Nasce a Cosenza la CISAR.
Inviato: 10 aprile 2009, 8:24
Nasce a Cosenza la CISAR.
Centro Italiano di Sperimentazione Attività  Radiantistiche
Il perchè di una scelta:
Cari amici Om,
siamo oramai all'epilogo di una situazione che è già  durata troppo e con troppe meschinità  . Parliamo della questione relativa alla sezione Ari di Cosenza che da qualche anno a questa parte non dorme certo sonni tranquilli. Persone incapaci solo anche di pensare ad una gestione sana e trasparente hanno decretato, come detto, la morte clinica della nostra Associazione di Cosenza. A poco sono valse le decine di segnalazioni inviate al CR Calabria passato e presente che avrebbe potuto risolvere la questione e rimettere sul giusto binario la situazione.
Ma si sa, la conservazione del potere fino a se stesso impedisce sempre di compiere scelte giuste anzi decreta l'opposto. E' così che dopo il cambio di guardia al CR avevamo sperato che uomini nuovi, indipendenti, sordi ai richiami delle sirene, ligi al dovere della carica che ricoprono, lavorassero per portare serenità  e soprattutto compiessero scelte di campo che avrebbero potuto solo rilanciare la nostra Associazione anche a livello nazionale.
Il commissariamento della sezione Ari di Cosenza poteva rappresentare un punto di svolta.
Così non è stato. Cesare Cordopatri è stato messo nelle condizioni di non favorire una svolta che in molti attendevano ed ha prestato il fianco ad interpretazioni fuorvianti da parte di taluni oriundi che oggi predicano, dimenticano chi sono e da dove vengono e soprattutto cosa hanno detto delle persone a cui oggi possono solo reggere la coda.
Ci aspettavamo dal commissariamento un'azione forte e responsabile. Il commissario avrebbe dovuto vedere gli atti e giudicare. Il mandato che evidentemente ha ricevuto, per stessa ammissione del Presidente del CR, si è tradotto in un tapparsi gli occhi e il naso e portare la sezione ARI di Cosenza a nuove elezioni: con quali risultati? NESSUNO, anzi peggio. La situazione è oramai incancrenita anche a livello personale. Non vogliamo esprimere opinioni sulle figure istituzionali che hanno gestito questa fase solo per un senso di educazione e pietà  umana. Nè vogliamo intervenire sulla gestione a livello regionale'¦..
Le stesse facce di sempre, con ogni probabilità  , amministreranno al sezione Ari di Cosenza, coloro che hanno riso in faccia ai soci, che li hanno mortificati e che spesso li hanno allontanati dalla sezione e dall'ARI più in generale. Non c'è bisogno in questa sede di fare l'elenco che comunque è lunghissimo.
Questa gente non si è mai preoccupata di operare per la comunità  , ma ha prodotto danni insanabili ed ha avuto anche il coraggio, barbaro, di ripresentarsi nuovamente per continuare nella pessima gestione di cui sono stati protagonisti. Evidentemente hanno da nascondere qualcosa e proteggere qualcuno. Ma si sa: ogni popolo ha i governanti che merita.
Abbiamo quindi riunito un cospicuo numero di soci della sezione e che non si identificano con questa scellerata gestione ed abbiamo richiesto, in deroga al regolamento regionale e considerata la grave situazione di Cosenza, di aprire un'altra sezione ARI in un comune della provincia cosentina. Come era prevedibile il richiamo delle sirene è stato forte e a nulla sono valse le insistenze di chi aveva ben compreso che l'unica soluzione era ed è dividere i contendenti. La richiesta è stata, per il momento, accantonata.
Rispetteremo comunque la volontà  dei soci, com'è di dovere ma, da queste colonne partiranno tutte le segnalazioni per le manchevolezze che questi siamo sicuri compiranno.
Non è difficile immaginare che nessun inventario sarà  mai fatto (poichè qualcuno deve essere preservato), che nessun verbale verrà  mai pubblicato, che il servizio qsl, primario per i soci dell'ARI, verrà  gestito nello stesso modo che tutti ricordano, che i ponti istallati abusivamente sulle postazioni ARI, autorizzati a voce da qualcuno li resteranno, che i soci non avranno mai la possibilità  di vedere i bilanci e gli atti allegati ecc. ecc.
Se questo volevano i nostri governanti locali e regionali, ci sono riusciti.
Faremo tutto il possibile per la circolazione delle informazioni che sono il sinonimo di partecipazione alla vita attiva di una associazione. Non abbiamo, purtroppo per loro, il dono del silenzio. Saremo in campo a contrastare tutte quello che non riteniamo giusto per l'intero corpo sociale. Crediamo, con ogni probabilità  , che gli organismi superiori avranno molto da fare nei prossimi mesi, un impegno che sicuramente non mancherà  nel pieno e doveroso rispetto dell'intera associazione.
Oggi abbiamo deciso di svoltare. Una sterzata decisa e consapevole che non contrasta con la nostra appartenenza all'ARI ma che rappresenta il punto di approdo di chi vuole impegnarsi nell'associazionismo ed in tutto quello che ciò significa. Ed è per questo che abbiamo fondato, qui a Cosenza, la CISAR (Centro Italiano di Sperimentazione (ed) Attività  Radiantistiche), cui hanno aderito molti nostri amici che sapranno impegnarsi quanto e più di prima, sapendo fin da ora di avere alle spalle un'associazione che li rappresenta a livello nazionale, che li supporta nelle loro attività  , che ha garantito la necessaria libertà  di intraprendere senza dover pregare il potente di turno.
Ci hanno accolti come si accoglie un ospite gradito, ci hanno spiegato e assicurato di rimanere tranquilli e cercare di lavorare nell'interesse della passione che abbiamo. E' proprio quello che vogliamo fare e faremo, contribuendo alla crescita della CISAR in Calabria e di tutte quelle attività  che questa associazione saprà  proporci.
L'ARI in Calabria oggi ha solo fatto in modo che si scrivesse una ulteriore brutta pagina della sua storia, almeno qui a Cosenza.
La redazione
Centro Italiano di Sperimentazione Attività  Radiantistiche
Il perchè di una scelta:
Cari amici Om,
siamo oramai all'epilogo di una situazione che è già  durata troppo e con troppe meschinità  . Parliamo della questione relativa alla sezione Ari di Cosenza che da qualche anno a questa parte non dorme certo sonni tranquilli. Persone incapaci solo anche di pensare ad una gestione sana e trasparente hanno decretato, come detto, la morte clinica della nostra Associazione di Cosenza. A poco sono valse le decine di segnalazioni inviate al CR Calabria passato e presente che avrebbe potuto risolvere la questione e rimettere sul giusto binario la situazione.
Ma si sa, la conservazione del potere fino a se stesso impedisce sempre di compiere scelte giuste anzi decreta l'opposto. E' così che dopo il cambio di guardia al CR avevamo sperato che uomini nuovi, indipendenti, sordi ai richiami delle sirene, ligi al dovere della carica che ricoprono, lavorassero per portare serenità  e soprattutto compiessero scelte di campo che avrebbero potuto solo rilanciare la nostra Associazione anche a livello nazionale.
Il commissariamento della sezione Ari di Cosenza poteva rappresentare un punto di svolta.
Così non è stato. Cesare Cordopatri è stato messo nelle condizioni di non favorire una svolta che in molti attendevano ed ha prestato il fianco ad interpretazioni fuorvianti da parte di taluni oriundi che oggi predicano, dimenticano chi sono e da dove vengono e soprattutto cosa hanno detto delle persone a cui oggi possono solo reggere la coda.
Ci aspettavamo dal commissariamento un'azione forte e responsabile. Il commissario avrebbe dovuto vedere gli atti e giudicare. Il mandato che evidentemente ha ricevuto, per stessa ammissione del Presidente del CR, si è tradotto in un tapparsi gli occhi e il naso e portare la sezione ARI di Cosenza a nuove elezioni: con quali risultati? NESSUNO, anzi peggio. La situazione è oramai incancrenita anche a livello personale. Non vogliamo esprimere opinioni sulle figure istituzionali che hanno gestito questa fase solo per un senso di educazione e pietà  umana. Nè vogliamo intervenire sulla gestione a livello regionale'¦..
Le stesse facce di sempre, con ogni probabilità  , amministreranno al sezione Ari di Cosenza, coloro che hanno riso in faccia ai soci, che li hanno mortificati e che spesso li hanno allontanati dalla sezione e dall'ARI più in generale. Non c'è bisogno in questa sede di fare l'elenco che comunque è lunghissimo.
Questa gente non si è mai preoccupata di operare per la comunità  , ma ha prodotto danni insanabili ed ha avuto anche il coraggio, barbaro, di ripresentarsi nuovamente per continuare nella pessima gestione di cui sono stati protagonisti. Evidentemente hanno da nascondere qualcosa e proteggere qualcuno. Ma si sa: ogni popolo ha i governanti che merita.
Abbiamo quindi riunito un cospicuo numero di soci della sezione e che non si identificano con questa scellerata gestione ed abbiamo richiesto, in deroga al regolamento regionale e considerata la grave situazione di Cosenza, di aprire un'altra sezione ARI in un comune della provincia cosentina. Come era prevedibile il richiamo delle sirene è stato forte e a nulla sono valse le insistenze di chi aveva ben compreso che l'unica soluzione era ed è dividere i contendenti. La richiesta è stata, per il momento, accantonata.
Rispetteremo comunque la volontà  dei soci, com'è di dovere ma, da queste colonne partiranno tutte le segnalazioni per le manchevolezze che questi siamo sicuri compiranno.
Non è difficile immaginare che nessun inventario sarà  mai fatto (poichè qualcuno deve essere preservato), che nessun verbale verrà  mai pubblicato, che il servizio qsl, primario per i soci dell'ARI, verrà  gestito nello stesso modo che tutti ricordano, che i ponti istallati abusivamente sulle postazioni ARI, autorizzati a voce da qualcuno li resteranno, che i soci non avranno mai la possibilità  di vedere i bilanci e gli atti allegati ecc. ecc.
Se questo volevano i nostri governanti locali e regionali, ci sono riusciti.
Faremo tutto il possibile per la circolazione delle informazioni che sono il sinonimo di partecipazione alla vita attiva di una associazione. Non abbiamo, purtroppo per loro, il dono del silenzio. Saremo in campo a contrastare tutte quello che non riteniamo giusto per l'intero corpo sociale. Crediamo, con ogni probabilità  , che gli organismi superiori avranno molto da fare nei prossimi mesi, un impegno che sicuramente non mancherà  nel pieno e doveroso rispetto dell'intera associazione.
Oggi abbiamo deciso di svoltare. Una sterzata decisa e consapevole che non contrasta con la nostra appartenenza all'ARI ma che rappresenta il punto di approdo di chi vuole impegnarsi nell'associazionismo ed in tutto quello che ciò significa. Ed è per questo che abbiamo fondato, qui a Cosenza, la CISAR (Centro Italiano di Sperimentazione (ed) Attività  Radiantistiche), cui hanno aderito molti nostri amici che sapranno impegnarsi quanto e più di prima, sapendo fin da ora di avere alle spalle un'associazione che li rappresenta a livello nazionale, che li supporta nelle loro attività  , che ha garantito la necessaria libertà  di intraprendere senza dover pregare il potente di turno.
Ci hanno accolti come si accoglie un ospite gradito, ci hanno spiegato e assicurato di rimanere tranquilli e cercare di lavorare nell'interesse della passione che abbiamo. E' proprio quello che vogliamo fare e faremo, contribuendo alla crescita della CISAR in Calabria e di tutte quelle attività  che questa associazione saprà  proporci.
L'ARI in Calabria oggi ha solo fatto in modo che si scrivesse una ulteriore brutta pagina della sua storia, almeno qui a Cosenza.
La redazione