Vajont: al via le iniziative per il cinquantenario
13 settembre 2013
Pericolosità idraulica a valle delle dighe e ruolo del volontariato gli argomenti centrali della prima giornata
Si è svolta oggi a Longarone la prima delle tre giornate di iniziative in programma per il cinquantenario del disastro del Vajont. In mattinata si è tenuto il convegno “Pericolosità idraulica a valle delle digheâ€, organizzato dalla Fondazione Vajont, la Regione Veneto e il Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano. L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sugli strumenti scientifici di valutazione del rischio idraulico, con particolare riferimento alle dighe e prendendo in esame l’argomento nella sua totalità , dalla valutazione della modulazione delle onde fino i piani per la gestione delle emergenze.
Il convegno, che è stato moderato dall’esperto di protezione civile Elvezio Galanti, si è aperto con i saluti delle autorità locali: Daniele Stival, Assessore alla Protezione Civile della Regione Veneto, Giacomo Barbato, Prefetto di Belluno, Vittorio Capocelli, Commissario straordinario della Provincia di Belluno e Roberto Padrin, Sindaco del Comune di Longarone. Nella sua introduzione Galanti ha illustrato alcune variabili fondamentali per la gestione dei territori a rischio, in particolare ha sottolineato l’importanza di una buona informazione alla popolazione affinché questa abbia una reale percezione del rischio, il ruolo della comunità scientifica, che deve sempre mantenere la propria autonomia e la fiducia nelle istituzioni che è fondamentale per la gestione di un’eventuale emergenza. Nei vari interventi che si sono succeduti, diversi esperti hanno illustrato lo studio delle dighe, il monitoraggio delle frane e i relativi piani di emergenza. Il convegno è stato chiuso dall’intervenuto del Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, che dopo aver ringraziato le autorità locali e i volontari intervenuti all’evento ha ricordato l’importanza dell’apporto dato dalla comunità scientifica al Servizio Nazionale della Protezione Civile e di una corretta prevenzione strutturale per poter gestire i rischi presenti sul territorio.
Nel pomeriggio, a seguito del convegno, è stata aperta la mostra itinerante “Terremoti d’Italiaâ€. Promossa e organizzata dal Dipartimento in collaborazione con la Regione Veneto e la Fondazione Vajont, la mostra resterà aperta dal 13 settembre al 16 ottobre, con l’obiettivo di stimolare i cittadini a un ruolo più attivo nel campo della prevenzione, attraverso la memoria degli eventi sismici del passato, la conoscenza del fenomeno fisico e degli strumenti utilizzati per misurarne la forza. Centrale è anche l’esperienza diretta: due spettacolari tavole vibranti, appositamente progettate per simulare il movimento sismico, permetteranno ai visitatori di “vivere†in sicurezza l’esperienza del terremoto e di osservarne da vicino gli effetti.
A fine giornata si è svolto il IV Meeting del volontariato veneto, importante momento di confronto tra i referenti dei distretti di protezione civile del Veneto e i rappresentanti del Dipartimento e della Regione. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, la Direttiva del 9 novembre 2012 – che mira ad assicurare l’unitaria partecipazione delle organizzazioni di volontariato all’attività di protezione civile – il controllo sanitario dei volontari e la formazione di protezione civile in Veneto. Il Meeting, presentato dal Direttore della protezione civile della Regione Veneto Roberto Tonellato, si è svolto alla presenza dell’Assessore alla Protezione Civile della Regione Veneto, Daniele Stival e del Prefetto di Belluno, Giacomo Barbato. Anche il Capo Dipartimento, Franco Gabrielli, è intervenuto al meeting con un saluto di apertura in cui ha ricordato l’importanza del volontariato di protezione civile e sottolineato come tanto più una comunità può fare affidamento su un volontariato organizzato, tanto più è resiliente perché il primo intervento di soccorso viene dall’interno delle comunità ed è svolto proprio dai volontari. Il Capo Dipartimento ha inoltre evidenziato come sia fondamentale diffondere una cultura di protezione civile, perché una comunità consapevole è in grado di rispondere meglio ai rischi presenti sul territorio. L’intervento è stato anche un’occasione per ricordare che a breve partirà nuovamente "Terremoto Io Non Rischio", la campagna nazionale sulla riduzione del rischio sismico promossa da Dipartimento della Protezione Civile e Anpas -Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, in collaborazione con l’Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e con ReLuis-Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e in accordo con le regioni e i comuni interessati e che vede protagonisti proprio i volontari di 14 associazioni nazionali di volontariato.
Pericolosità idraulica a valle delle dighe e ruolo del volontariato gli argomenti centrali della prima giornata
Si è svolta oggi a Longarone la prima delle tre giornate di iniziative in programma per il cinquantenario del disastro del Vajont. In mattinata si è tenuto il convegno “Pericolosità idraulica a valle delle digheâ€, organizzato dalla Fondazione Vajont, la Regione Veneto e il Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano. L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sugli strumenti scientifici di valutazione del rischio idraulico, con particolare riferimento alle dighe e prendendo in esame l’argomento nella sua totalità , dalla valutazione della modulazione delle onde fino i piani per la gestione delle emergenze.
Il convegno, che è stato moderato dall’esperto di protezione civile Elvezio Galanti, si è aperto con i saluti delle autorità locali: Daniele Stival, Assessore alla Protezione Civile della Regione Veneto, Giacomo Barbato, Prefetto di Belluno, Vittorio Capocelli, Commissario straordinario della Provincia di Belluno e Roberto Padrin, Sindaco del Comune di Longarone. Nella sua introduzione Galanti ha illustrato alcune variabili fondamentali per la gestione dei territori a rischio, in particolare ha sottolineato l’importanza di una buona informazione alla popolazione affinché questa abbia una reale percezione del rischio, il ruolo della comunità scientifica, che deve sempre mantenere la propria autonomia e la fiducia nelle istituzioni che è fondamentale per la gestione di un’eventuale emergenza. Nei vari interventi che si sono succeduti, diversi esperti hanno illustrato lo studio delle dighe, il monitoraggio delle frane e i relativi piani di emergenza. Il convegno è stato chiuso dall’intervenuto del Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, che dopo aver ringraziato le autorità locali e i volontari intervenuti all’evento ha ricordato l’importanza dell’apporto dato dalla comunità scientifica al Servizio Nazionale della Protezione Civile e di una corretta prevenzione strutturale per poter gestire i rischi presenti sul territorio.
Nel pomeriggio, a seguito del convegno, è stata aperta la mostra itinerante “Terremoti d’Italiaâ€. Promossa e organizzata dal Dipartimento in collaborazione con la Regione Veneto e la Fondazione Vajont, la mostra resterà aperta dal 13 settembre al 16 ottobre, con l’obiettivo di stimolare i cittadini a un ruolo più attivo nel campo della prevenzione, attraverso la memoria degli eventi sismici del passato, la conoscenza del fenomeno fisico e degli strumenti utilizzati per misurarne la forza. Centrale è anche l’esperienza diretta: due spettacolari tavole vibranti, appositamente progettate per simulare il movimento sismico, permetteranno ai visitatori di “vivere†in sicurezza l’esperienza del terremoto e di osservarne da vicino gli effetti.
A fine giornata si è svolto il IV Meeting del volontariato veneto, importante momento di confronto tra i referenti dei distretti di protezione civile del Veneto e i rappresentanti del Dipartimento e della Regione. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, la Direttiva del 9 novembre 2012 – che mira ad assicurare l’unitaria partecipazione delle organizzazioni di volontariato all’attività di protezione civile – il controllo sanitario dei volontari e la formazione di protezione civile in Veneto. Il Meeting, presentato dal Direttore della protezione civile della Regione Veneto Roberto Tonellato, si è svolto alla presenza dell’Assessore alla Protezione Civile della Regione Veneto, Daniele Stival e del Prefetto di Belluno, Giacomo Barbato. Anche il Capo Dipartimento, Franco Gabrielli, è intervenuto al meeting con un saluto di apertura in cui ha ricordato l’importanza del volontariato di protezione civile e sottolineato come tanto più una comunità può fare affidamento su un volontariato organizzato, tanto più è resiliente perché il primo intervento di soccorso viene dall’interno delle comunità ed è svolto proprio dai volontari. Il Capo Dipartimento ha inoltre evidenziato come sia fondamentale diffondere una cultura di protezione civile, perché una comunità consapevole è in grado di rispondere meglio ai rischi presenti sul territorio. L’intervento è stato anche un’occasione per ricordare che a breve partirà nuovamente "Terremoto Io Non Rischio", la campagna nazionale sulla riduzione del rischio sismico promossa da Dipartimento della Protezione Civile e Anpas -Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, in collaborazione con l’Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e con ReLuis-Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e in accordo con le regioni e i comuni interessati e che vede protagonisti proprio i volontari di 14 associazioni nazionali di volontariato.