Emergenza umanitaria: al via la fase due del Piano
Potenziata l'accoglienza sul territorio dei richiedenti asilo
Parte la seconda fase del piano di accoglienza per i migranti, che prevede il soccorso e l'assistenza dei nuovi profughi in arrivo sulle coste del nostro Paese e dall'inizio della prossima settimana la distribuzione sul territorio nazionale dei richiedenti asilo ospitati nei Cara - Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo.
I migranti arrivati a Lampedusa saranno così accolti temporaneamente nei posti resi disponibili nei Cara, prima di essere a loro volta accompagnati nei luoghi che, di volta in volta, le regioni renderanno disponibili.
La distribuzione avverrà sempre secondo i parametri definiti con l’accordo firmato il 6 aprile tra Governo, Regioni e Province Autonome, Anci e Upi. Prevede quindi gli stessi criteri di uniformità territoriale e procede per quote di assegnazione progressive.
Per i richiedenti asilo, la pianificazione tiene conto di tutte le disposizioni di legge che ne regolano l’assistenza e la rete Sprar - Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati - già attiva sul territorio potrà , opportunamente potenziata, garantire da subito una quota dell’assistenza necessaria.
Il Commissario delegato ha inviato, per avviare la fase due del Piano, alle amministrazioni e agli enti coinvolti una comunicazione in cui vengono ricordati i requisiti minimi di assistenza per i richiedenti asilo. Per la gestione dell’accoglienza dei minori non accompagnati è in preparazione una procedura concordata con gli enti che ordinariamente trattano questi casi, che sarà attivata non appena condivisa con le amministrazioni coinvolte nella gestione dell'emergenza.
Le aree temporanee di accoglienza realizzate nella prima fase emergenziale dal Ministero dell’Interno saranno temporaneamente mantenute attive e le prefetture competenti per territorio continueranno ad assicurare nel frattempo le consuete misure di vigilanza. L’avvio della seconda fase del Piano è stato concordato nella seconda riunione del Comitato di coordinamento e monitoraggio, che si è tenuta il 26 aprile scorso nella sede del Dipartimento della protezione civile.
30 aprile 2011
Parte la seconda fase del piano di accoglienza per i migranti, che prevede il soccorso e l'assistenza dei nuovi profughi in arrivo sulle coste del nostro Paese e dall'inizio della prossima settimana la distribuzione sul territorio nazionale dei richiedenti asilo ospitati nei Cara - Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo.
I migranti arrivati a Lampedusa saranno così accolti temporaneamente nei posti resi disponibili nei Cara, prima di essere a loro volta accompagnati nei luoghi che, di volta in volta, le regioni renderanno disponibili.
La distribuzione avverrà sempre secondo i parametri definiti con l’accordo firmato il 6 aprile tra Governo, Regioni e Province Autonome, Anci e Upi. Prevede quindi gli stessi criteri di uniformità territoriale e procede per quote di assegnazione progressive.
Per i richiedenti asilo, la pianificazione tiene conto di tutte le disposizioni di legge che ne regolano l’assistenza e la rete Sprar - Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati - già attiva sul territorio potrà , opportunamente potenziata, garantire da subito una quota dell’assistenza necessaria.
Il Commissario delegato ha inviato, per avviare la fase due del Piano, alle amministrazioni e agli enti coinvolti una comunicazione in cui vengono ricordati i requisiti minimi di assistenza per i richiedenti asilo. Per la gestione dell’accoglienza dei minori non accompagnati è in preparazione una procedura concordata con gli enti che ordinariamente trattano questi casi, che sarà attivata non appena condivisa con le amministrazioni coinvolte nella gestione dell'emergenza.
Le aree temporanee di accoglienza realizzate nella prima fase emergenziale dal Ministero dell’Interno saranno temporaneamente mantenute attive e le prefetture competenti per territorio continueranno ad assicurare nel frattempo le consuete misure di vigilanza. L’avvio della seconda fase del Piano è stato concordato nella seconda riunione del Comitato di coordinamento e monitoraggio, che si è tenuta il 26 aprile scorso nella sede del Dipartimento della protezione civile.
30 aprile 2011