UN "RT" RACCONTA.. "VALVOLA"
Inviato: 5 novembre 2009, 23:22UN "RT" RACCONTA..
"VALVOLA"
A bordo delle navi mercantili il marconista veniva chiamato semplicemente "Marconi", con il nome del grande inventore, probabilmente facendo un pò di confusione.
Avendo l'hobby del radioamatore, la stazione radio era spesso oggetto della mia curiosità  . Con qualcuno diventai amico, con altri eravamo come cane e gatto, probabilmente per incompatibilità  caratteriali.
All'inizio di carriera, da allievo ufficiale, il marconista della nave era un amico.
Il suo soprannome era "Valvola". Così lo chiamavano tutti a bordo. Il soprannome derivava dal fatto che lui diceva spesso "è tutta una questione di valvole". Fresco di studi e con qualche esperienza radiotecnica, riuscii ad aiutarlo a mettere a posto un trasmettitore ad onde medie che non funzionava. La cosa lo rese felice, perchè riusciva ad effettuare dei collegamenti telefonici che prima erano impossibili e questo gli facilitava il lavoro. Valvola era siciliano, di un paesino del catanese, sui quarant'anni, con qualche inizio di "pelata".
Bravissimo uomo, di gran cuore, sempre pronto alla battuta scherzosa.
Facevamo i viaggi dei Grandi Laghi, cosa abbastanza inusuale per una nave italiana. Entravamo nel fiume San Lorenzo, passando per Montreal, salivamo attraverso le chiuse sino a Lago Superior, per caricare grano a Duluth.
Il Superior aveva un'acqua freddissima anche in piena estate e a volte capitavano anche delle tempeste vere e proprie, non paragonabili all'oceano, ma certamente in grado di metterci in qualche difficoltà  .
Il viaggio sui fiumi era bellissimo. Il Canada in estate è un mare di boschi e di isole verdeggianti, attraverso i quali passavamo con la nostra nave.
Valvola era anche un compagno di franchigia. La nostra passeggiata finiva spesso in qualche "Radio-shack".
Durante uno dei nostri viaggi, mentre ci trovavamo nel Lago Erie, scoppiò lo sciopero della free-way, ossia del personale delle chiuse, perciò rimanemmo intrappolati, senza poter nè entrare nè uscire.
Demmo fondo l'ancora e rimanemmo in attesa. Con noi vi erano molte altre navi. Lo sciopero durò venti giorni circa. Non avendo nulla da fare, salvo le piccole manutenzioni allo scafo, a qualcuno venne in mente di metter a mare una lancia e di andare a terra. Il secondo ufficiale macchinista aveva un pallone, ci organizammo e andammo a giocare a football sui prati, in mezzo ai canadesi che passeggiavano. Valvola era sempre della partita.
Al ritorno, andammo a scaricare ad Anversa, città  piena di ospitalità  godereccia, ma simpatica.
I nostri viaggi terminarono quando il noleggiatore americano ruppe il contratto per nostra inadempienza, perchè l'Armatore rifiutò una destinazione in zona di guerra.
Sbarcai ad Anversa. Prima di prendere il treno, ci convocò la polizia olandese, diffidandoci dal fermarci nel Paese. Non ci pensavo minimamente, non vedevo l'ora di tornarmene a casa.
I1PIK Pietro
Articolo tratto da Info-Radio n°45 del 05 novembre 2009
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"VALVOLA"
A bordo delle navi mercantili il marconista veniva chiamato semplicemente "Marconi", con il nome del grande inventore, probabilmente facendo un pò di confusione.
Avendo l'hobby del radioamatore, la stazione radio era spesso oggetto della mia curiosità  . Con qualcuno diventai amico, con altri eravamo come cane e gatto, probabilmente per incompatibilità  caratteriali.
All'inizio di carriera, da allievo ufficiale, il marconista della nave era un amico.
Il suo soprannome era "Valvola". Così lo chiamavano tutti a bordo. Il soprannome derivava dal fatto che lui diceva spesso "è tutta una questione di valvole". Fresco di studi e con qualche esperienza radiotecnica, riuscii ad aiutarlo a mettere a posto un trasmettitore ad onde medie che non funzionava. La cosa lo rese felice, perchè riusciva ad effettuare dei collegamenti telefonici che prima erano impossibili e questo gli facilitava il lavoro. Valvola era siciliano, di un paesino del catanese, sui quarant'anni, con qualche inizio di "pelata".
Bravissimo uomo, di gran cuore, sempre pronto alla battuta scherzosa.
Facevamo i viaggi dei Grandi Laghi, cosa abbastanza inusuale per una nave italiana. Entravamo nel fiume San Lorenzo, passando per Montreal, salivamo attraverso le chiuse sino a Lago Superior, per caricare grano a Duluth.
Il Superior aveva un'acqua freddissima anche in piena estate e a volte capitavano anche delle tempeste vere e proprie, non paragonabili all'oceano, ma certamente in grado di metterci in qualche difficoltà  .
Il viaggio sui fiumi era bellissimo. Il Canada in estate è un mare di boschi e di isole verdeggianti, attraverso i quali passavamo con la nostra nave.
Valvola era anche un compagno di franchigia. La nostra passeggiata finiva spesso in qualche "Radio-shack".
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Demmo fondo l'ancora e rimanemmo in attesa. Con noi vi erano molte altre navi. Lo sciopero durò venti giorni circa. Non avendo nulla da fare, salvo le piccole manutenzioni allo scafo, a qualcuno venne in mente di metter a mare una lancia e di andare a terra. Il secondo ufficiale macchinista aveva un pallone, ci organizammo e andammo a giocare a football sui prati, in mezzo ai canadesi che passeggiavano. Valvola era sempre della partita.
Al ritorno, andammo a scaricare ad Anversa, città  piena di ospitalità  godereccia, ma simpatica.
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Sbarcai ad Anversa. Prima di prendere il treno, ci convocò la polizia olandese, diffidandoci dal fermarci nel Paese. Non ci pensavo minimamente, non vedevo l'ora di tornarmene a casa.
I1PIK Pietro
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