Messaggio 9 settembre 2013, 15:38

Scienza e coscienza delle catastrofi

6 settembre 2013

Una giornata di studio organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile sulla gestione del rischio
Primo piano del libro di Gordon Woo sfogliato da una lettrice "Solum certum nihil esse certi", la sola certezza è che non c'è niente di certo. È con questa frase di Plinio il Vecchio che Gordon Woo, una laurea in matematica a Cambridge e due dottorati, uno in fisica teorica e un altro in informatica, ha aperto il suo intervento alla conferenza che si è svolta oggi nell’auditorium del Dipartimento della Protezione Civile.

Una giornata di studio rivolta principalmente alla comunità scientifica e alle direzioni regionali di protezione civile introdotta e moderata dal dirigente generale Mauro Dolce, a cui sono intervenuti anche Paolo Gasparini, coordinatore scientifico del Centro regionale di competenza della Regione Campania per l’Analisi e il monitoraggio del rischio ambientale, e Warner Marzocchi, sismologo dell’INGV – Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il titolo della conferenza, "Scienza e coscienza delle catastrofi", è stato preso in prestito direttamente dall’edizione italiana di "Calculating catastrophe", il libro in cui Woo, consulente per la Risk Management Solution di Londra e catastrophe expert, esperto di catastrofi, come è solito definirsi, affronta argomenti centrali anche per il nostro Servizio Nazionale di Protezione Civile, quali la gestione del rischio e la necessità di prendere decisioni basandosi talvolta su informazioni lacunose e dati scientifici affetti da diversi gradi di incertezza.

Ed è proprio partendo dall’accettazione dell’incertezza insita non solo nei modelli matematici, ma nella natura stessa, che Woo sviluppa il suo ragionamento. Un ragionamento in cui la matematica la fa certamente da padrona, passando dalla teoria della probabilità alla geometria frattale, ma che lascia spazio a considerazioni di matrice più sociologica, economica, filosofica e comunicativa che da un lato permettono una più completa comprensione delle dinamiche legate alle catastrofi, dall'altro consentono all’ascoltatore (e al lettore) meno esperto di destreggiarsi più agevolmente tra grafici, formule e tabelle.

Al centro delle argomentazioni di Woo, poi riprese e declinate specificamente alla realtà italiana sia da Paolo Gasperini che da Warner Marzocchi, c’è il rapporto tra l’aspetto scientifico e l’aspetto più "politico" e decisionale in tema di protezione civile. Lo studioso britannico propone un processo decisionale flessibile in cui il cittadino possa svolgere un ruolo sempre più attivo. "Le azioni per migliorare la salute e la sicurezza", ha affermato Woo, "non devono necessariamente essere obbligatorie o coercitive, ma possono essere volontarie. Attraverso l’auto-organizzazione un cittadino informato può diventare un decision maker individuale: la capacità di gestire l’emergenza è un’importante competenza di base per un cittadino".

In questo senso, come hanno concluso tutti i relatori, l’educazione, l’informazione e le campagne di comunicazione e sensibilizzazione sui diversi rischi sono, e devono diventare sempre più, una fondamentale funzione – e competenza – di protezione civile.
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente C.I.S.A.R. sezione di Roma IQ0HB
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