Marconisti, ultimo atto
Marconisti, ultimo atto
Sarebbe molto bello dare un contributo a questa figura professionale esistita per tanti anni su tutte le navi di qualsiasi tipologia raccontando vita ed episodi vissuti nel quoditiano passato, ma io mi concentrerò più sull'aspetto finale di questa categoria, la scomparsa di questi grandi professionisti delle radiocomunicazioni che hanno fatto la storia in un settore molto difficile quale marinaresco o arte marinara, che dopo il Marconi, questi operatori hanno portato avantila sua eredità  , quindi possiamo considerarci tutti figli del grande Guglielmo Marconi.
Dopo 150 anni di grafia e poi in seguito telegrafia e dopo 100 anni dalla telegrafia senza fili,cioè, trasmessa nel sistema trasmissivo l'aria o meglio dire Etere, tutto questo è scomparso o lo hanno fatto scomparire; oggi soltanto una categoria di sperimentatori e amanti della Radio cioè i Radioamatori stanno portando avanti questa tradizione quest'arte nel manipolare un tasto ed effettuare la classica trasmissione Morse ma oltre a questi bravi e capaci amatori non vi è più niente.
Io sono stato uno di quei pochi Marconisti o meglio dire Radiotelegrafisti che sulla propria pelle ha visto la scomparsa della nostra Categoria, giustamente,ingiustamente, non so quale dei due termini devo adottare, certo che per noi fu una cattiva decisione. Una forte delusione.
Negli anni '90 si contavano circa 150 radiotelegrafisti almeno in Italia, qualcosa in più da una recente statistica e già  nei Istituti IPSAM italiani non sfornavano più Marconisti già  da diversi anni erano ormai diventati Istituti per alcune discipline Marinaresche, e soprattutto per l'industria e l'artigianato, ma di futuri radiotelegrafisti nemmeno l'ombra.
Anche il Ministero delle PP.TT. italiano in Roma non espletava esami per i conseguimenti dei Certificati o Brevetti 'termine improprio'
Sarebbe molto bello dare un contributo a questa figura professionale esistita per tanti anni su tutte le navi di qualsiasi tipologia raccontando vita ed episodi vissuti nel quoditiano passato, ma io mi concentrerò più sull'aspetto finale di questa categoria, la scomparsa di questi grandi professionisti delle radiocomunicazioni che hanno fatto la storia in un settore molto difficile quale marinaresco o arte marinara, che dopo il Marconi, questi operatori hanno portato avantila sua eredità  , quindi possiamo considerarci tutti figli del grande Guglielmo Marconi.
Dopo 150 anni di grafia e poi in seguito telegrafia e dopo 100 anni dalla telegrafia senza fili,cioè, trasmessa nel sistema trasmissivo l'aria o meglio dire Etere, tutto questo è scomparso o lo hanno fatto scomparire; oggi soltanto una categoria di sperimentatori e amanti della Radio cioè i Radioamatori stanno portando avanti questa tradizione quest'arte nel manipolare un tasto ed effettuare la classica trasmissione Morse ma oltre a questi bravi e capaci amatori non vi è più niente.
Io sono stato uno di quei pochi Marconisti o meglio dire Radiotelegrafisti che sulla propria pelle ha visto la scomparsa della nostra Categoria, giustamente,ingiustamente, non so quale dei due termini devo adottare, certo che per noi fu una cattiva decisione. Una forte delusione.
Negli anni '90 si contavano circa 150 radiotelegrafisti almeno in Italia, qualcosa in più da una recente statistica e già  nei Istituti IPSAM italiani non sfornavano più Marconisti già  da diversi anni erano ormai diventati Istituti per alcune discipline Marinaresche, e soprattutto per l'industria e l'artigianato, ma di futuri radiotelegrafisti nemmeno l'ombra.
Anche il Ministero delle PP.TT. italiano in Roma non espletava esami per i conseguimenti dei Certificati o Brevetti 'termine improprio'