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33° incontro dei direttori generali di protezione civile UE

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Messaggio 29 settembre 2014, 11:48

33° incontro dei direttori generali di protezione civile UE

29 settembre 2014

Il meeting si tiene il 29 e 30 settembre nella sede del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione Internazionale

Inizia stamattina alle 9 nella sede del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale il 33° incontro dei direttori generali di protezione civile dei Paesi membri e candidati all’Unione europea, organizzato dal Governo italiano d’intesa con la Commissione europea. Il meeting, che si concluderà domani, ospita i vertici dei sistemi di protezione civile dei 28 Stati membri dell’Unione Europea, di Islanda, Liechtenstein e Norvegia e anche dei Paesi candidati o potenzialmente candidati all’adesione all’Unione europea. Nella giornata di oggi è anche prevista la cerimonia ufficiale di adesione del Montenegro al Meccanismo unionale con la firma di un memorandum.

I lavori di questa mattina sono aperti dal Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Lapo Pistelli. Le due giornate sono presiedute dal Capo del Dipartimento della protezione civile, Franco Gabrielli, e dal Direttore generale della DG ECHO – Direzione generale Aiuto umanitario e protezione civile, Claus Sorensen.

L’agenda del meeting. Gli interventi di oggi affrontano il tema della cooperazione tra Paesi membri e Paesi candidati o potenzialmente candidati dell’Unione europea, il rafforzamento della cooperazione tra protezione civile e aiuto umanitario e la valutazione della capacità di gestione del rischio, un campo d’azione introdotto dalla decisione n. 1313 del 2013 che ha riformato il Meccanismo europeo di protezione civile.

La giornata di domani, 30 settembre, sarà invece aperta da un intervento del Capo Dipartimento della protezione civile, Franco Gabrielli, che illustrerà come è stata gestita l’emergenza Concordia. A questo seguiranno sessioni dedicate alla Clausola di solidarietà, agli strumenti finanziari per la cooperazione internazionale e a un focus sulle emergenze recentemente gestite dall’Ercc - Centro di coordinamento di risposta all'emergenza del Meccanismo unionale di protezione civile.

Gli interventi della prima giornata. Il primo intervento di oggi affronta il tema della capacità di rafforzare la cooperazione tra Paesi membri e Paesi candidati o potenzialmente candidati dell’Unione europea, presentando il caso della recente emergenza affrontata nelle regioni occidentali dei Balcani. Il secondo dibattito è centrato invece sulla valutazione della capacità di gestione del rischio, un tema prioritario del semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Nell’ambito di questo tema sono presentati i risultati del questionario che l’Italia ha somministrato ad aprile ai Paesi del Meccanismo unionale e i risultati del workshop The risk management capability che si è tenuto a Roma il 15 e 16 luglio. Sarà anche illustrato il processo di preparazione, condotto dalla Commissione europea, della bozza di linee guida sulla valutazione della capacità di gestione del rischio.

Nel pomeriggio, la prima sessione di lavoro è dedicata al rafforzamento della cooperazione tra protezione civile e aiuto umanitario, due campi d’azione riuniti già dal 2010 sotto la Direzione Generale ECHO, un altro tema prioritario per la Presidenza italiana. Segue un dibattito sulle advisory mission, uno strumento formalizzato con la decisione n. 1313 del 2013, che prevede l’invio di esperti per dare un supporto alla prevenzione e preparazione ai disastri grazie alla condivisione di esperienze e conoscenze. A chiusura della giornata vengono affrontati i temi riguardanti l'organizzazione dei cosiddetti 'voluntary pool' e 'buffer capacity'. Questi concetti sono stati introdotti con la recente riforma del Meccanismo unionale al fine di portare gli Stati membri ad una più fattiva partecipazione al Meccanismo stesso pre-impegnando i propri moduli per l'intervento immediato in caso di necessità e di consentire agli Stati di stipulare accordi quadro per ottenere la disponibilità di risorse aggiuntive potendo contare sul cofinanziamento della Commissione europea.
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente C.I.S.A.R. sezione di Roma IQ0HB
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Messaggio 1 ottobre 2014, 11:37

Re: 33° incontro dei direttori generali di protezione civile

30 settembre 2014

Oggi la seconda giornata dei lavori

Si è svolta oggi 30 settembre, la seconda giornata dei lavori dedicati al 33° incontro dei Direttori Generali di Protezione Civile dell’Unione Europea - UE.

I lavori della seconda giornata

Il caso dell’emergenza Costa Concordia. La giornata si è aperta trattando il tema dell’emergenza connessa alla vicenda della Costa concordia
La Presidenza italiana ha mostrato un video predisposto per questo incontro, e che ha mostrato il percorso partendo dalla notte del tragico naufragio del 13 gennaio 2012 nelle acque dell’Isola del Giglio, ha portato alla conclusione della vicenda, il 23 luglio 2014, con la Concordia che lascia l'Isola per raggiungere ed essere ormeggiata in sicurezza, al porto di Genova Prà-Voltri.

Un esempio virtuoso per la protezione civile italiana di "fare sistema", e della capacità di una stretta collaborazione tra la parte pubblica, e quella privata. Un esempio di flessibilità, capacità di adattamento e risposta a ogni tipo di evento.
Per l’unicità degli interventi e dello scenario, l’Italia ha attivato anche il Meccanismo Europeo di protezione civile per avviare un confronto con gli esperti degli Stati Membri sulle tecniche utilizzate per le operazioni.

La clausola di solidarietà. Secondo tema della giornata è stato la Clausola di Solidarietà, SC – così introdotta dall’Art. 222 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) "L'Unione e gli Stati membri agiscono congiuntamente in uno spirito di solidarietà qualora uno Stato membro sia oggetto di un attacco terroristico o sia vittima di una calamità naturale o provocata dall'uomo. L'Unione mobilita tutti gli strumenti di cui dispone, inclusi i mezzi militari messi a sua disposizione dagli Stati membri (…)".

Tre anni fa, nel corso del meeting dei Direttori Generali che si è svolto a Cracovia nel 2011, i partecipanti hanno già riflettuto su questi temi, evidenziandone le connesse sfide legate alle evacuazioni di massa, alla ridotta capacità di coordinamento, alla ridotta mobilità, alle infrastrutture di trasporto, e agli ostacoli giuridici e amministrativi.

Allo stato attuale, in caso di invocazione della Clausola di Solidarietà, l’ERCC sarebbe il punto di contatto per gli Stati membri e per le altre parti interessate, producendo relazioni basate sugli input provenienti da altri servizi e organismi - e trasmettendo le informazioni a tutti gli Stati membri tramite il Sistema Comune di comunicazione e Informazione in Emergenza. – Cecis.
Cooperazione internazionale e protezione civile.

All’attenzione di tutti i partecipanti il programma finanziario 2014 – 2020, che dovrà anche tener conto di una corretta analisi del rischio che dovrebbe consentire l’individuazione delle priorità e la conseguente gestione ottimale delle risorse disponibili.
Tra gli strumenti disponibili si è fatto riferimento all’IPA II – lo Strumento di preadesione, che sostiene le riforme nei "paesi dell'allargamento" con aiuti finanziari e tecnici, all’ENI - lo Strumento europeo di vicinato che lavora al fine di portare benefici più tangibili sia per l'UE sia per i suoi Partners di vicinato.

Un riferimento, inoltre, al DCI –Lo strumento per la Cooperazione allo sviluppo, lo strumento che ha come obiettivo finale di assistere i Paesi in Via di Sviluppo, riducendone il tasso di povertà e migliorarne lo sviluppo sostenibile. Il PI – è invece lo Strumento del Partenariato che sostiene la dimensione esterna delle politiche adottate all’interno dell’Unione Europea, e aiuta a affrontare le principali sfide globali, quali la gestione delle catastrofi.

Importanti riflessioni anche sul ICSP – lo Strumento per il contributo alla stabilità e alla pace. L’ ICSP sostiene azioni urgenti a breve termine in risposta a situazioni di crisi o di crisi emergenti, spesso integrando l'assistenza umanitaria garantita dall'UE. Campo d’azione è anche la capacità, a lungo termine, di dare il via alle organizzazioni impegnate nella risposta alle crisi e nella costruzione della pace.
Il confronto si è chiuso con INSC – lo Strumento per la Sicurezza e la Cooperazione Nucleare: attraverso l'INSC, l'Unione Europea sostiene progetti congiunti con l'Agenzia Internazionale per l'energia Atomica, e contribuisce al completamento dei progetti per Chernobyl attraverso i Fondi di Chernobyl, gestiti comunque dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo.

Le recenti emergenze.Il meeting si conclude con la valutazione del quadro delle emergenze dell’ultimo anno. Nel corso dei primi otto mesi del 2014, il Meccanismo Unionale di protezione civile è stato attivato 25 volte, rispetto alle 36 del 2013. Dall'inizio di giugno ben dodici volte, di cui sei per richieste di assistenza. Al vaglio dei Direttori Generali le missioni, anche di esperti di protezione civile, schierati per l’occasione ben quattro volte: in Svezia, in Iraq, in Mozambico e in Siria.

Ruolo chiave è stato riconosciuto anche all’Emergency Management Copernicus satellite mapping service. Dall'inizio di questo anno fino al 3 settembre 2014 il servizio di Copernico è stato attivato 35 volte - nove dal mese di giugno, di cui 19 volte in caso di inondazioni. Le immagini satellitari delle aree bruciate sono state fornite anche alle Autorità di Svezia e Grecia.
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente C.I.S.A.R. sezione di Roma IQ0HB
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Messaggio 1 ottobre 2014, 11:40

Re: 33° incontro dei direttori generali di protezione civile

COMUNICATO STAMPA
30 settembre 2014

UE: concluso a Roma il 33° meeting dei vertici di protezione Civile

Si è concluso oggi il 33° incontro dei Direttori Generali di protezione civile dei Paesi membri UE e candidati, organizzato dal Dipartimento della Protezione civile con la Commissione Europea, nell’ambito degli appuntamenti legati al semestre di Presidenza italiana. Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile italiana, Franco Gabrielli, ha chiuso i lavori della due giorni ringraziando tutti i partecipanti e la Commissione Europea "che conduce il cammino di crescita del sistema di protezione civile europeo: semestre dopo semestre, tutti noi possiamo apprezzare gli sforzi e la strada fatta assieme, sebbene il percorso da compiere sia ancora lungo".
Il meeting, svoltosi presso la sede del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha rappresentato un’occasione di crescita e rafforzamento del Meccanismo di Protezione Civile europeo: in apertura dei lavori, infatti, il Montenegro ha sottoscritto la propria adesione al Meccanismo, diventando il 32esimo Paese partner (oltre ai 28 Stati facenti parte dell’UE, vi aderiscono Islanda, Norvegia e Repubblica di Macedonia).

Dopo la prima sessione – dedicata al rafforzamento della cooperazione con i Paesi candidati e quelli potenzialmente candidati all’adesione alla UE alla quale hanno attivamente partecipato anche le rappresentanze di Liechtenstein, Turchia e Balcani occidentali, i lavori si sono incentrati su due temi chiave per la Presidenza italiana, il primo dei quali è la valutazione della capacità di gestione del rischio (Risk Management Capability) , ossia la valutazione della capacità complessiva di ciascun Paese di far fronte ai rischi non solo in termini emergenziali, ma anche di prevenzione e preparazione, uno degli elementi chiave della riforma del Meccanismo di Protezione Civile approvata a fine 2013 – di cui l’Italia è stata promotrice. Altro tema di rilievo è stato il rafforzamento della cooperazione tra i settori della protezione civile e dell’aiuto umanitario: "l’esperienza maturata nella DG ECHO ha mostrato che avvicinare queste due culture, con sensibilità simili ma differenze significative" ha dichiarato Claus Sorensen, direttore generale della DG ECHO, "ha rappresentato una fusione nucleare. Nel percorso che si sta avviando l’aspetto fondamentale è rispettare i diversi mandati e modus operandi ma, allo stesso tempo, mantenere un approccio aperto ai benefici che possono derivare da una maggiore sinergia".

La seconda giornata di lavori è stata dedicata in larga parte alla presentazione e condivisione buone pratiche e lezioni apprese nel corso delle recenti emergenze ed esercitazioni da parte delle delegazioni presenti, oltre che a un approfondimento delle attività condotte dal Meccanismo di Protezione Civile europeo dall’inizio dell’anno. L’Emergency Response Coordination Centre (ERCC) di Bruxelles ha attivato il Meccanismo 25 volte in nove mesi, dal supporto nella lotta agli incendi boschivi in Grecia e in Svezia, all’attivazione del servizio satellitare Copernicus di osservazione e monitoraggio della Terra, fino alle missioni di esperti europei in Iraq, Ucraina, Mozambico e Siria. Sono state inoltre discusse le possibili modalità di implementazione della “clausola di solidarietà" prevista dal Trattato sul funzionamento dell’UE, che prevede la mobilitazione di risorse dell’Unione nel caso in cui uno Stato membro sia colpito da una calamità naturale o provocata da intervento umano.
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