Paolo Tiberio racconta Gugliemo Marconi
Così Paolo Tiberio, livornese doc che da molti anni insegna all’Università di Bologna, ha voluto rendere un omaggio alla straordinaria esperienza di Guglielmo Marconi, premio Nobel nel 1909, ed alla sua città che talvolta è distratta per cose di un certo rilievo. Più precisamente nella sala conferenze della Fortezza Vecchia, nel corso di un’esposizione organizzata dal Rotary club di Livorno.
D: Professore, perché Marconi e Livorno?
«Marconi da giovane era poco socievole, studiava da solo e soprattutto faceva esperimenti. Non segui studi canonici e non si laureò, ma diventò il più importante inventore del secolo. Fu un ottimo imprenditore di se stesso e delle proprie scoperte. Il primo laboratorio lo creò a Livorno quando aveva 18 anni; prese lezioni da Vincenzo Rosa e Giotto Bizzarrini. Frequentò l’Istituto Nazionale di Livorno negli anni 1885-1889 perché motivi di salute consigliavano di trascorrere l’inverno a Livorno.
Quando nel 1909 scrisse il discorso per la cerimonia del Nobel, citò espressamente sia Livorno che il prof. Rosa. (vedi foto a fianco). Segno evidente che Marconi riteneva fondamentali per le sue scoperte quei mesi trascorsi a Livorno e gli insegnamenti del prof. Rosa, anche se a Livorno non tornò mai. Livorno quindi risulta essere la prima città italiana citata in una cerimonia per il Nobel».
D: Era una persona geniale?
«Di madre Irlandese, aveva uno zio facoltoso che a Londra gli consentì di creare un’azienda e di sviluppare le sue scoperte che lo resero famoso in tutto il mondo. Già candidato al premio Nobel nel 1905, fu ritenuto troppo giovane; lo ottenne nel 1909 all’età di 35 anni»
D: Ci descriva la sua scoperta principale.
«La scintilla fortunata scoccò quando il suo esperimento consentì di trasmettere un messaggio senza fili da un punto all’altro della casa paterna Villa Grifone a Bologna. Nacque così di esperimento in esperimento il telegrafo senza fili. Nel 1924 con la scoperta del Triodo, arrivò la radio».
D: Lei ha parlato di altre scoperte di Marconi; le può accennare?
«Dalle lastre di zinco sul tetto della casa di Livorno, alla grandi antenne della stazione radio di Coltano, fino all’antenna parabolica per il collegamento Vaticano-Castelgandolfo, Marconi ha inventato e sperimentato varie forme e dimensioni di antenne. Con il collegamento tra la Cornovaglia ed il Canada scoprì ed evidenziò le proprietà riflettenti della ionosfera. Costruì apparati anti intrusione ad onde corte (oggi chiamate microonde) ed intuì che con esse si poteva realizzare il radar».
D: Come era il mondo scientifico al momento della prima scoperta e poi al momento della nascita della radio?
«Tanto per avere un’idea del periodo storico intorno al 1874, anno di nascita, e per dimostrare che non è poi così lontano nel tempo, elenco alcuni punti di riferimento:
1870 : sconfitto a Sedan cade Napoleone III, viene fondata la repubblica Francese.
1870 : breccia di porta Pia, l’Italia proclama Roma capitale.
1874 : nasce Lee De Forest che inventa poi il triodo.
1874 : nasce Luigi Einaudi.
1876 : il col. Custer ed il 7° cavalleria sono sconfitti da Toro Seduto a Little Big Horn.
1879: muore James Clerk Maxwell (le equazioni..).
1882: muore Giuseppe Garibaldi.
All’epoca della scoperta del telegrafo senza fili:
1895 – Michelin sperimenta i primi pneumatici.
1895 – Nasce il cinema con i fratelli Lumiere.
1895 – Alfred Nobel detta il suo testamento e istituisce il premio Nobel .
1898 – Nasce la FIGC , il Genova vince il primo campionato di calcio».
D: Quali conseguenze ne sono derivate anche al vivere di oggi?
«L’enorme spinta dovuta all’invenzione della radio si ripercuote su: l’elettronica, le telecomunicazioni, l’informatica, la telefonia cellulare, internet, quindi in tutti i campi che innervano la società contemporanea».
Ruggero Morelli
http://www.ognisette.it/societa/societa-2011/ottobre-2011/paolo-tiberio-2013-marconi-e-livorno
D: Professore, perché Marconi e Livorno?
«Marconi da giovane era poco socievole, studiava da solo e soprattutto faceva esperimenti. Non segui studi canonici e non si laureò, ma diventò il più importante inventore del secolo. Fu un ottimo imprenditore di se stesso e delle proprie scoperte. Il primo laboratorio lo creò a Livorno quando aveva 18 anni; prese lezioni da Vincenzo Rosa e Giotto Bizzarrini. Frequentò l’Istituto Nazionale di Livorno negli anni 1885-1889 perché motivi di salute consigliavano di trascorrere l’inverno a Livorno.
Quando nel 1909 scrisse il discorso per la cerimonia del Nobel, citò espressamente sia Livorno che il prof. Rosa. (vedi foto a fianco). Segno evidente che Marconi riteneva fondamentali per le sue scoperte quei mesi trascorsi a Livorno e gli insegnamenti del prof. Rosa, anche se a Livorno non tornò mai. Livorno quindi risulta essere la prima città italiana citata in una cerimonia per il Nobel».
D: Era una persona geniale?
«Di madre Irlandese, aveva uno zio facoltoso che a Londra gli consentì di creare un’azienda e di sviluppare le sue scoperte che lo resero famoso in tutto il mondo. Già candidato al premio Nobel nel 1905, fu ritenuto troppo giovane; lo ottenne nel 1909 all’età di 35 anni»
D: Ci descriva la sua scoperta principale.
«La scintilla fortunata scoccò quando il suo esperimento consentì di trasmettere un messaggio senza fili da un punto all’altro della casa paterna Villa Grifone a Bologna. Nacque così di esperimento in esperimento il telegrafo senza fili. Nel 1924 con la scoperta del Triodo, arrivò la radio».
D: Lei ha parlato di altre scoperte di Marconi; le può accennare?
«Dalle lastre di zinco sul tetto della casa di Livorno, alla grandi antenne della stazione radio di Coltano, fino all’antenna parabolica per il collegamento Vaticano-Castelgandolfo, Marconi ha inventato e sperimentato varie forme e dimensioni di antenne. Con il collegamento tra la Cornovaglia ed il Canada scoprì ed evidenziò le proprietà riflettenti della ionosfera. Costruì apparati anti intrusione ad onde corte (oggi chiamate microonde) ed intuì che con esse si poteva realizzare il radar».
D: Come era il mondo scientifico al momento della prima scoperta e poi al momento della nascita della radio?
«Tanto per avere un’idea del periodo storico intorno al 1874, anno di nascita, e per dimostrare che non è poi così lontano nel tempo, elenco alcuni punti di riferimento:
1870 : sconfitto a Sedan cade Napoleone III, viene fondata la repubblica Francese.
1870 : breccia di porta Pia, l’Italia proclama Roma capitale.
1874 : nasce Lee De Forest che inventa poi il triodo.
1874 : nasce Luigi Einaudi.
1876 : il col. Custer ed il 7° cavalleria sono sconfitti da Toro Seduto a Little Big Horn.
1879: muore James Clerk Maxwell (le equazioni..).
1882: muore Giuseppe Garibaldi.
All’epoca della scoperta del telegrafo senza fili:
1895 – Michelin sperimenta i primi pneumatici.
1895 – Nasce il cinema con i fratelli Lumiere.
1895 – Alfred Nobel detta il suo testamento e istituisce il premio Nobel .
1898 – Nasce la FIGC , il Genova vince il primo campionato di calcio».
D: Quali conseguenze ne sono derivate anche al vivere di oggi?
«L’enorme spinta dovuta all’invenzione della radio si ripercuote su: l’elettronica, le telecomunicazioni, l’informatica, la telefonia cellulare, internet, quindi in tutti i campi che innervano la società contemporanea».
Ruggero Morelli
http://www.ognisette.it/societa/societa-2011/ottobre-2011/paolo-tiberio-2013-marconi-e-livorno