Haiti: dall'Italia una cittadella delle istituzioni
Haiti: dall'Italia una cittadella delle istituzioni
Una cittadella delle istituzioni per ospitare i ministeri che hanno avuto la sede distrutta dal terremoto del 12 gennaio: è la proposta che il Capo della Protezione civile italiana Guido Bertolaso ha lanciato nel corso del suo intervento al workshop Rebuilding for Resilience: How Science and Engineering Can Inform Haiti's Reconstruction, organizzato il 22 marzo dall'Università  di Miami.
Al termine del Workshop, il Capo della Protezione Civile italiana si è recato ad Haiti per discutere la fattibilità  di questa proposta con le Autorità  locali.
A Port-au-Prince, Guido Bertolaso ha presentato il progetto a Bill Clinton, coordinatore degli aiuti internazionali per Haiti su mandato delle Nazioni Unite, che ha accolto con favore l'iniziativa, sottolineando la necessità  di una soluzione tale da garantire alle Istituzioni locali piena capacità  operativa anche in situazioni di emergenza.
La struttura provvisoria, costruita con tecnologie antisismiche e in grado anche di resistere agli uragani che spesso colpiscono l'isola caraibica, sarà  realizzata dall'Italia secondo il modello di ricostruzione già  sperimentato in Abruzzo con le abitazioni antisismiche sostenibili ed ecocompatibili del Progetto C.A.S.E.
Al suo interno potranno lavorare oltre 2.500 persone.
Il coordinatore degli aiuti internazionali per Haiti ha sottolineato l'importanza dell'intervento italiano per la popolazione colpita dal terremoto del 12 gennaio e ha condiviso con il Capo della Protezione Civile italiana la necessità  di coordinare tutte le attività  emergenziali in corso ad Haiti, con l'individuazione di un unico punto di riferimento per le autorità  locali per evitare la dispersione di risorse e la duplicazione di interventi.
Le attività  svolte dalla squadra italiana ad Haiti
Nel corso della riunione Guido Bertolaso ha illustrato a Bill Clinton anche il lavoro svolto ad Haiti dal Sistema Italia: dall'attività  di assistenza sanitaria all'allestimento delle aree di accoglienza, dalla rimozione delle macerie alle verifiche di agibilità  sugli edifici.
Il Capo della Protezione Civile italiana si è recato ad Haiti anche per ringraziare personalmente il team italiano, composto da personale misto civile e militare, al lavoro sull'isola dal 19 gennaio.
Attività  sanitarie
Il nostro Posto medico avanzato - che dal 27 febbraio ha completato il passaggio di consegne con la struttura ospedaliera dei padri Camillani e con l'Ospedale pediatrico Saint Damien '“ ha assistito una media di 150 persone al giorno per un totale di 1241 pazienti, in gran parte bambini. Le Forze Armate giunte ad Haiti con la Nave Cavour, hanno contribuito all'attività  di assistenza sanitaria, sia attraverso l'ospedale di bordo che svolgendo attività  di trasporto aereo sanitario da e verso l'ospedale da campo della Protezione Civile, e attività  ambulatoriale a terra.
Aree di accoglienza
La squadra italiana ha provveduto anche all'allestimento di nove aree di accoglienza, con la distribuzione e il montaggio di 791 tende destinate ad ospitare oltre 9mila persone.
Rimozione macerie
Il Genio militare, il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e il personale della Marina militare hanno svolto attività  di demolizione degli edifici pericolanti, di rimozione delle macerie - per un totale di circa 13mila metri cubi di materiale sgomberato - e di lavori di muratura in strutture nevralgiche come scuole e ospedali.
Ripresa delle attività  scolastiche
Forte anche l'impegno per garantire la ripresa dell'attività  scolastica per gli studenti haitiani. Sugli edifici scolastici si è concentrata l'attività  di rimozione macerie curata dai Vigili del fuoco e dal Genio militare, mentre su richiesta del Ministero dell'Istruzione di Haiti sono state effettuate oltre 100 valutazioni di agibilità  su edifici scolastici, cui si aggiungono numerose verifiche su strutture di Ong e ordini religiosi. Per l'avvio delle attività  scolastiche sono state distribuite e allestite 63 tende che ospitano ogni giorno doppi turni di lezione per un totale di oltre 3miila studenti.
Progetti di formazione
Il team italiano ha realizzato anche progetti didattici per oltre 200 ragazzi di età  compresa tra gli 11 e i 16 anni La formazione, svolta da personale dei Vigili del Fuoco e della Marina, affronta problematiche legate alle attività  di primo soccorso e alle norme di comportamento da tenere in caso di disastri, con un approccio non solo teorico: la formazione prevede, infatti, anche attività  pratiche da svolgere a bordo della nave Cavour.
Recupero beni culturali
L'Onu ha chiesto alla Protezione Civile italiana di recuperare le opere del Museo di arte haitiana Nader. La nostra squadra '“ che ha lavorato in collaborazione con le forze militari giapponesi, nepalesi e brasiliane dell'Onu '“ ha recuperato dipinti e statue lignee di grande valore per la cultura locale. Tra gli altri interventi italiani per i beni culturali: il recupero di arredi sacri della Chiesa Marie Immaculèe nel quartiere di Citè du Soleil.
24-03-2010
Una cittadella delle istituzioni per ospitare i ministeri che hanno avuto la sede distrutta dal terremoto del 12 gennaio: è la proposta che il Capo della Protezione civile italiana Guido Bertolaso ha lanciato nel corso del suo intervento al workshop Rebuilding for Resilience: How Science and Engineering Can Inform Haiti's Reconstruction, organizzato il 22 marzo dall'Università  di Miami.
Al termine del Workshop, il Capo della Protezione Civile italiana si è recato ad Haiti per discutere la fattibilità  di questa proposta con le Autorità  locali.
A Port-au-Prince, Guido Bertolaso ha presentato il progetto a Bill Clinton, coordinatore degli aiuti internazionali per Haiti su mandato delle Nazioni Unite, che ha accolto con favore l'iniziativa, sottolineando la necessità  di una soluzione tale da garantire alle Istituzioni locali piena capacità  operativa anche in situazioni di emergenza.
La struttura provvisoria, costruita con tecnologie antisismiche e in grado anche di resistere agli uragani che spesso colpiscono l'isola caraibica, sarà  realizzata dall'Italia secondo il modello di ricostruzione già  sperimentato in Abruzzo con le abitazioni antisismiche sostenibili ed ecocompatibili del Progetto C.A.S.E.
Al suo interno potranno lavorare oltre 2.500 persone.
Il coordinatore degli aiuti internazionali per Haiti ha sottolineato l'importanza dell'intervento italiano per la popolazione colpita dal terremoto del 12 gennaio e ha condiviso con il Capo della Protezione Civile italiana la necessità  di coordinare tutte le attività  emergenziali in corso ad Haiti, con l'individuazione di un unico punto di riferimento per le autorità  locali per evitare la dispersione di risorse e la duplicazione di interventi.
Le attività  svolte dalla squadra italiana ad Haiti
Nel corso della riunione Guido Bertolaso ha illustrato a Bill Clinton anche il lavoro svolto ad Haiti dal Sistema Italia: dall'attività  di assistenza sanitaria all'allestimento delle aree di accoglienza, dalla rimozione delle macerie alle verifiche di agibilità  sugli edifici.
Il Capo della Protezione Civile italiana si è recato ad Haiti anche per ringraziare personalmente il team italiano, composto da personale misto civile e militare, al lavoro sull'isola dal 19 gennaio.
Attività  sanitarie
Il nostro Posto medico avanzato - che dal 27 febbraio ha completato il passaggio di consegne con la struttura ospedaliera dei padri Camillani e con l'Ospedale pediatrico Saint Damien '“ ha assistito una media di 150 persone al giorno per un totale di 1241 pazienti, in gran parte bambini. Le Forze Armate giunte ad Haiti con la Nave Cavour, hanno contribuito all'attività  di assistenza sanitaria, sia attraverso l'ospedale di bordo che svolgendo attività  di trasporto aereo sanitario da e verso l'ospedale da campo della Protezione Civile, e attività  ambulatoriale a terra.
Aree di accoglienza
La squadra italiana ha provveduto anche all'allestimento di nove aree di accoglienza, con la distribuzione e il montaggio di 791 tende destinate ad ospitare oltre 9mila persone.
Rimozione macerie
Il Genio militare, il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e il personale della Marina militare hanno svolto attività  di demolizione degli edifici pericolanti, di rimozione delle macerie - per un totale di circa 13mila metri cubi di materiale sgomberato - e di lavori di muratura in strutture nevralgiche come scuole e ospedali.
Ripresa delle attività  scolastiche
Forte anche l'impegno per garantire la ripresa dell'attività  scolastica per gli studenti haitiani. Sugli edifici scolastici si è concentrata l'attività  di rimozione macerie curata dai Vigili del fuoco e dal Genio militare, mentre su richiesta del Ministero dell'Istruzione di Haiti sono state effettuate oltre 100 valutazioni di agibilità  su edifici scolastici, cui si aggiungono numerose verifiche su strutture di Ong e ordini religiosi. Per l'avvio delle attività  scolastiche sono state distribuite e allestite 63 tende che ospitano ogni giorno doppi turni di lezione per un totale di oltre 3miila studenti.
Progetti di formazione
Il team italiano ha realizzato anche progetti didattici per oltre 200 ragazzi di età  compresa tra gli 11 e i 16 anni La formazione, svolta da personale dei Vigili del Fuoco e della Marina, affronta problematiche legate alle attività  di primo soccorso e alle norme di comportamento da tenere in caso di disastri, con un approccio non solo teorico: la formazione prevede, infatti, anche attività  pratiche da svolgere a bordo della nave Cavour.
Recupero beni culturali
L'Onu ha chiesto alla Protezione Civile italiana di recuperare le opere del Museo di arte haitiana Nader. La nostra squadra '“ che ha lavorato in collaborazione con le forze militari giapponesi, nepalesi e brasiliane dell'Onu '“ ha recuperato dipinti e statue lignee di grande valore per la cultura locale. Tra gli altri interventi italiani per i beni culturali: il recupero di arredi sacri della Chiesa Marie Immaculèe nel quartiere di Citè du Soleil.
24-03-2010