Mattinale del 26 febbraio 2010
Mattinale del 26 febbraio 2010
Inquinamento fiumi Lambro e Po: gli interventi
Continuano incessantemente lungo l'asta dei fiumi Lambro e Po, gli interventi di tutto il Sistema Nazionale di Protezione Civile per cercare di contenere la marea nera che ora minaccia l'acquedotto di Ferrara e l'ecosistema del Delta del Po.
Nel corso di una riunione che si è tenuta ieri a Piacenza alla presenza del Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, è stata costituita una struttura di coordinamento che coinvolge il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale e gli uffici di Protezione Civile delle regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, oltre ad Aipo e Autorità  di Bacino del Po.
Durante la riunione è stato deciso anche di vietare il prelievo delle acque dai fiumi e tutte le attività  di pesca ed irrigazione. Vengono comunque garantiti gli approviggionamenti di acqua potabile anche utilizzando autocisterne.
Sono stati individuati due punti di potenziale ristagno della chiazza oleosa, uno nel territorio del comune di Borretto ed uno in quello di Gualtieri. E' stato istituito un servizio di monitoraggio a vista delle acque del fiume Po.
I comuni hanno il compito di smaltire eventuali carcasse di animali morti.
Gli interventi
E' di 1650 tonnellate il materiale già  recuperato e avviato al trattamento negli impianti. Le operazioni di messa in sicurezza dell'impianto da cui si è propagato il materiale inquinante sono state completate.
Fin dal 24 febbraio sono state predisposte barriere artificiali per la raccolta degli idrocarburi nei comuni di Melegnano, San Zenone al Lambro, Salerano sul Lambro, Castiraga e Chignolo Po.
Ad oggi sono stati aspirati 430 mc di acqua contaminata.
Nei pressi della foce del fiume Lambro sono stati installati due sbarramenti: uno sul territorio del comune di Orio Litta ed uno a Calendasco.
Sempre in provincia di Piacenza è stato rinforzato lo sbarramento di panne assorbenti nei pressi del ponte di San Nazzaro dove si stanno installando anche barriere rigide. Uno sbarramento inoltre in località  Roncarolo. Barriere rigide sono state montate poi vicino il ponte galleggiante provvisorio del comune di Piacenza. Sono in arrivo e verranno posizionati alcuni oil skimmers: tre vicino il ponte galleggiante e due presso ponte San Nazzaro.
Contemporaneamente stanno operando 7 idrospughi tra lo sbarramento di Roncarolo, Ponte San Nazzaro ed Isola Serafini. Altri sbarramenti verranno creati in 4 punti con panne assorbenti di taglio nelle località  di Castelnovo Bariano, Ponte Lagoscuro, Guardaveneta, Corbola.
Da oggi, Arpa Lombardia e Province di Milano e Monza Brianza, realizzeranno un intervento sperimentale di trattamento enzimatico per ''aggredire'' gli idrocarburi sversati nel Lambro e ridurli a materiale biodegradabile.
L'operazione sarà  compiuta nella zona del depuratore di Monza, dove sono intrappolate alcune centinaia di tonnellate di liquido, e in altre zone di ristagno lungo l'asta del fiume.
La quantità  di idrocarburi riversata nel fiume Lambro dall'incidente di tre giorni fa è di circa 4mila tonnellate, la maggior parte gasolio e una quota minore di olio combustibile.
Le valutazioni tecniche effettuate in questi giorni hanno previsto che il materiale inquinante transiterà  lungo tutta l'asta del Po nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara nei prossimi quattro giorni, raggiungendo i lidi ferraresi lunedì 1° marzo.
Inquinamento fiumi Lambro e Po: gli interventi
Continuano incessantemente lungo l'asta dei fiumi Lambro e Po, gli interventi di tutto il Sistema Nazionale di Protezione Civile per cercare di contenere la marea nera che ora minaccia l'acquedotto di Ferrara e l'ecosistema del Delta del Po.
Nel corso di una riunione che si è tenuta ieri a Piacenza alla presenza del Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, è stata costituita una struttura di coordinamento che coinvolge il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale e gli uffici di Protezione Civile delle regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, oltre ad Aipo e Autorità  di Bacino del Po.
Durante la riunione è stato deciso anche di vietare il prelievo delle acque dai fiumi e tutte le attività  di pesca ed irrigazione. Vengono comunque garantiti gli approviggionamenti di acqua potabile anche utilizzando autocisterne.
Sono stati individuati due punti di potenziale ristagno della chiazza oleosa, uno nel territorio del comune di Borretto ed uno in quello di Gualtieri. E' stato istituito un servizio di monitoraggio a vista delle acque del fiume Po.
I comuni hanno il compito di smaltire eventuali carcasse di animali morti.
Gli interventi
E' di 1650 tonnellate il materiale già  recuperato e avviato al trattamento negli impianti. Le operazioni di messa in sicurezza dell'impianto da cui si è propagato il materiale inquinante sono state completate.
Fin dal 24 febbraio sono state predisposte barriere artificiali per la raccolta degli idrocarburi nei comuni di Melegnano, San Zenone al Lambro, Salerano sul Lambro, Castiraga e Chignolo Po.
Ad oggi sono stati aspirati 430 mc di acqua contaminata.
Nei pressi della foce del fiume Lambro sono stati installati due sbarramenti: uno sul territorio del comune di Orio Litta ed uno a Calendasco.
Sempre in provincia di Piacenza è stato rinforzato lo sbarramento di panne assorbenti nei pressi del ponte di San Nazzaro dove si stanno installando anche barriere rigide. Uno sbarramento inoltre in località  Roncarolo. Barriere rigide sono state montate poi vicino il ponte galleggiante provvisorio del comune di Piacenza. Sono in arrivo e verranno posizionati alcuni oil skimmers: tre vicino il ponte galleggiante e due presso ponte San Nazzaro.
Contemporaneamente stanno operando 7 idrospughi tra lo sbarramento di Roncarolo, Ponte San Nazzaro ed Isola Serafini. Altri sbarramenti verranno creati in 4 punti con panne assorbenti di taglio nelle località  di Castelnovo Bariano, Ponte Lagoscuro, Guardaveneta, Corbola.
Da oggi, Arpa Lombardia e Province di Milano e Monza Brianza, realizzeranno un intervento sperimentale di trattamento enzimatico per ''aggredire'' gli idrocarburi sversati nel Lambro e ridurli a materiale biodegradabile.
L'operazione sarà  compiuta nella zona del depuratore di Monza, dove sono intrappolate alcune centinaia di tonnellate di liquido, e in altre zone di ristagno lungo l'asta del fiume.
La quantità  di idrocarburi riversata nel fiume Lambro dall'incidente di tre giorni fa è di circa 4mila tonnellate, la maggior parte gasolio e una quota minore di olio combustibile.
Le valutazioni tecniche effettuate in questi giorni hanno previsto che il materiale inquinante transiterà  lungo tutta l'asta del Po nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara nei prossimi quattro giorni, raggiungendo i lidi ferraresi lunedì 1° marzo.