Terremoto Turchia e Siria: l’Italia dona l’ospedale da campo
Inviato: 4 marzo 2023, 20:32
4 marzo 2023
Terremoto in Turchia e Siria: l’Italia dona l’ospedale da campo
Ad Antiochia la firma dell’accordo tra le parti
L’ospedale da campo italiano EMT2 (Emergency Medical team type), attivato dal Dipartimento della Protezione civile nell’ambito del Meccanismo Unionale e messo a disposizione dalla Regione Piemonte per dare supporto alle strutture ospedaliere di Antiochia gravemente danneggiate dal terremoto del 6 febbraio scorso, verrà donato dall’Italia alla Turchia.
È stato, infatti, firmato oggi, 4 marzo, proprio negli spazi dell’ospedale da campo, l’atto ufficiale che sancisce l’accordo tra le autorità del nostro Paese e quelle turche.
La struttura, in dotazione alla Maxi-emergenza della Regione Piemonte, è stata la prima certificata in Italia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dispone, tra gli altri, di un reparto di terapia intensiva fino a 4 posti letto, di una sala operatoria, una per il parto, una per la radiologia e di un laboratorio analisi. Considerando le strutture (14 tende per la parte medica e 16 per i servizi e la logistica), gli equipaggiamenti e i macchinari in dotazione, ha un valore di circa 4,8 milioni di euro.
L’Emergency Medical team di tipo 2 – essendo operativo grazie a circa 70 persone tra medici, infermieri e logisti – garantisce servizi di assistenza sanitaria urgente 24 ore su 24, inclusa la chirurgia, e ha una capacità di 20 posti letto per la degenza. È stato progettato per garantire supporto agli ospedali locali messi in gravi difficoltà a seguito di emergenze e, in determinate condizioni, può integrare o sostituire una piccola struttura ospedaliera.
L’ospedale da campo italiano è l’unico europeo a operare nell’area di Defne, nei pressi di Antiochia. È operativo dal 17 febbraio: in due settimane di attività gli accessi alla struttura sono stati oltre 2.000, di cui 11 codici rossi, e ci sono stati 22 parti.
Da oggi e per le prossime due settimane è previsto prima un affiancamento e poi un progressivo passaggio di consegna tra il personale italiano e quello turco, per consentire la presa in carico della struttura da parte dei sanitari locali nel miglior modo possibile.
«L’impegno dell’Italia e di tutto il Servizio Nazionale della Protezione Civile è iniziato immediatamente dopo la drammatica scossa che ha interessato Turchia e Siria ed è proseguito senza sosta in questo mese» ha detto il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio. «Il mio ringraziamento è a tutto il personale impegnato in questa emergenza ma oggi, nella giornata in cui si formalizza la donazione dell’ospedale alle autorità turche, mi rivolgo in particolare al personale medico e sanitario e alla Regione Piemonte che ha garantito professionalità, impegno e passione, supportando concretamente la popolazione turca».
Nei prossimi mesi, grazie alle risorse messe a disposizione dal Dipartimento della Protezione civile, Regione Piemonte si doterà di un nuovo ospedale da campo EMT2 che, in futuro, potrà essere nuovamente disponibile per affrontare gravi emergenze anche internazionali.
Terremoto in Turchia e Siria: l’Italia dona l’ospedale da campo
Ad Antiochia la firma dell’accordo tra le parti
L’ospedale da campo italiano EMT2 (Emergency Medical team type), attivato dal Dipartimento della Protezione civile nell’ambito del Meccanismo Unionale e messo a disposizione dalla Regione Piemonte per dare supporto alle strutture ospedaliere di Antiochia gravemente danneggiate dal terremoto del 6 febbraio scorso, verrà donato dall’Italia alla Turchia.
È stato, infatti, firmato oggi, 4 marzo, proprio negli spazi dell’ospedale da campo, l’atto ufficiale che sancisce l’accordo tra le autorità del nostro Paese e quelle turche.
La struttura, in dotazione alla Maxi-emergenza della Regione Piemonte, è stata la prima certificata in Italia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dispone, tra gli altri, di un reparto di terapia intensiva fino a 4 posti letto, di una sala operatoria, una per il parto, una per la radiologia e di un laboratorio analisi. Considerando le strutture (14 tende per la parte medica e 16 per i servizi e la logistica), gli equipaggiamenti e i macchinari in dotazione, ha un valore di circa 4,8 milioni di euro.
L’Emergency Medical team di tipo 2 – essendo operativo grazie a circa 70 persone tra medici, infermieri e logisti – garantisce servizi di assistenza sanitaria urgente 24 ore su 24, inclusa la chirurgia, e ha una capacità di 20 posti letto per la degenza. È stato progettato per garantire supporto agli ospedali locali messi in gravi difficoltà a seguito di emergenze e, in determinate condizioni, può integrare o sostituire una piccola struttura ospedaliera.
L’ospedale da campo italiano è l’unico europeo a operare nell’area di Defne, nei pressi di Antiochia. È operativo dal 17 febbraio: in due settimane di attività gli accessi alla struttura sono stati oltre 2.000, di cui 11 codici rossi, e ci sono stati 22 parti.
Da oggi e per le prossime due settimane è previsto prima un affiancamento e poi un progressivo passaggio di consegna tra il personale italiano e quello turco, per consentire la presa in carico della struttura da parte dei sanitari locali nel miglior modo possibile.
«L’impegno dell’Italia e di tutto il Servizio Nazionale della Protezione Civile è iniziato immediatamente dopo la drammatica scossa che ha interessato Turchia e Siria ed è proseguito senza sosta in questo mese» ha detto il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio. «Il mio ringraziamento è a tutto il personale impegnato in questa emergenza ma oggi, nella giornata in cui si formalizza la donazione dell’ospedale alle autorità turche, mi rivolgo in particolare al personale medico e sanitario e alla Regione Piemonte che ha garantito professionalità, impegno e passione, supportando concretamente la popolazione turca».
Nei prossimi mesi, grazie alle risorse messe a disposizione dal Dipartimento della Protezione civile, Regione Piemonte si doterà di un nuovo ospedale da campo EMT2 che, in futuro, potrà essere nuovamente disponibile per affrontare gravi emergenze anche internazionali.