Terremoto in Emilia: passaggio di consegne nella gestione
Inviato: 3 agosto 2012, 8:25
Terremoto in Emilia: passaggio di consegne nella gestione dell’emergenza
2 agosto 2012
Da oggi, 2 agosto, terminano le attività della Dicomac
Si concludono oggi, 2 agosto, le funzioni e le attività della Dicomac – Direzione comando e controllo, istituita con l’ordinanza del Capo Dipartimento n. 3 del 2 giugno 2012 per coordinare le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile nella gestione dell’emergenza terremoto. Lo prevede l’ordinanza n. 15 dell'1 agosto 2012 del Capo Dipartimento che stabilisce il passaggio di consegne nella gestione dell’emergenza terremoto ai Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto nominati Commissari delegati dall’art. 1 del decreto legge n. 74/2012.
In questa prima fase, i Commissari delegati possono avvalersi delle strutture regionali di protezione civile per gestire le attività di assistenza alla popolazione. In seguito, strutture a supporto ai Commissari delegati si occuperanno della gestione degli interventi di ricostruzione e ritorno alle normali condizioni di vita. Il Dipartimento garantirà comunque un supporto in questa prima fase di attività di assistenza alla popolazione alla Regione Emilia-Romagna.
Sono passati circa due mesi dalla prima scossa di 5.9 del 20 maggio che colpisce principalmente i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova e per cui il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza. Fin dai primi momenti, si mobilita il Servizio nazionale della protezione civile per garantire gli interventi di soccorso e di prima assistenza alle popolazioni colpite.
Con la seconda forte scossa di 5.8 del 29 maggio viene istituita la Dicomac con personale del Dipartimento della Protezione Civile e della Regione Emilia-Romagna. La Dicomac è la struttura di cui il Capo del Dipartimento della Protezione Civile si avvale per gestire la prima fase dell’emergenza terremoto; in particolare, tra le attività principali, ha gestito l’assistenza alla popolazione, le verifiche di agibilità e l’autorizzazione alla spesa per gli interventi provvisionali urgenti. Particolare attenzione è stata data anche alle attività di informazione tramite questo sito web, il Contact Center del Dipartimento e gli incontri con la popolazione organizzati dal Dipartimento, Regione Emilia Romagna e Ingv, in collaborazione con Reluis.
Assistenza alla popolazione. Sono scese a 7.427 le persone che sono ospitate in aree di accoglienza, strutture al coperto o alberghi: il numero è pari alla metà del massimo raggiunto nelle tre Regioni (16.500 persone). La popolazione ospitata è quasi esclusivamente in Emilia-Romagna, a parte pochi casi rimasti in Veneto. In Lombardia, invece, non risultano più attive strutture che ospitano persone e il 27 luglio è stata dismessa a Moglia l’ultima area di accoglienza ancora allestita nella provincia di Mantova.
Oggi sono 28 le aree di accoglienza attive in Emilia-Romagna e 7 le strutture al coperto che accolgono le persone, per un totale di 35 strutture. Il numero massimo di strutture aperte è stato raggiunto a metà di giugno con 110 strutture di cui 46 campi di accoglienza (36 il Emilia-Romagna e 10 in Lombardia) e 64 strutture al coperto. A questi si aggiungevano le strutture alberghiere che hanno aderito alla convenzione siglata con Federalberghi e Asshotel.
Verifiche di agibilità . Sono circa 39.000 le verifiche di agibilità con scheda Aedes su edifici che, a seguito degli eventi sismici, hanno riportato evidenti lesioni, crolli limitati o estesi. In particolare sono 37.122 le verifiche in Emilia-Romagna: 23.007 in provincia di Modena, la più colpita dagli eventi sismici; 8.338 in provincia di Ferrara, 3.523 in provincia di Bologna e 2.254 in provincia di Reggio Emilia. A questi dati, si aggiungono le verifiche fatte in Lombardia (1.751) e Veneto (371).
Sulle verifiche fatte in Emilia-Romagna, il 36,6% delle verifiche è stato classificato agibile, il 22,4% è risultato temporaneamente o parzialmente inagibile, il 35,5% è inagibile e il 5,5% risulta inagibile per rischio esterno, ossia a causa di elementi pericolanti esterni all’edificio.
Le squadre coordinate dalla Dicomac comprendevano tecnici volontari reclutati tramiti gli Ordini e i Collegi professionali.
Parallelamente, i Vigili del Fuoco hanno concluso le verifiche speditive il 27 luglio con un totale di 63.067 sopralluoghi in Emilia-Romagna. Di questi, il 71,3% si sono conclusi con esito immediatamente favorevole, cioè con la dichiarazione di agibilità , mentre il restante 28,7% è stato ritenuto non fruibile e devono essere sottoposti a una verifica più approfondita con rilevazione AeDES. Sono invece 4.928 le verifiche speditive fatte in Lombardia e 1.220 quelle del Veneto.
Autorizzazioni alle spese. Dare l’autorizzazione alle spese necessarie alle attività di prima assistenza alla popolazione e agli interventi provvisionali urgenti è stata una delle principali attività gestite dalla Dicomac. Sono complessivamente quasi 800 le pratiche lavorate secondo la procedura prevista dalle ordinanze del Capo Dipartimento n. 1 del 22 maggio 2012 e n. 3 del 2 giugno 2012. In particolare, 225 relative a spese sostenute nelle prime 72 ore dalle due scosse e per cui è già stato autorizzato il rimborso, 570 per le richieste di autorizzazioni dopo le prime 72 ore. Sono, invece, 270 le richieste di autorizzazione per cui non è stato possibile completare l’iter autorizzativo e che sono già state trasmesse alle strutture commissariali.
Le autorizzazioni di spesa hanno riguardato, l’assistenza alla popolazione, in particolare la prima assistenza, l’allestimento e la gestione di aree e strutture temporanee di accoglienza, le sistemazioni in alloggi alternativi e i contributi di autonoma sistemazione; le richieste sono state, inoltre, su opere provvisionali e occupazione e requisizione di beni mobili ed immobili. Hanno riguardato anche altri aspetti legati alla gestione dell’emergenza, come richieste su rimborsi e spese per tecnici e personale, trasporti pubblici e privati, noleggio e movimentazione materiali e mezzi e gestione rifiuti.
Attività di informazione. In questi due mesi di gestione dell’emergenza terremoto, sono state circa 5.000 le richieste arrivate al Contact Center dal Dipartimento della Protezione Civile dal 20 maggio ad oggi. Per 13 giorni il servizio è stato aperto h24 e il picco di chiamate è stato il 29 maggio con 595 richieste. La maggior parte dei cittadini ha chiamato per avere informazioni sull’evento (43,4%), molte anche le persone che hanno voluto fare offerte di beni e servizi (18,6%) o si sono offerte come volontari (18,6%). Il 5% ha fatto tramite il Contact Center segnalazioni o richieste di intervento e il 6% ha chiesto informazioni sulle norme di comportamento, sulla viabilità o ha fatto critiche e complimenti.
Sono 32 gli incontri di informazione rivolti ai cittadini delle aree colpite dal terremoto con l’obiettivo di migliorare la capacità di affrontare l’emergenza delle singole persone e delle comunità . Gli appuntamenti organizzati dal Dipartimento della Protezione Civile - d’intesa con la Regione Emilia Romagna e le amministrazioni locali e in collaborazione con le componenti del sistema di protezione civile – sono stati organizzati nelle province colpite dal terremoto in Emilia-Romagna e Lombardia.
Sul sito web della Regione Emilia-Romagna "Dopo il terremoto" http://www.regione.emilia-romagna.it/terremoto sono disponibili informazioni sulla gestione di questa fase dell'emergenza e delle successive fasi di ricostruzione.
2 agosto 2012
Da oggi, 2 agosto, terminano le attività della Dicomac
Si concludono oggi, 2 agosto, le funzioni e le attività della Dicomac – Direzione comando e controllo, istituita con l’ordinanza del Capo Dipartimento n. 3 del 2 giugno 2012 per coordinare le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile nella gestione dell’emergenza terremoto. Lo prevede l’ordinanza n. 15 dell'1 agosto 2012 del Capo Dipartimento che stabilisce il passaggio di consegne nella gestione dell’emergenza terremoto ai Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto nominati Commissari delegati dall’art. 1 del decreto legge n. 74/2012.
In questa prima fase, i Commissari delegati possono avvalersi delle strutture regionali di protezione civile per gestire le attività di assistenza alla popolazione. In seguito, strutture a supporto ai Commissari delegati si occuperanno della gestione degli interventi di ricostruzione e ritorno alle normali condizioni di vita. Il Dipartimento garantirà comunque un supporto in questa prima fase di attività di assistenza alla popolazione alla Regione Emilia-Romagna.
Sono passati circa due mesi dalla prima scossa di 5.9 del 20 maggio che colpisce principalmente i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova e per cui il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza. Fin dai primi momenti, si mobilita il Servizio nazionale della protezione civile per garantire gli interventi di soccorso e di prima assistenza alle popolazioni colpite.
Con la seconda forte scossa di 5.8 del 29 maggio viene istituita la Dicomac con personale del Dipartimento della Protezione Civile e della Regione Emilia-Romagna. La Dicomac è la struttura di cui il Capo del Dipartimento della Protezione Civile si avvale per gestire la prima fase dell’emergenza terremoto; in particolare, tra le attività principali, ha gestito l’assistenza alla popolazione, le verifiche di agibilità e l’autorizzazione alla spesa per gli interventi provvisionali urgenti. Particolare attenzione è stata data anche alle attività di informazione tramite questo sito web, il Contact Center del Dipartimento e gli incontri con la popolazione organizzati dal Dipartimento, Regione Emilia Romagna e Ingv, in collaborazione con Reluis.
Assistenza alla popolazione. Sono scese a 7.427 le persone che sono ospitate in aree di accoglienza, strutture al coperto o alberghi: il numero è pari alla metà del massimo raggiunto nelle tre Regioni (16.500 persone). La popolazione ospitata è quasi esclusivamente in Emilia-Romagna, a parte pochi casi rimasti in Veneto. In Lombardia, invece, non risultano più attive strutture che ospitano persone e il 27 luglio è stata dismessa a Moglia l’ultima area di accoglienza ancora allestita nella provincia di Mantova.
Oggi sono 28 le aree di accoglienza attive in Emilia-Romagna e 7 le strutture al coperto che accolgono le persone, per un totale di 35 strutture. Il numero massimo di strutture aperte è stato raggiunto a metà di giugno con 110 strutture di cui 46 campi di accoglienza (36 il Emilia-Romagna e 10 in Lombardia) e 64 strutture al coperto. A questi si aggiungevano le strutture alberghiere che hanno aderito alla convenzione siglata con Federalberghi e Asshotel.
Verifiche di agibilità . Sono circa 39.000 le verifiche di agibilità con scheda Aedes su edifici che, a seguito degli eventi sismici, hanno riportato evidenti lesioni, crolli limitati o estesi. In particolare sono 37.122 le verifiche in Emilia-Romagna: 23.007 in provincia di Modena, la più colpita dagli eventi sismici; 8.338 in provincia di Ferrara, 3.523 in provincia di Bologna e 2.254 in provincia di Reggio Emilia. A questi dati, si aggiungono le verifiche fatte in Lombardia (1.751) e Veneto (371).
Sulle verifiche fatte in Emilia-Romagna, il 36,6% delle verifiche è stato classificato agibile, il 22,4% è risultato temporaneamente o parzialmente inagibile, il 35,5% è inagibile e il 5,5% risulta inagibile per rischio esterno, ossia a causa di elementi pericolanti esterni all’edificio.
Le squadre coordinate dalla Dicomac comprendevano tecnici volontari reclutati tramiti gli Ordini e i Collegi professionali.
Parallelamente, i Vigili del Fuoco hanno concluso le verifiche speditive il 27 luglio con un totale di 63.067 sopralluoghi in Emilia-Romagna. Di questi, il 71,3% si sono conclusi con esito immediatamente favorevole, cioè con la dichiarazione di agibilità , mentre il restante 28,7% è stato ritenuto non fruibile e devono essere sottoposti a una verifica più approfondita con rilevazione AeDES. Sono invece 4.928 le verifiche speditive fatte in Lombardia e 1.220 quelle del Veneto.
Autorizzazioni alle spese. Dare l’autorizzazione alle spese necessarie alle attività di prima assistenza alla popolazione e agli interventi provvisionali urgenti è stata una delle principali attività gestite dalla Dicomac. Sono complessivamente quasi 800 le pratiche lavorate secondo la procedura prevista dalle ordinanze del Capo Dipartimento n. 1 del 22 maggio 2012 e n. 3 del 2 giugno 2012. In particolare, 225 relative a spese sostenute nelle prime 72 ore dalle due scosse e per cui è già stato autorizzato il rimborso, 570 per le richieste di autorizzazioni dopo le prime 72 ore. Sono, invece, 270 le richieste di autorizzazione per cui non è stato possibile completare l’iter autorizzativo e che sono già state trasmesse alle strutture commissariali.
Le autorizzazioni di spesa hanno riguardato, l’assistenza alla popolazione, in particolare la prima assistenza, l’allestimento e la gestione di aree e strutture temporanee di accoglienza, le sistemazioni in alloggi alternativi e i contributi di autonoma sistemazione; le richieste sono state, inoltre, su opere provvisionali e occupazione e requisizione di beni mobili ed immobili. Hanno riguardato anche altri aspetti legati alla gestione dell’emergenza, come richieste su rimborsi e spese per tecnici e personale, trasporti pubblici e privati, noleggio e movimentazione materiali e mezzi e gestione rifiuti.
Attività di informazione. In questi due mesi di gestione dell’emergenza terremoto, sono state circa 5.000 le richieste arrivate al Contact Center dal Dipartimento della Protezione Civile dal 20 maggio ad oggi. Per 13 giorni il servizio è stato aperto h24 e il picco di chiamate è stato il 29 maggio con 595 richieste. La maggior parte dei cittadini ha chiamato per avere informazioni sull’evento (43,4%), molte anche le persone che hanno voluto fare offerte di beni e servizi (18,6%) o si sono offerte come volontari (18,6%). Il 5% ha fatto tramite il Contact Center segnalazioni o richieste di intervento e il 6% ha chiesto informazioni sulle norme di comportamento, sulla viabilità o ha fatto critiche e complimenti.
Sono 32 gli incontri di informazione rivolti ai cittadini delle aree colpite dal terremoto con l’obiettivo di migliorare la capacità di affrontare l’emergenza delle singole persone e delle comunità . Gli appuntamenti organizzati dal Dipartimento della Protezione Civile - d’intesa con la Regione Emilia Romagna e le amministrazioni locali e in collaborazione con le componenti del sistema di protezione civile – sono stati organizzati nelle province colpite dal terremoto in Emilia-Romagna e Lombardia.
Sul sito web della Regione Emilia-Romagna "Dopo il terremoto" http://www.regione.emilia-romagna.it/terremoto sono disponibili informazioni sulla gestione di questa fase dell'emergenza e delle successive fasi di ricostruzione.