Rigalleggiamento Concordia: emersa la prua
Inviato: 21 luglio 2014, 6:18
20 luglio 2014
Il relitto è riemerso di 7,5 metri. Il pescaggio medio è arrivato a 23,8 metri
È finalmente e lentamente uscita dall’acqua la prua della Concordia. Al momento la nave è riemersa di 7,5 metri e il pescaggio medio è di 23,85 metri: ne mancano quindi 6,3 per arrivare ai 17,5 metri considerati come il livello di "emersione target". A dare i numeri e i dettagli sul rigallegiamento della nave è stato come sempre Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione, nell’incontro con la stampa di oggi.
Manca da collegare un solo cavo per concludere l’aggancio dei cassoni allo scafo della nave e i tecnici stanno lavorando all’abbassamento degli ultimi cinque cassoni: quando questi raggiungeranno la loro posizione finale riemergeranno anche il ponte 4 - già in gran parte uscito dall’acqua - e il ponte 3.
Durante il punto stampa il Soggetto attuatore Arturo Faraone è tornato a parlare invece delle misure prescrittive imposte in sede di Conferenza dei Servizi sul traino della nave, in particolare quelle di natura ambientale. Faraone ha riferito che nell’incontro di Porto Santo Stefano dello scorso 18 luglio tutte le autorità presenti – dal Ministero dell’Ambiente, alla Capitaneria di Porto, fino ad Arpat e Arpal – hanno espresso parere pienamente favorevole alle risposte fornite dalla società Costa alle prescrizioni.
Franco Porcellacchia e Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio Ambientale, si sono soffermati sulla questione della fuoriuscita di sostanza oleosa che si è verificata nella serata di ieri nella zona di centro poppa sul lato di dritta della Concordia. Sottolineando l’esigua quantità della fuoriuscita (circa 50 litri), hanno confermato che il materiale è stato rimosso grazie alle panne assorbenti. Anche se dai sopralluoghi fatti da Arpat e Ispra – ha precisato la Sargentini - emerge una piccola iridescenza fuori dalle panne, che verrà recuperata secondo quanto previsto dal caretaking, il piano per il recupero di sostanze e materiali che fuoriescono dalla nave.
I parametri degli ultimi campionamenti realizzati sulle acque intorno alla nave sono nella norma. Si sono registrate solo tracce di idrocarburi pesanti a 25 metri di profondità, ma potrebbero essere giustificati dal cantiere e dalla movimentazione di mezzi. I valori degli ftalati sono rientrati nella norma. Il dettaglio delle analisi, come sempre, viene pubblicato sul sito di Arpat.
Il relitto è riemerso di 7,5 metri. Il pescaggio medio è arrivato a 23,8 metri
È finalmente e lentamente uscita dall’acqua la prua della Concordia. Al momento la nave è riemersa di 7,5 metri e il pescaggio medio è di 23,85 metri: ne mancano quindi 6,3 per arrivare ai 17,5 metri considerati come il livello di "emersione target". A dare i numeri e i dettagli sul rigallegiamento della nave è stato come sempre Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione, nell’incontro con la stampa di oggi.
Manca da collegare un solo cavo per concludere l’aggancio dei cassoni allo scafo della nave e i tecnici stanno lavorando all’abbassamento degli ultimi cinque cassoni: quando questi raggiungeranno la loro posizione finale riemergeranno anche il ponte 4 - già in gran parte uscito dall’acqua - e il ponte 3.
Durante il punto stampa il Soggetto attuatore Arturo Faraone è tornato a parlare invece delle misure prescrittive imposte in sede di Conferenza dei Servizi sul traino della nave, in particolare quelle di natura ambientale. Faraone ha riferito che nell’incontro di Porto Santo Stefano dello scorso 18 luglio tutte le autorità presenti – dal Ministero dell’Ambiente, alla Capitaneria di Porto, fino ad Arpat e Arpal – hanno espresso parere pienamente favorevole alle risposte fornite dalla società Costa alle prescrizioni.
Franco Porcellacchia e Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio Ambientale, si sono soffermati sulla questione della fuoriuscita di sostanza oleosa che si è verificata nella serata di ieri nella zona di centro poppa sul lato di dritta della Concordia. Sottolineando l’esigua quantità della fuoriuscita (circa 50 litri), hanno confermato che il materiale è stato rimosso grazie alle panne assorbenti. Anche se dai sopralluoghi fatti da Arpat e Ispra – ha precisato la Sargentini - emerge una piccola iridescenza fuori dalle panne, che verrà recuperata secondo quanto previsto dal caretaking, il piano per il recupero di sostanze e materiali che fuoriescono dalla nave.
I parametri degli ultimi campionamenti realizzati sulle acque intorno alla nave sono nella norma. Si sono registrate solo tracce di idrocarburi pesanti a 25 metri di profondità, ma potrebbero essere giustificati dal cantiere e dalla movimentazione di mezzi. I valori degli ftalati sono rientrati nella norma. Il dettaglio delle analisi, come sempre, viene pubblicato sul sito di Arpat.