Messaggio 10 giugno 2010, 21:05

Precisazione sugli isolatori sismici del Progetto C.A.S.E.

COMUNICATO STAMPA
10-06-2010

Precisazione sugli isolatori sismici del Progetto C.A.S.E.

Un quotidiano ritorna oggi su alcuni argomenti che riguardano il Progetto C.A.S.E. realizzato dal Dipartimento della protezione civile per dare ospitalità  ai cittadini aquilani rimasti privi di abitazione per effetto del terremoto del 6 aprile 2009.
Sembra quasi la prima volta che se ne parla, ma in realtà  il Dipartimento della protezione civile ha già  fornito, in numerose occasioni, i necessari elementi di informazione sia per quanto riguarda i costi delle case, sia per quanto riguarda le procedure di appalto, sia per quanto riguarda il problema degli isolatori sismici.
Di queste informazioni la stessa stampa ha già  altre volte riferito e ciò è facilmente verificabile: basta rileggersi articoli, risposte ad interrogazioni parlamentari, documenti pubblicati e testi di audizioni.
C'è però un tema al quale siamo molto legati e al quale riteniamo necessario tornare, visto che gli articoli di stampa pubblicati oggi ce ne danno lo spunto.
E' il tema della sicurezza antisismica delle abitazioni, che per noi ha rappresentato un elemento di forte caratterizzazione e di assoluta innovazione per quello che riguarda gli interventi post-emergenziali.
Le numerose imprecisioni ed inesattezze (per non dire falsità ) lette oggi ci impongono di replicare una volta ancora, cercando per quanto possibile di non ripetere cose già  dette (tra l'altro proprio in risposta ad un'interrogazione parlamentare presentata dall'On. Beneamati) o scadere in una polemica sterile o stizzita.
Il primo riguardava i bandi di gara inerenti i dispositivi antisismici, che lasciavano ai produttori la scelta di offrire a loro discrezione, un sistema di isolamento misto costituito da dispositivi elastomerici in abbinamento a slitte piano oppure un sistema costituito esclusivamente da dispositivi a pendolo scorrevole.
Le ditte invitate alla gara erano cinque, tutte italiane e con requisiti e capacità  produttive tali da garantire adeguati tempi, qualità  di esecuzione e concorrenzialità , in perfetta adesione alla legge.
Il numero di dispositivi installati dalle due ditte aggiudicatarie scaturisce dai bandi di gara vinti da ciascuna di esse. I punteggi attribuiti dalla commissione valutatrice delle offerte tecnico-economiche derivano dalla valutazione di molteplici aspetti, tra cui i tempi di fornitura e l'offerta economica.

Per quanto attiene il materiale di scorrimento impiegato nei dispositivi dell'ALGA, l'attestato di qualificazione del Ministero delle Infrastrutture qualifica l'intero dispositivo e, conseguentemente, anche i materiali che lo costituiscono. Per tale motivo la certificazione ETA, essendo relativa alle sole caratteristiche del materiale, non è necessaria.

Le prove di qualificazione, effettuate su due dispositivi dello stesso tipo, come prevede il D.M. del 14 gennaio 2008, e singolarmente, hanno mostrato un buon comportamento dei dispositivi di entrambi i produttori. Tali risultati sono stati confermati dalle prove di accettazione effettuate su 1476 dispositivi ( 20% della fornitura come previsto dal D.M. 14 gennaio 2008). A valle dei test di accettazione due soli dispositivi sono stati scartati, avendo evidenziato un refluimento del materiale di scorrimento dai rispettivi alloggiamenti. Tale anomalia, sebbene non invalidante la funzionalità  dei dispositivi stessi, ha indotto la direzione lavori ad evitarne l'accettazione in cantiere ed a fare eseguire le prove di accettazione su ulteriori 10 dispositivi (n.5 dispositivi in più per ciascuno dispositivo non accettato), come da controllo concordato con la Commissione di collaudo statico.

In aggiunta alle prove previste dalla normativa italiana, sul 5% dei dispositivi sono state eseguite prove dinamiche secondo quanto previsto dalla normativa europea EN-15129, all'epoca non entrata ancora in vigore.
Nel corso delle prove in sito, statiche e dinamiche a spostamento impresso, che hanno riguardato 592 dispositivi installati nelle 15 differenti piastre provate (14 piastre per 40 isolatori/piastra + 1 piastra per 32 isolatori/piastra = 592 isolatori) nessun dispositivo ha evidenziato rotture o malfunzionamenti, nè è stato riscontrato nessun problema di ricentraggio dell'edificio al termine dei test.
I suddetti 592 dispositivi provati in opera sono per lo più aggiuntivi rispetto ai 1476 provati in laboratorio; ciò porta a circa 2000 il numero dei dispositivi testati secondo diverse modalità .
Le prove tridimensionali (interpretando come tali quelle che sono definite 'bidirezionali' nell'articolo) presso il laboratorio dell'università  di San Diego non sono obbligatorie nè per la normativa italiana nè per quella europea, ma sono state effettuate sui dispositivi della FIP industriale per iniziativa unilaterale del produttore stesso. Pur non disponendo dei certificati di prova, in quanto non richiesti nè dalla normativa nè dal bando di gara, si è a conoscenza di un esito complessivamente positivo di tali prove; anche l'ALGA ha chiesto di sottoporre il suo prodotto ai test tridirezionali presso lo stesso laboratorio californiano.
Si tratta, peraltro, di una scelta unilaterale e non relativa a esplicito requisito delle norme.
Si soggiunge, che, benchè non siano di norma necessari sistemi di protezione dalla polvere e/o dagli agenti atmosferici, è stata comunque prevista un'idonea protezione, sulla cui tipologia sono già  intervenute la direzione dei lavori e la commissione di collaudo statico. Si evidenzia, peraltro, che i dispositivi a doppia calotta sonno già  dotati di un idoneo sistema di protezione della calotta inferiore.
I due predetti organismi hanno poi posto lungo tutta la fase di posa in opera particolare attenzione, per cui laddove siano state riscontrate imprecisioni di montaggio, che davano luogo a non orizzontalità  o disassamenti degli isolatori, sono già  stati presi necessari provvedimenti per il ripristino delle corrette condizioni di funzionamento entro le tolleranze previste.
E' infine da aggiungere che le prove sono state certificate dall'Università  di Pavia e dall'Università  di Padova, che costituiscono laboratori ufficiali ai sensi dell'art. 20 della legge 1086 del 1971.
Purtroppo ci rendiamo conto che la risposta è molto tecnica e molto articolata e questo la può rendere anche noiosa. Ma noi non ci annoiamo mai di cercare di ristabilire la verità  dei fatti e di rimanere disponibili a fornire, quando non le abbiamo già  date di nostra iniziativa, le informazioni che vengano richieste.
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente C.I.S.A.R. sezione di Roma IQ0HB
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