Tutela della sicurezza e salute, percorso culturale continuo
Inviato: 16 ottobre 2019, 13:25
Tutela della sicurezza e salute, percorso culturale continuo nel mondo del volontariato
16 ottobre 2019
Convegno nella sede della Regione Lazio, nell’ambito della Settimana della Protezione civile, organizzato da Istituto studi e ricerche sulla protezione civile e sulla sicurezza (Ispro) e promosso dal Dipartimento
Prevenzione e sicurezza nel mondo del volontariato, quali gli scenari e quali le possibilità. È il tema del convegno che si è svolto oggi a Roma presso la sede della Regione Lazio e che si inserisce nell’ambito degli eventi della Settimana nazionale della Protezione civile.
Quali sono le responsabilità individuali e quanto è importante la componente formativa nel mondo dei volontari di protezione civile? A queste due domande hanno cercato di dare una risposta i relatori che sono intervenuti al convegno, tutti concordi nell’affermare che è fondamentale mettere a fattor comune idee e creare un grande percorso tra Istituzioni e mondo delle imprese sul tema.
Le regole poste a tutela della salute e della sicurezza dei volontari di protezione civile sono regole speciali, con un percorso iniziato con il decreto legislativo 81/2008, e proseguito con il decreto interministeriale del 13 aprile 2011 e il decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile del 12 gennaio 2012 con i suoi 4 allegati, uno dei quali aggiornato e sostituito nel 2013.
«La storia ci ha insegnato che è difficile affrontare al meglio il ruolo di volontario», ha affermato il Direttore Generale dell’Ufficio PSN del Dipartimento, Agostino Miozzo, «dobbiamo continuare ad essere attenti a quel “momento della politica” che chiede ai volontari azioni che formalmente non si addicono al loro ruolo, come ad esempio in ambito di sicurezza stradale. La tolleranza può provocare problemi perché si possono provocare dei danni generati dalla mancanza di preparazione. Buon senso e capacità di adattamento si devono conciliare con i limiti previsti dalla legge».
L’importanza della formazione è stata analizzata dal Dirigente del Servizio Volontariato, Massimo La Pietra, che ha sottolineato la “strategia forte” del Dipartimento nazionale della Protezione civile, in accordo con la Consulta del Volontariato, di finanziare a partire dal 2013 il 95% dei progetti formativi delle associazioni perché, «la cultura della prevenzione e sicurezza è un processo che deve riguardare tutti».
La Regione Lazio punta molto e ha investito sulla protezione civile, ha affermato l’assessore della Regione Lazio Claudio Di Berardino, «e continuerà a farlo perché fa parte di una strategia di intervento e prevenzione. La Regione sarà attiva in ambito e prevenzione e sicurezza nel volontariato perché è una modalità corretta per affrontare i singoli problemi che di volta in volta vengono messi in evidenza».
«Bisogna creare un percorso culturale e diffondere una cultura dell’efficienza», ha affermato Carmelo Tulumello, direttore Agenzia regionale Protezione Civile della Regione Lazio, evidenziando come spesso ci si ritrovi davanti a un bivio sulla presenza del volontario in scenari di criticità: intervenire a prescindere da ogni regola o definire delle regole a sostegno e protezione? La sicurezza del volontario non può essere declinabile. È necessario, secondo Tulumello, «investire per dare spessore e qualità al lavoro del volontario», perché la tutela della salute e della sicurezza non rappresenta altro che la credibilità di un sistema.
Ciò che è emerso dal dibattito, infatti, è che non deve essere un'azione da compiere una tantum ma dve diventare una modalità organizzativa, vale a dire che deve essere la regola che governa e disciplina ogni attività in modo continuativo.
Guarda le immagini del convegno su Flickr https://www.flickr.com/photos/dpcgov/albums/72157711351614038/with/48903465033/
16 ottobre 2019
Convegno nella sede della Regione Lazio, nell’ambito della Settimana della Protezione civile, organizzato da Istituto studi e ricerche sulla protezione civile e sulla sicurezza (Ispro) e promosso dal Dipartimento
Prevenzione e sicurezza nel mondo del volontariato, quali gli scenari e quali le possibilità. È il tema del convegno che si è svolto oggi a Roma presso la sede della Regione Lazio e che si inserisce nell’ambito degli eventi della Settimana nazionale della Protezione civile.
Quali sono le responsabilità individuali e quanto è importante la componente formativa nel mondo dei volontari di protezione civile? A queste due domande hanno cercato di dare una risposta i relatori che sono intervenuti al convegno, tutti concordi nell’affermare che è fondamentale mettere a fattor comune idee e creare un grande percorso tra Istituzioni e mondo delle imprese sul tema.
Le regole poste a tutela della salute e della sicurezza dei volontari di protezione civile sono regole speciali, con un percorso iniziato con il decreto legislativo 81/2008, e proseguito con il decreto interministeriale del 13 aprile 2011 e il decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile del 12 gennaio 2012 con i suoi 4 allegati, uno dei quali aggiornato e sostituito nel 2013.
«La storia ci ha insegnato che è difficile affrontare al meglio il ruolo di volontario», ha affermato il Direttore Generale dell’Ufficio PSN del Dipartimento, Agostino Miozzo, «dobbiamo continuare ad essere attenti a quel “momento della politica” che chiede ai volontari azioni che formalmente non si addicono al loro ruolo, come ad esempio in ambito di sicurezza stradale. La tolleranza può provocare problemi perché si possono provocare dei danni generati dalla mancanza di preparazione. Buon senso e capacità di adattamento si devono conciliare con i limiti previsti dalla legge».
L’importanza della formazione è stata analizzata dal Dirigente del Servizio Volontariato, Massimo La Pietra, che ha sottolineato la “strategia forte” del Dipartimento nazionale della Protezione civile, in accordo con la Consulta del Volontariato, di finanziare a partire dal 2013 il 95% dei progetti formativi delle associazioni perché, «la cultura della prevenzione e sicurezza è un processo che deve riguardare tutti».
La Regione Lazio punta molto e ha investito sulla protezione civile, ha affermato l’assessore della Regione Lazio Claudio Di Berardino, «e continuerà a farlo perché fa parte di una strategia di intervento e prevenzione. La Regione sarà attiva in ambito e prevenzione e sicurezza nel volontariato perché è una modalità corretta per affrontare i singoli problemi che di volta in volta vengono messi in evidenza».
«Bisogna creare un percorso culturale e diffondere una cultura dell’efficienza», ha affermato Carmelo Tulumello, direttore Agenzia regionale Protezione Civile della Regione Lazio, evidenziando come spesso ci si ritrovi davanti a un bivio sulla presenza del volontario in scenari di criticità: intervenire a prescindere da ogni regola o definire delle regole a sostegno e protezione? La sicurezza del volontario non può essere declinabile. È necessario, secondo Tulumello, «investire per dare spessore e qualità al lavoro del volontario», perché la tutela della salute e della sicurezza non rappresenta altro che la credibilità di un sistema.
Ciò che è emerso dal dibattito, infatti, è che non deve essere un'azione da compiere una tantum ma dve diventare una modalità organizzativa, vale a dire che deve essere la regola che governa e disciplina ogni attività in modo continuativo.
Guarda le immagini del convegno su Flickr https://www.flickr.com/photos/dpcgov/albums/72157711351614038/with/48903465033/