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Dichiarazione del Presidente della Commissione grandi rischi

MessaggioInviato: 25 gennaio 2017, 14:42
da IK0ZCW
COMUNICATO STAMPA
25 gennaio 2017

Dichiarazione del Presidente della Commissione grandi rischi

A seguito della larga risonanza del comunicato stampa del 20/1/2017 della CGR, Settore
Rischio Sismico, il presidente della CGR, Prof. Sergio Bertolucci , ribadisce quanto segue:
Il comunicato del 20/1/2017, dove si afferma che:
“La Commissione conferma l’impianto interpretativo già formulato a seguito degli eventi del 24
agosto e del 26 e 30 ottobre. Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza sismica sia in
esaurimento. La Commissione identifica tre aree contigue alla faglia principale responsabile
della sismicità in corso, che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e
hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo (M6-7). Questi segmenti
localizzati rispettivamente sul proseguimento verso Nord e verso Sud della faglia del Monte
Vettore-Gorzano e sul sistema di faglie che collega le aree già colpite dagli eventi di L’Aquila
del 2009 e di Colfiorito del 1997 rappresentano aree sorgente di possibili futuri terremoti”.
è perfettamente in linea con quanto affermato nei comunicati del 25/8/2016
“Tre aree contigue alla faglia responsabile della sismicità in corso non hanno registrato
terremoti recenti di grandi dimensioni e hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata
magnitudo (M6-7). Queste aree identificano possibili futuri terremoti nella regione già colpita
dagli eventi degli ultimi anni.”
e del 28/10/2016
“Nella sua riunione a seguito dell’evento di agosto, la Commissione aveva identificato tre aree
contigue alla faglia responsabile della sismicità allora in corso, che non avevano registrato
terremoti recenti di grandi dimensioni e con il potenziale di produrre terremoti di elevata
magnitudo (M6-7).”
Tutti i comunicati stampa della CGR sono stati pubblicati tempestivamente dal Dipartimento
della Protezione Civile sul sito istituzionale e sono tuttora accessibili pubblicamente, al fine di
favorire la corretta informazione ai cittadini e ai mezzi di comunicazione.
Altrettanto tempestivamente il DPC ha provveduto a inoltrare alle Autorità interessate (Regioni,
Prefetture, Sindaci, Ministeri etc) mediante PEC il contenuto del verbale di sintesi delle riunioni
della CGR/SRS. Nel caso della riunione del 20 Gennaio, questo è avvenuto il giorno 21.
Ribadendo che non esiste ad oggi la possibilità di prevedere deterministicamente i terremoti, la
CGR ritiene suo dovere fornire alle Autorità Competenti e ai cittadini la sua valutazione
scientifica dei possibili scenari legati all’evoluzione della sequenza sismica.
Questo giudizio, che non deve essere in nessun caso interpretato come una previsione localizzata
in tempo, luogo e magnitudo di un terremoto, è secondo la CGR importante per mantenere alta
la vigilanza, per stimolare l’attuazione delle misure di riduzione del rischio e della mitigazione
della vulnerabilità delle strutture e al contempo per fornire ai cittadini una informazione corretta
e trasparente.
In questa ottica va anche letta la frase del comunicato in cui si afferma:
“I recenti eventi hanno prodotto importanti episodi di fagliazione superficiale che ripropongono
il problema della sicurezza delle infrastrutture critiche quali le grandi dighe.”
Di nuovo, simile affermazione non implica alcuna dichiarazione di pericolo imminente, ma
ribadisce l’esortazione a continuare e dove necessario a incrementare il monitoraggio già in atto
delle dighe e, ove ritenuto necessario dalle Autorità Preposte, a metter in atto misure di
mitigazione del rischio.
L’affermazione di un possibile “effetto Vajont’, che ha avuto larga risonanza mediatica e che ha
causato apprensione nei cittadini, non è in nessun modo da ascriversi alla CGR.
Essa è il risultato di un improvvido uso del termine da parte del presidente della CGR, nello
spiegare i parametri da monitorare per l’integrità di un bacino artificiale durante un’intervista
telefonica rilasciata la mattina del 22 Gennaio ad una rete televisiva pubblica.
Un singolo minuto di questa intervista (originariamente di più di 10 minuti) è stato mandato in
onda estraendo la frase dal contesto, con il risultato di stravolgerne totalmente il senso.
Il Presidente se ne assume comunque la responsabilità ed esprime tutto il suo rammarico per
avere involontariamente contribuito ad aggravare lo stato di ansia delle popolazioni già così
duramente colpite.