26 luglio 2007, 20:34
Marconisti timonieri
MARCONISTI TIMONIERI
Il ricordo degli "anni 70" e' vivissimo in me.
Si stava passando da stazioni radio valvolari, con mille regolazioni sia nei TX che RX, ai moderni transorizzati con le sole manopole del vfo e del vernier, mentre solo 4 manopole del sintetizzatore del TX, con sintonia dello stadio finale automatizzata. Le prime due cifre che si integravano con le quattro manopole erano date dalla banda marittima scelta.
mi ricordo di aver avuto un telefunken serie 8000 che aveva anche la manopola per regolare la larghezza di banda audio del canale in trasmissione.
i nuovi apparati erano senza sapore, se si rompevano, potevi solo guardarli e dire : e' guasto!.
Erano navi ancora a meta' degli anni 70 con 36 uomini di equipaggio a crewlist, quando andavo sul ponte di comando per scambiare due parole, tutti ti guardavano come un extraterrestre, che nulla aveva a fare con la nave ed il suo equipaggio.
Per loro ero persona del solo comandante. venivano in stazione radio solo per fare un telegramma settimanale Prid alla famiglia o la famosa radiolettera, ai Flores, per i fiori delle riccorrenze;oppure alla domenica ad ascoltare sui 21 MHz la RAI, trasmissione per gli italini all'estero per ascoltare Nando Martellini che raccontava lo svolgersi del secondo tempo delle partite di calcio.
Poi arrivò il radiotelex ad onda corta e i primi satcom della inmarsat magnavox standard A e B, con im loro palloni da 2 metri di diametro con i loro giganteschi giroscopi all'interno.Gli equipaggi scesero a 25 unita'. Il marconista ora si poteva presentare sul ponte, e se chiedevo di timonare, il primo Ufficiale di coperta era ben felice di farlo, cosi che poteva mandare a lavorare il marinaio di guardia in coperta..
Con l'arrivo dei satelliti e delle prime navi automatizzate e rispondenti all'IMO, gli equipaggi scesero a 18 persone.
Ora il marconista timonava all'avvicinarsi del porto o nei larghi canali del sud America o della Luisiana o il Delaware. oltre a cio ,seccome avevano tolto l'allievo di coperta e di macchina, andavo a prendere il pilota ed ero alla manovra (passo dell'elica e comando dei truster), oltre che segnare ogni manovra sul libro delle manovre.
Il direttore di macchina, siccome avevano soppresso l'elettricista, mansione esplicata dal primo ufficiale di macchina, era ben felice vedermi per aiutarlo nei problemi elettrici dell'automazione di macchina, con le sue connessioni ai sensori e ai primi plc dei motori, formati da migliaia di fili, rele etc.
Insomma nel giro di qualche anno, non vorrei raccontare che nei porti oltre ai docimenti di arrivo e partenza, accopagnare gli ammalati dal dottore a terra, avere in mano la contabilita del cuoco, in quanto in cucina avevano tolto cambusiere e garzone di cucina, e la distribuzione dei viveri di prima necessita' (alcolici, saponette, dentifrici e sigarette), la mia qualifica era cambiata.
Inoltre avendo navigato gli ultimi anni con le navi Roro, nei porti aiutavo nella discarica delle auto e alla manovra dei container vuoti con il forklift piccolo.
Bene o male che all'inizio del 1990 smisi di navigare, se no' non saprei!.
Da dire che con la MSC quasi diventavo gruista, per non dire che al passaggio del canale di Suez ero quello che doveva foreggiare il channel pilot per avere un buon turno per il passaggio, cosi da uscire prima e guadagnare qualche ora. Mi rimaneva solo le urla nel microtelefono per chiamare Romaradio per il solito qry per le telefonate di bordo, visto che avevano soppresso anche la stampa Ansa, in quanto la categoria Marconisti si stava estinguendo e per di piu' tutti i membri dell'equipaggio avevano il loro icf2010 .
lo avevo anch'io non solo perche ultra appassionato di radioascolto, ma anche perche' il icf2010 della sony aveva la ricerca dei canali di memoria preselezionati che sintonizzavo su icb per fare le telefonate quando in telefonia c'erano i miei amici.
Non ero piu' un estraneo, sul tavolino della stazione radio, il mio tasto personale era in un cantuccio, anzi nascosto, come ad avere vergogna a metterlo in mostra.
Adolfo Brochetelli
Articolo tratto da Info-Radio n°30 del 26 luglio 2007
Chi vuol ricevere gratuitamente settimanalmente tutti i giovedi' via e-mail "Info-Radio" puo' richiederlo a I1SCL Ovidio: i1scl@info-radio.it Per consultare l'indice generale degli argomenti pubblicati dal n.ro 1 al n.ro 52 dell'anno 2005: http://www.info-radio.it/bollettini/indice-2005.zip
Per rivedere qualsiasi bollettino arretrato, anche degli anni precedenti :
http://www.info-radio.it/bollettini/01-2005.zip (inserendo numero e anno che ti necessita)
Per consultare l'indice generale degli argomenti pubblicati nel 2006: http://www.info-radio.it/bollettini/indice-2006.zip
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Si stava passando da stazioni radio valvolari, con mille regolazioni sia nei TX che RX, ai moderni transorizzati con le sole manopole del vfo e del vernier, mentre solo 4 manopole del sintetizzatore del TX, con sintonia dello stadio finale automatizzata. Le prime due cifre che si integravano con le quattro manopole erano date dalla banda marittima scelta.
mi ricordo di aver avuto un telefunken serie 8000 che aveva anche la manopola per regolare la larghezza di banda audio del canale in trasmissione.
i nuovi apparati erano senza sapore, se si rompevano, potevi solo guardarli e dire : e' guasto!.
Erano navi ancora a meta' degli anni 70 con 36 uomini di equipaggio a crewlist, quando andavo sul ponte di comando per scambiare due parole, tutti ti guardavano come un extraterrestre, che nulla aveva a fare con la nave ed il suo equipaggio.
Per loro ero persona del solo comandante. venivano in stazione radio solo per fare un telegramma settimanale Prid alla famiglia o la famosa radiolettera, ai Flores, per i fiori delle riccorrenze;oppure alla domenica ad ascoltare sui 21 MHz la RAI, trasmissione per gli italini all'estero per ascoltare Nando Martellini che raccontava lo svolgersi del secondo tempo delle partite di calcio.
Poi arrivò il radiotelex ad onda corta e i primi satcom della inmarsat magnavox standard A e B, con im loro palloni da 2 metri di diametro con i loro giganteschi giroscopi all'interno.Gli equipaggi scesero a 25 unita'. Il marconista ora si poteva presentare sul ponte, e se chiedevo di timonare, il primo Ufficiale di coperta era ben felice di farlo, cosi che poteva mandare a lavorare il marinaio di guardia in coperta..
Con l'arrivo dei satelliti e delle prime navi automatizzate e rispondenti all'IMO, gli equipaggi scesero a 18 persone.
Ora il marconista timonava all'avvicinarsi del porto o nei larghi canali del sud America o della Luisiana o il Delaware. oltre a cio ,seccome avevano tolto l'allievo di coperta e di macchina, andavo a prendere il pilota ed ero alla manovra (passo dell'elica e comando dei truster), oltre che segnare ogni manovra sul libro delle manovre.
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Inoltre avendo navigato gli ultimi anni con le navi Roro, nei porti aiutavo nella discarica delle auto e alla manovra dei container vuoti con il forklift piccolo.
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Da dire che con la MSC quasi diventavo gruista, per non dire che al passaggio del canale di Suez ero quello che doveva foreggiare il channel pilot per avere un buon turno per il passaggio, cosi da uscire prima e guadagnare qualche ora. Mi rimaneva solo le urla nel microtelefono per chiamare Romaradio per il solito qry per le telefonate di bordo, visto che avevano soppresso anche la stampa Ansa, in quanto la categoria Marconisti si stava estinguendo e per di piu' tutti i membri dell'equipaggio avevano il loro icf2010 .
lo avevo anch'io non solo perche ultra appassionato di radioascolto, ma anche perche' il icf2010 della sony aveva la ricerca dei canali di memoria preselezionati che sintonizzavo su icb per fare le telefonate quando in telefonia c'erano i miei amici.
Non ero piu' un estraneo, sul tavolino della stazione radio, il mio tasto personale era in un cantuccio, anzi nascosto, come ad avere vergogna a metterlo in mostra.
Adolfo Brochetelli
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