Messaggio 22 giugno 2010, 18:45

Nota su relazione annuale Autorità  per la vigilanza

COMUNICATO STAMPA
22-06-2010

Nota su relazione annuale Autorità  per la vigilanza sui contratti pubblici

In riferimento alle notizie diffuse dalle agenzie di stampa relative alla relazione annuale 2009 dell'Autorità  per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, è opportuno precisare alcuni aspetti rispetto a ciò che chiama direttamente in causa la Protezione Civile Nazionale.

Innanzitutto, l'Autorità  dovrebbe ricordare la disciplina relativa allo stato di emergenza e alla dichiarazione di grande evento. Addossare tutta la responsabilità  in materia alla Protezione Civile è esercizio troppo facile, che non rispecchia le competenze e i ruoli che la legge (225/1992) assegna ai diversi livelli di potere, da quello locale a quello nazionale, rispetto all'approvazione e alla gestione di tali fattispecie; stesso discorso vale per la dichiarazione di grande evento che, dovrebbe essere noto, è regolata anch'essa da una legge dello Stato approvata dal Parlamento e non sulla base degli umori o della volontà  della Protezione Civile Nazionale, come sembra adombrare il rapporto del'Autorità .

Alla luce di questa premessa, anche rispetto ai circa 13 miliardi di euro che la Protezione Civile avrebbe gestito senza alcun controllo, occorre fare molte distinzioni che tengano conto di quanto prevede la normativa, e non di ciò che decide la Protezione Civile. Ben sapranno i funzionari ed i dirigenti dell'Autorità  di vigilanza sui contratti pubblici che, a valle della dichiarazione dello stato di emergenza o di grande evento, che il Consiglio dei Ministri approva sulla base di una richiesta esplicita formulata dalle diverse Regioni, viene nominato un Commissario delegato, che solo raramente coincide con la figura del Capo del Dipartimento della Protezione Civile: il più delle volte viene invece indicato nel Presidente della regione richiedente, nel prefetto della provincia interessata dal provvedimento o, ancora, nel sindaco del Comune teatro dell'emergenza o del grande evento.

Ora si sostiene che la Protezione Civile avrebbe abusato delle procedure in deroga ma, alla luce di quanto dettato dalla legge e sinteticamente riportato in precedenza, forse quelle responsabilità  andrebbero ricercate nell'intera legislazione nazionale, o ai diversi rappresentanti delle istituzioni che si sono fatti carico di risolvere situazioni il più delle volte drammatiche o, ancora, a tecnici che hanno ricevuto l'incarico su materie specifiche con l'avallo di tutti i livelli istituzionali.

Se poi ci si viene a ricordare che la prevenzione è meno costosa della gestione dell'emergenza, si sbaglia indirizzo e si arriva tardi. Basta consultare qualsiasi archivio giornalistico per trovare dichiarazioni dei diversi responsabili della Protezione Civile Nazionale per trovare affermazioni perfettamente allineate con quanto sostenuto dall'Autorità : non vorremmo che dovendo trovare un capro espiatorio si sia scelto, forse seguendo il trend dei media, di puntare sulla protezione civile e non di attenersi a ciò che viene regolato da leggi dello Stato e non da semplici funzionari che si limitano ad applicarle.
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente C.I.S.A.R. sezione di Roma IQ0HB
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