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Sequenza sismica nella provincia di Macerata e Fermo

MessaggioInviato: 27 aprile 2012, 19:58
da IK0ZCW
27 aprile 2012

Approfondimenti sui fenomeni in corso e sulla prevenzione del rischio sismico

Il Dipartimento riceve dai cittadini richieste di informazioni sui terremoti avvertiti nelle ultime settimane nella provincia di Macerata e Fermo.

Sulla base dei dati forniti dall'Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall'Ufficio Rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile, pubblichiamo alcuni approfondimenti su questi fenomeni.Con l'occasione riproponiamo il test sulla prevenzione del rischio sismico e ricordiamo ai nostri lettori alcune regole di comportamento.

Nella zona del maceratese e al confine tra le province di Macerata e Fermo sono in atto due sequenze sismiche con scosse di energia paragonabile tra loro, distribuite in maniera casuale nel tempo. Due sono le aree interessate, la prima tra le province di Macerata e Fermo, dove la sequenza sismica, iniziata i primi giorni del mese di aprile, è caratterizzata da eventi di bassa magnitudo, generalmente inferiore a 3.0, con profondità comprese tra 20 e 30 km. La scossa più forte Ml 3.4, distintamente avvertita dalla popolazione, è stata registrata il giorno 11 aprile alle ore 00:37. La seconda area, più spostata verso Nord-Ovest, ricade nella provincia di Macerata ed è interessata da un’analoga sequenza, con eventi di magnitudo inferiore a 3.0, ma con profondità ipocentrali più superficiali, intorno a 6 – 8 km.

Il maceratese negli ultimi anni è stato interessato a più riprese da sequenze di scosse sismiche di bassa energia (in gran parte di magnitudo Ml inferiore a 2.0). A partire dal gennaio 2007 al 2010 si sono registrati ogni anno da 5 a 13 eventi di magnitudo superiore a 2.0, il più forte Ml 4.6 il 20 settembre 2009, ad una profondità di circa 38 km. Nel 2011 non si sono registrati eventi di magnitudo superiore a 2.0 ed è a partire dalla fine di marzo 2012 che si osserva una ripresa, in termini di energia, delle scosse registrate. A una scossa di Ml 3.2 (4 aprile) e profondità ipocentrale di circa 32 km, sono seguite, infatti, una serie di scosse di magnitudo compresa tra 2.1 e 3.0, più superficiali (7-8 km di profondità).

Le scosse sono state avvertite in diversi comuni, tra i quali: Loro Piceno, Mogliano, Sant’Angelo in Pontano, Belmonte Piceno, Massa Fermana, per la sequenza meridionale; S. Paolo di Jesi, Staffolo, Apiro, Cingoli, per la sequenza più a Nord. L’area marchigiana presenta una pericolosità sismica medio-alta, in base alla mappa di pericolosità sismica del nostro Paese realizzata dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I Comuni interessati dalle sequenze in corso sono classificati in zona sismica 2. Si tratta di territori in cui devono essere applicate specifiche norme per le costruzioni.

La mappa di pericolosità e la classificazione sismica indicano quali sono le aree del nostro Paese interessate da un'elevata sismicità, e quindi dove è più probabile che si verifichi un terremoto di forte intensità, ma non possono stabilirne il momento esatto. Lo studio delle sequenze sismiche, come quelle in atto nell’appennino marchigiano, non consente di fare ipotesi sulla possibilità che si verifichi o meno una scossa più forte. Ad oggi, infatti, non ci sono metodi riconosciuti dalla scienza per prevedere il tempo ed il luogo esatti in cui avverrà un terremoto. La mappa di pericolosità sismica è tuttora lo strumento più efficace che la comunità scientifica mette a disposizione per le politiche di prevenzione. La prevenzione, che si realizza principalmente attraverso la riduzione della vulnerabilità sismica delle costruzioni, ovvero il rafforzamento delle costruzioni meno resistenti al sisma, resta la migliore difesa dai terremoti e l'unico modo per ridurne le conseguenze.

In Italia la rete sismica nazionale registra oltre 10.000 terremoti ogni anno, mediamente trenta al giorno, che non è possibile prevedere. Per questo è importante essere consapevoli del livello di pericolo del territorio e informarsi su come sono costruiti gli edifici in cui viviamo, studiamo e lavoriamo, e sulla loro conseguente vulnerabilità sismica.

"Terremoti d'Italia" nelle Marche. Sarà proprio una città delle Marche, in particolare Pesaro, ad ospitare la prossima tappa di "Terremoti d'Italia", la mostra itinerante promossa dal Dipartimento della Protezione Civile per sensibilizzare la popolazione, soprattutto i più giovani, sulla conoscenza del rischio sismico. La mostra, all'interno della manifestazione "Pesaro e il terremoto. La prevenzione del rischio sismico", sarà allestita a Palazzo Ducale a Pesaro e aperta al pubblico dal 10 al 23 maggio.