Eletto il nuovo CR Lazio
IK0EUP, Giorgio Cavalieri, classe 1960, radioamatore dal 1981, già Presidente di Ari Viterbo, oggi Presidente del Comitato Regionale Lazio.
Continua il vento di cambiamento che ha iniziato a soffiare forte in tutte le regioni. Dopo il cambio di guida in Sardegna, ecco, quindi, la risposta sul continente.
Giorgio esordisce precisando che le dichiarazioni, che ci pregiamo di avere rilasciate, non possano e non debbano essere strumentalizzate anche per il delicato momento che vive l’associazione a livello nazionale.
D: Ik0eup, Giorgio è il nuovo Presidente del CR Lazio, un comitato tra i più importanti anche in riferimento a quelle che saranno gli orientamenti della politica dell’associazione a livello nazionale. Come sei riuscito a determinare un risultato da molti inaspettato?
R: è stata un’azione congiunta di molti presidenti di sezioni che non hanno per nulla gradito che l’Ari di Roma raccomandasse di portare in CR 2 esponenti della stessa sezione, il vice presidente I0SSH, Graziano Sartori e l’attuale segretario uscente IK0TUM, Roberto Bellisari, rispettivamente Presidente e Segretario da eleggere al nuovo CR Lazio. Il tutto per avere un migliore coordinamento essendo gli stessi appartenenti alla sezione di Roma, come già detto. Per le altre cariche, era l’accordo che si voleva far passare, potete tranquillamente decidere voi. Questa esternazione ha generato malcontento in molte sezioni, la maggioranza. A questo punto la necessità di comporre una cordata, ci si passi il termine, da contrapporre a questa logica che possiamo definire spartitoria e che non avrebbe accontentato nessuno. Roma non poteva e doveva essere, nella pratica, a capo del CRL. Abbiamo iniziato a sentirci soprattutto con le sezioni del basso Lazio per creare un pool di persone che “se la sentissero†di prendere in mano la situazione. Abbiamo impiegato circa un mese e mezzo e alla fine abbiamo avuto la disponibilità di tre persone per portare avanti un cambiamento divenuto necessario e non procrastinabile. IK0ZME, Gianfranco Fabroni e IZ0HPX, Dino Tomei oltre che il sottoscritto, ci siamo resi disponibili al gravoso impegno. Molte le sezioni, continua Giorgio, che hanno aderito alla nostra proposta di candidatura, un numero che andava ben oltre il necessario anche perché prevedevamo la defezione dell’ultimo istante da parte di qualcuno, come poi è stato in riferimento ad Ari Alto Lazio.
La controparte ci aveva sottovalutato, ci dice IK0EUP, poiché erano convinti dell’esatto contrario. Durante la preparazione delle elezioni, in ultimo, si sono accorti della loro debolezza e della volontà dei soci di rinnovare tutto. Il rinnovamento è stato totale: non solo il CRL ma anche il collegio sindacale ha avuto nuovi rappresentanti. Una vittoria al 100%. Mi è molto dispiaciuto il tentativo del Presidente di una sezione che ha cambiato orientamento all’ultimo istante (Ari alto Lazio) che si è candidato prima alla Presidenza e poi alla Vicepresidenza ma è stato sonoramente battuto nonostante abbia avuto numerosi consensi che però non sono bastati. Anche uno dei sindaci revisori ha tentato di screditarmi (il riferimento è alla gestione di un ponte d-star ) ma è stato richiamato poiché un sindaco non può intervenire nel merito ed in riferimento ai candidati.
D: La tua elezione si inserisce nella problematica più ampia delle faccende dell’Ari a livello nazionale essendo letta anche come una speranza in favore di quel cambiamento da molti reclamato?
R: L’esito di queste elezioni deve suonare come un campanello d’allarme nel senso che deve essere registrata la volontà di cambiamento nel proporre le persone per realizzare un cambio di rotta assolutamente necessario. I soci si sono stufati e questo è evidente nei risultati.
D: Nell’Ari ci sono molti problemi. Come si collocherà il CR Lazio?
R: C’è molto malcontento ma bisognerà evidentemente vedere cosa c’è effettivamente di negativo e cercare quello che si deve salvare. Le mie informazioni al momento non mi permettono una valutazione serena ed obiettiva. Il clima sicuramente non è gradevole. Tutti si lamentano, tutti cercano risposte che puntualmente non arrivano. Si rimane in un limbo e non esistono regole. Ognuno interpreta il regolamento a suo uso e consumo. È un caos. Il regolamento dovrà essere modificato e/o specificare i molti articoli che sono obiettivamente poco chiari. C’è necessità di chiarezza assoluta. Una volta chiarito tutto, chi vorrà stare nell’Ari deve seguire le regole. Non è obbligatorio rimanere nell’associazione maggiormente rappresentativa. Coloro che hanno il potere in mano devono garantire imparzialità e trasparenza. Ascoltare i soci è fondamentale, rispondere è necessario. Chi non lavora non sbaglia. Attualmente la comunicazione è a livello zero, i CR devono rappresentare il collante tra i vertici e la base e non servire per stoppare i problemi e non portarli a conoscenza del vertice.
D: Un altro tema importante sono i rapporti con le altre associazioni. Ci sembra che tu abbia una visione diametralmente opposta a quella attualmente in essere nell’Ari.
R: io sono amico di quelle associazioni che si comportano in maniera corretta, che non sono sleali. Tra queste rimarco la mia amicizia personale con Giuseppe Misuri (ndr: Presedente CISAR). Tra me e lui innanzi tutto c’è un rapporto tra radioamatori nell’accezione più stretta del termine, di grande stima personale. Giuseppe è l’amico radioamatore oltre che Presidente del Cisar, una persona disponibile oltre ogni aspettativa. La stessa disponibilità , spesso, non l’ho ritrovata in Ari.
A questo punto Giorgio IK0EUP chiarisce il suo pensiero circa il mondo delle associazioni similari: “noi non dobbiamo temere le altre associazioni, non c’è nulla da temere. L’Ari è talmente grande che possiamo tranquillamente essere amici e condividere il percorso, talvolta molto accidentato. Non vedo nulla che possa essere in contrapposizione ancorché in concorrenza. Ognuno ha le sue specificità , anzi dalla sinergia non si possono che ottenere dei benefici per tutti. Il riferimento è alla pessima interpretazione del 13.1 del R.A.
Nelle parole di Giorgio leggiamo molte altre cose. A volte il non detto ci riserva delle piacevoli sorprese. È così che capiamo, senza temenza di essere smentiti, che certe situazioni a partire da casa Ari, Ediradio, denunce, sospensioni e tutto quello di cui si discute oggi circa l’Ari nazionale, trovano una decisa opposizione nelle sue parole, anche se precisa che le sue informazioni al momento non sono così complete e tali da poter emettere un giudizio. Poi il discorso scivola inesorabilmente sulla Protezione civile. Anche qui il nuovo presidente del CR Lazio esprime concetti evidentemente noti e condivisi. La Protezione Civile non deve essere vissuta come la principale attività dell’associazione ma come momento di sussidiarietà e di supporto alle istituzioni che hanno la legittimità per occuparsi di tale problematica molto delicata.
Auguriamo a Giorgio e all’intero CR Lazio, un proficuo lavoro. A lui spetta indicare la nuova direzione, il nuovo corso dell’organo che dirige. Lo aspettano momenti importanti e delicati a partire dalla prossima AGS convocata a Scandicci. In quella sede, con ogni probabilità si capirà anche il quale direzione andrà la nostra Associazione alla luce dei nuovi rappresentanti che in vari CR sono stati eletti.
Insomma crediamo che stia iniziando un nuovo corso, forse è l’ultima possibilità che viene offerta all’Ari per riprendere un ruolo che gli ridia quella legittimità di cui ha assolutamente bisogno. Il rinnovamento deve riguardare, ovviamente, anche i vertici nazionali che finora non hanno saputo e forse voluto, interpretare le istanze dei soci anzi peggio, non li hanno proprio presi in considerazione, distratti da altre situazioni.
Noi di Altra Radio Indipendente ce lo auguriamo fermamente.
Redazione
Altra Radio Indipendente
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