Comunicato stampa

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Comunicato stampa
18-06-2010

Nei giorni scorsi su molti quotidiani è stato dato ampio risalto alla vicenda delle presunte case all'estero, fra Montecarlo e la costa azzurra, di cui il dott. Bertolaso avrebbe avuto la disponibilità . Nei giorni successivi a trovare ampio spazio nelle cronache è stato un immobile a Positano che, secondo i quotidiani, era oggetto di indagine da parte della magistratura, così come le case all'estero.
Il 15 giugno scorso, nel corso dell'interrogatorio con i magistrati, è stato lo stesso dott. Bertolaso, stante la mancanza di domande in proposito, a fornire lumi sulla vicenda degli immobili esteri e di Positano al termine dell'incontro. Sul tema la risposta dei magistrati è stata chiara: non esiste alcuna attività  d'indagine su queste vicende. E' stato lo stesso dott. Bertolaso, comunque, a depositare le foto di un rudere, mai ristrutturato, a Positano da decenni di proprietà  di suoi familiari e a specificare di non aver mai avuto ne di avere alcuna disponibilità  di immobili all'estero.
In conseguenza di quanto appreso, il dott. Bertolaso ha dato incarico ai propri legali di avviare un'ulteriore serie di iniziative giudiziarie per diffamazione contro i quotidiani che nei giorni 9, 10 e 11 giugno avevano dato, in grande evidenza, la notizia della attività  degli inquirenti sulla disponibilità  del Capo del Dipartimento della protezione civile di appartamenti all'estero o sui lavori eseguiti sull'immobile di Positano.
Si continua così quell'attività  di tutela della dignità  del dott. Bertolaso che, a oggi, ha portato a presentare oltre 20 iniziative giudiziarie per diffamazione contro altrettanti articoli ingiuriosi, attività  che continuerà  fintanto che si proseguirà  nella pubblicazione di articoli diffamatori privi di riscontri di alcun genere e senza che venga in alcun modo sentito preventivamente il diretto interessato sulla veridicità  dei fatti che gli vengono addebitati. Articoli che risultano essere, come in questo caso, privi di qualsiasi fondamento, così come confermato dagli stessi magistrati direttamente al dott. Bertolaso.