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Conclusa l’esercitazione nazionale rischio sismico Nord-Est

MessaggioInviato: 14 settembre 2013, 21:32
da IK0ZCW
Conclusa l’esercitazione nazionale sul rischio sismico “Nord-est 2013”
14 settembre 2013

Le attività si sono svolte nell’ambito degli eventi per il cinquantenario del disastro del Vajont

Si è conclusa nel pomeriggio di oggi, con un momento di confronto e analisi delle attività svolte, l’esercitazione nazionale sul rischio sismico "Nord-Est 2013", promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con la Regione Veneto e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e con la collaborazione delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Le attività esercitative si sono svolte nell’ambito degli eventi organizzati per il cinquantenario del disastro del Vajont, con l’obiettivo di mettere alla prova la capacità di risposta in emergenza delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile, a livello centrale e periferico.

"Nord-Est 2013" ha previsto la simulazione di un evento sismico di magnitudo 5.8 tra le province di Belluno, Treviso e Pordenone, con epicentro nei comuni di Tambre (BL), Fregona (TV) e Polcenigo (PN). L’esercitazione si è svolta principalmente "per posti di comando", per testare la funzionalità del flusso di informazioni e le procedure di attivazione della filiera del coordinamento, ma ha previsto anche una serie di "azioni", con l’intervento delle colonne mobili delle Province Autonome di Trento e Bolzano, attività logistiche sul campo, con la simulazione di attività Sar - search and rescue, l’allestimento di posti medici avanzati e campi di accoglienza, ed evacuazioni di istituti scolastici.

A livello centrale, è stato attivato per posti di comando il Comitato Operativo e presso il Dipartimento ha operato un’ Unità di crisi organizzata per funzioni di supporto che hanno sperimentato, anche grazie alla simulazione di imprevisti e di scenari complessi, le proprie procedure interne e il flusso di comunicazioni verso l’esterno in emergenza. A livello locale è stata testata l’attivazione dei centri operativi regionali delle Regioni Veneto (Corem) e Friuli Venezia Giulia (Cor), di Ccs-Centro Coordinamento Soccorsi nelle tre province di Belluno, Treviso e Pordenone, dei Com-Centri operativi misti e dei Coc-Centri operativi comunali e sono state realizzate azioni per verificare la capacità di risposta locale all’evento sismico simulato.

Durante l’esercitazione sono state realizzate prove di evacuazione in diversi istituti superiori e istituti comprensivi, 25 nella Provincia di Belluno e 10 nella Provincia di Treviso. In sette istituti alunni, docenti e personale scolastico, una volta evacuato l’edificio, hanno raggiunto le aree di attesa individuate nei piani di emergenza comunali, seguendo percorsi in sicurezza. L’evacuazione degli istituti è stata il momento conclusivo di un percorso formativo che, nei giorni precedenti l’esercitazione, ha coinvolto dirigenti scolastici e responsabili della sicurezza degli istituti della Provincia di Belluno e Treviso.

Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha seguito in prima linea le attività esercitative dalla sala operativa della Regione Veneto e della Regione Friuli per poi fare una serie di sopralluoghi su alcuni scenari operativi. Ha partecipato alla prova di evacuazione dell’Istituto Calvi di Belluno e assistito ad un’operazione Sar su macerie e recupero di un ferito in parete nel territorio di Erto e Casso, oltre ad aver visitato la colonna mobile della Provincia Autonoma di Bolzano, il Pma della Regione Friuli e il campo base dei Vigili del Fuoco. Inoltre ha incontrato a Conegliano gli operatori delle colonne mobili di Padova e Treviso e presso l’area di ammassamento di Vittorio Veneto ha visitato il Pma del 118 e salutato la colonna mobile di Rovigo. Nel pomeriggio è rientrato a Longarone per la chiusura dell’esercitazione e il debriefing al Palasport, dove è stata fatta una prima analisi delle attività realizzate a livello locale e nazionale.