Terremoto Emilia: precisazione su disposizioni per gli inter
COMUNICATO STAMPA
14 luglio 2012
Terremoto Emilia: precisazione su disposizioni per gli interventi provvisionali
In riferimento alle dichiarazioni del sindaco di Moglia circa la nota del Capo Dipartimento della Protezione Civile che modificava le disposizioni autorizzative per gli interventi provvisionali urgenti, è opportuno precisare un punto fondamentale: i Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto sono Commissari sia per la ricostruzione sia per l’assistenza alla popolazione; con il Decreto legge 74, proprio per questi ambiti di azione, il Governo ha stanziato, a oggi, due miliardi e mezzo di euro che dovranno essere proporzionalmente assegnati ai Commissari.
Le opere provvisionali autorizzate fino al 13 luglio dalla Di.coma.c (che per la Regione Lombardia hanno raggiunto una cifra che, in proporzione al territorio interessato, è di gran lunga superiore a quella autorizzata per l’Emilia-Romagna), in quanto legate a esigenze di pubblica incolumità sono rientrate nella voce dell’assistenza alla popolazione. Oggi − dato che i 50 milioni di euro ai quali è vincolata la gestione dell’intera emergenza (e non solo la realizzazione delle opere per la pubblica incolumità ) da parte del Dipartimento della Protezione Civile sono pressoché terminati − si è stabilito che i pochi fondi residui verranno interamente destinati alla assistenza strettamente intesa (per esempio, la gestione dei campi e delle strutture di accoglienza) per cui resta in vigore la procedura esistente, mentre le valutazioni sulle opere provvisionali sono rimesse ai Commissari-Presidenti di Regione che hanno competenza e disponibilità di risorse. Cambia la struttura che autorizza e procede al pagamento, non i soldi, che sono sempre quelli dello Stato.
Infine, è bene precisare che i tempi dell’analisi delle domande di autorizzazione non sono sempre rapidi per il semplice motivo che le pratiche inviate alla Di.coma.c contengono, a volte, richieste di interventi che si spingono oltre la mera urgenza per l’incolumità pubblica.
14 luglio 2012
Terremoto Emilia: precisazione su disposizioni per gli interventi provvisionali
In riferimento alle dichiarazioni del sindaco di Moglia circa la nota del Capo Dipartimento della Protezione Civile che modificava le disposizioni autorizzative per gli interventi provvisionali urgenti, è opportuno precisare un punto fondamentale: i Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto sono Commissari sia per la ricostruzione sia per l’assistenza alla popolazione; con il Decreto legge 74, proprio per questi ambiti di azione, il Governo ha stanziato, a oggi, due miliardi e mezzo di euro che dovranno essere proporzionalmente assegnati ai Commissari.
Le opere provvisionali autorizzate fino al 13 luglio dalla Di.coma.c (che per la Regione Lombardia hanno raggiunto una cifra che, in proporzione al territorio interessato, è di gran lunga superiore a quella autorizzata per l’Emilia-Romagna), in quanto legate a esigenze di pubblica incolumità sono rientrate nella voce dell’assistenza alla popolazione. Oggi − dato che i 50 milioni di euro ai quali è vincolata la gestione dell’intera emergenza (e non solo la realizzazione delle opere per la pubblica incolumità ) da parte del Dipartimento della Protezione Civile sono pressoché terminati − si è stabilito che i pochi fondi residui verranno interamente destinati alla assistenza strettamente intesa (per esempio, la gestione dei campi e delle strutture di accoglienza) per cui resta in vigore la procedura esistente, mentre le valutazioni sulle opere provvisionali sono rimesse ai Commissari-Presidenti di Regione che hanno competenza e disponibilità di risorse. Cambia la struttura che autorizza e procede al pagamento, non i soldi, che sono sempre quelli dello Stato.
Infine, è bene precisare che i tempi dell’analisi delle domande di autorizzazione non sono sempre rapidi per il semplice motivo che le pratiche inviate alla Di.coma.c contengono, a volte, richieste di interventi che si spingono oltre la mera urgenza per l’incolumità pubblica.