La storia della radio al Museo Tecnico Navale di La Spezia
Dal 15 di marzo alla fine di settembre
Dal 15 di marzo alla fine di settembre il Museo Tecnico navale della Spezia metterà in "vetrina" la storia della radio, cioè della comunicazione senza fili, dai suoi arbori ai giorni nastri, fino al tablet.
L'iniziativa, che prende le mosse in occasione della festa di San Giuseppe patrono della città , si svolge con la collaborazione della Sezione locale dell’Associazione Radioamatori Italiani, i cui soci-collezionisti hanno messo a disposizione preziosi reperti.
"L'esposizione - spiega il direttore del museo, capitano di vascello Silvano Benedetti - parte ovviamente da Guglielmo Marconi e dagli esperimenti che fece proprio alla Spezia nel luglio 1897, i quali determinarono il passaggio della sua invenzione da applicazione commerciale ad applicazione militare". Invitato infatti dal Ministro della Marina, Ammiraglio Benedetto Brin, a fornire una dimostrazione del suo apparecchio, gli furono poi messi a disposizione la Base navale della Spezia ed il suo Arsenale per approfondire gli esperimenti; la Regia Marina credette fin da subito nelle potenzialità del nuovo mezzo di comunicazione e la preziosa collaborazione proseguì anche negli anni successivi, tant’è che lo scienziato fu arruolato nella Regia Marina come Ufficiale della Riserva.
Dal 15 di marzo alla fine di settembre il Museo Tecnico navale della Spezia metterà in "vetrina" la storia della radio, cioè della comunicazione senza fili, dai suoi arbori ai giorni nastri, fino al tablet.
L'iniziativa, che prende le mosse in occasione della festa di San Giuseppe patrono della città , si svolge con la collaborazione della Sezione locale dell’Associazione Radioamatori Italiani, i cui soci-collezionisti hanno messo a disposizione preziosi reperti.
"L'esposizione - spiega il direttore del museo, capitano di vascello Silvano Benedetti - parte ovviamente da Guglielmo Marconi e dagli esperimenti che fece proprio alla Spezia nel luglio 1897, i quali determinarono il passaggio della sua invenzione da applicazione commerciale ad applicazione militare". Invitato infatti dal Ministro della Marina, Ammiraglio Benedetto Brin, a fornire una dimostrazione del suo apparecchio, gli furono poi messi a disposizione la Base navale della Spezia ed il suo Arsenale per approfondire gli esperimenti; la Regia Marina credette fin da subito nelle potenzialità del nuovo mezzo di comunicazione e la preziosa collaborazione proseguì anche negli anni successivi, tant’è che lo scienziato fu arruolato nella Regia Marina come Ufficiale della Riserva.