In memoria di Zamberletti, una giornata di studio
Inviato: 24 gennaio 2025, 16:43
24 gennaio 2025
In memoria di Zamberletti, una giornata di studio sulla riduzione del rischio
Tra gli esperti che hanno preso parte all’iniziativa anche rappresentanti dell’Onu e della Commissione Europea
A sei anni dalla scomparsa di Giuseppe Zamberletti, padre fondatore della protezione civile italiana, si è svolta oggi, presso il Dipartimento della Protezione Civile, una giornata di riflessione sulla Riduzione del Rischio da Disastri in una prospettiva europea e internazionale.
Il Ministro della Protezione Civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, ha aperto l’incontro ricordando il ruolo di Zamberletti nella nascita di un moderno sistema di protezione civile - a cui partecipano le amministrazioni dello Stato, la comunità scientifica, il settore privato e la società civile - impegnato non solo nel soccorso ma anche nella prevenzione e previsione dei rischi. È proprio sulla prevenzione strutturale e non strutturale che, secondo il Ministro, è necessario puntare in Italia e in Europa, promuovendo un programma di attività che preveda anche campagne di sensibilizzazione a partire dai più piccoli.
Anche il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, ha voluto sottolineare l’esigenza di spingere sulla prevenzione ponendo l’accento sulla necessità di ridurre la distanza tra le governance nazionali e l’impatto delle politiche sul territorio. Ciciliano ha proseguito dicendo che “ogni Paese ha una propria esposizione al rischio, un proprio meccanismo di funzionamento e una propria governance. È comunque importante mettere a fattore comune le esperienze di tutti i Paesi”, pur mantenendone le specificità. Secondo il Capo Dipartimento, stringere i rapporti al livello internazionale è anche fondamentale per supportare le realtà meno preparate.
Il Sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano ha preso parte ai saluti istituzionali ricordando come il nostro Sistema di protezione civile sia diventato un punto di riferimento internazionale, come testimoniano le numerose richieste di aiuto e di studio provenienti dagli altri Paesi.
Su questo tema la Commissaria Europea per la preparazione, gestione delle crisi e uguaglianza, Hadja Lahbib ha citato alcuni dati: dal 2016 l'Italia ha risposto a 63 emergenze in tutto il mondo e ha richiesto assistenza al Meccanismo unionale di protezione civile 12 volte. Per rispondere ai rischi sempre più complessi che minacciano le nostre società la Commissione europea sta preparando una strategia molto ambiziosa che, come aveva intuito Zamberletti, preveda il coinvolgimento di tutta la società civile e in particolare dei volontari, oltre che delle istituzioni, con una attenzione particolare anche alle esigenze specifiche delle persone più vulnerabili.
Kamal Kishore, Assistente del Segretario Generale e Rappresentante Speciale del Segretario Generale per la Riduzione del Rischio da Disastro dell’Onu, ha preso spunto dalla sua recente visita a Napoli per elencare quelli che per lui sono tre elementi chiave dell’eredità di Zamberletti: la multidisciplinarietà nella gestione del rischio, il contributo prezioso del volontariato esperto e l’importanza di realizzare iniziative di comunicazione che tengano conto delle diverse aspettative dei specifici target.
In occasione dell’evento è stato consegnato al Governo italiano, da parte della Commissaria Lahbib, il report finale del lavoro di “peer review” condotto nel 2024 e finalizzato ad analizzare punti di forza e il sistema italiano di lotta agli incendi boschivi, oggetto di un workshop tecnico dedicato che si tiene nel pomeriggio.
Nel corso dell’incontro si sono inoltre svolte due tavole rotonde - “Whole of Government e Whole of Society: la governance della DRR e i suoi possibili benefici socio-economici” e “Nuove sfide e possibili soluzioni: l’approccio italiano e la collaborazione internazionale” - a cui hanno preso parte esperti istituzionali per un confronto su esperienze nazionali e internazionali nel campo della governance della riduzione del rischio e sulle sfide internazionali.
In memoria di Zamberletti, una giornata di studio sulla riduzione del rischio
Tra gli esperti che hanno preso parte all’iniziativa anche rappresentanti dell’Onu e della Commissione Europea
A sei anni dalla scomparsa di Giuseppe Zamberletti, padre fondatore della protezione civile italiana, si è svolta oggi, presso il Dipartimento della Protezione Civile, una giornata di riflessione sulla Riduzione del Rischio da Disastri in una prospettiva europea e internazionale.
Il Ministro della Protezione Civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, ha aperto l’incontro ricordando il ruolo di Zamberletti nella nascita di un moderno sistema di protezione civile - a cui partecipano le amministrazioni dello Stato, la comunità scientifica, il settore privato e la società civile - impegnato non solo nel soccorso ma anche nella prevenzione e previsione dei rischi. È proprio sulla prevenzione strutturale e non strutturale che, secondo il Ministro, è necessario puntare in Italia e in Europa, promuovendo un programma di attività che preveda anche campagne di sensibilizzazione a partire dai più piccoli.
Anche il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, ha voluto sottolineare l’esigenza di spingere sulla prevenzione ponendo l’accento sulla necessità di ridurre la distanza tra le governance nazionali e l’impatto delle politiche sul territorio. Ciciliano ha proseguito dicendo che “ogni Paese ha una propria esposizione al rischio, un proprio meccanismo di funzionamento e una propria governance. È comunque importante mettere a fattore comune le esperienze di tutti i Paesi”, pur mantenendone le specificità. Secondo il Capo Dipartimento, stringere i rapporti al livello internazionale è anche fondamentale per supportare le realtà meno preparate.
Il Sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano ha preso parte ai saluti istituzionali ricordando come il nostro Sistema di protezione civile sia diventato un punto di riferimento internazionale, come testimoniano le numerose richieste di aiuto e di studio provenienti dagli altri Paesi.
Su questo tema la Commissaria Europea per la preparazione, gestione delle crisi e uguaglianza, Hadja Lahbib ha citato alcuni dati: dal 2016 l'Italia ha risposto a 63 emergenze in tutto il mondo e ha richiesto assistenza al Meccanismo unionale di protezione civile 12 volte. Per rispondere ai rischi sempre più complessi che minacciano le nostre società la Commissione europea sta preparando una strategia molto ambiziosa che, come aveva intuito Zamberletti, preveda il coinvolgimento di tutta la società civile e in particolare dei volontari, oltre che delle istituzioni, con una attenzione particolare anche alle esigenze specifiche delle persone più vulnerabili.
Kamal Kishore, Assistente del Segretario Generale e Rappresentante Speciale del Segretario Generale per la Riduzione del Rischio da Disastro dell’Onu, ha preso spunto dalla sua recente visita a Napoli per elencare quelli che per lui sono tre elementi chiave dell’eredità di Zamberletti: la multidisciplinarietà nella gestione del rischio, il contributo prezioso del volontariato esperto e l’importanza di realizzare iniziative di comunicazione che tengano conto delle diverse aspettative dei specifici target.
In occasione dell’evento è stato consegnato al Governo italiano, da parte della Commissaria Lahbib, il report finale del lavoro di “peer review” condotto nel 2024 e finalizzato ad analizzare punti di forza e il sistema italiano di lotta agli incendi boschivi, oggetto di un workshop tecnico dedicato che si tiene nel pomeriggio.
Nel corso dell’incontro si sono inoltre svolte due tavole rotonde - “Whole of Government e Whole of Society: la governance della DRR e i suoi possibili benefici socio-economici” e “Nuove sfide e possibili soluzioni: l’approccio italiano e la collaborazione internazionale” - a cui hanno preso parte esperti istituzionali per un confronto su esperienze nazionali e internazionali nel campo della governance della riduzione del rischio e sulle sfide internazionali.