Pagina 1 di 1

Emergenza umanitaria: il Capo Dipartimento alla Conferenza

MessaggioInviato: 23 giugno 2011, 17:08
da IK0ZCW
Emergenza umanitaria: il Capo Dipartimento alla Conferenza delle Regioni

23 giugno 2011

L’intervento dedicato anche alla situazione dei minori non accompagnati

Il Capo Dipartimento Franco Gabrielli è intervenuto oggi alla riunione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per fare il punto sulla gestione dell’emergenza immigrati. Particolare attenzione è stata dedicata all’accoglienza dei minori non accompagnati.

Ad oggi – ha spiegato Gabrielli, Commissario delegato per l’emergenza umanitaria – sono quasi 12 mila i migranti ospitati in Italia e ripartiti sul territorio nazionale secondo il Piano di accoglienza definito da Governo e Regioni. Quasi tutte le Regioni ospitanti sono in linea con l’attuazione del Piano, operativo dal 15 aprile.

Il Piano si basa su una gestione condivisa dell’accoglienza dei flussi migratori e coinvolge il Dipartimento della Protezione Civile, le Amministrazioni regionali e delle Province Autonome, gli Enti locali e altri soggetti appartenenti al Servizio Nazionale. Prevede diverse fasi per garantire un’equa distribuzione degli assistiti sul territorio nazionale, fino ad un massimo di 50 mila migranti. Il numero che ogni Regione ospita è definito sulla base del rapporto di uno straniero ogni mille abitanti.

In questa fase l’attenzione è rivolta in particolare alla questione dei minori non accompagnati arrivati dal Nord Africa. Sono circa 1.500 quelli sbarcati sulle coste italiane e al momento – ha sottolineato il Capo Dipartimento – la criticità riguarda circa 400 ragazzi, ospitati nelle strutture siciliane, ma che dovranno essere accolti in strutture idonee. In questo senso, Gabrielli ha auspicato una maggiore disponibilità in termini di accoglienza da parte del territorio.

Un’altra esigenza emersa riguarda l’aspetto qualitativo dell’accoglienza dei minori. Team costituiti da personale del Dipartimento, Unhcr- Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Oim-Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e Save the Children stanno procedendo alla verifica degli standard di accoglienza delle strutture.