Grazie Marconi! Dalle telecomunicazioni alla telemedicina
Inviato: 10 ottobre 2024, 16:14
17 ottobre 2024
Bologna, Oratorio San Filippo Neri
“Grazie Marconi! Dalle telecomunicazioni alla telemedicina” è una performance teatrale che si inserisce nell’ambito della rassegna dell’Università di Bologna “I Classici”. L’evento esplora l’eredità di Guglielmo Marconi dalla pionieristica fase della telecomunicazione fino alle attuali applicazioni in campo medico.
Lo spettacolo prenderà la forma di una intervista impossibile. Le interviste impossibili sono diventate una sorta di genere dopo un fortunato programma radiofonico del 1974 in cui gli uomini di cultura del tempo finsero di intervistare 82 fantasmi redivivi. L’operazione ebbe tanto successo che l’editore Bompiani ne trasse ben due libri e da allora il format è stato declinato nei modi più inconsueti: televisivi, teatrali, radiofonici, letterari.
Quindi, quale mezzo migliore per raccontare Guglielmo Marconi e la sua profezia sulla telemedicina? L’idea è quella di un’interazione scenica nella quale un attore interpreta Marconi e risponde alle domande di una intervistatrice dei nostri giorni, che lo sollecita su un ambito specifico della sua scoperta: la sperimentazione delle diagnosi via radio. Il confronto darà luogo ad un dialogo impossibile tra gli studi di allora e i risultati contemporanei, tracciando un affresco che ritrae un’epoca, 150 anni di scoperte rivoluzionarie che hanno modificato usi, costumi e il pensiero stesso.
A corredo sul fondale scorreranno video girati ad hoc mentre la musica, eseguita dal vivo, porrà i giusti accenti emotivi.
Bologna, Oratorio San Filippo Neri
“Grazie Marconi! Dalle telecomunicazioni alla telemedicina” è una performance teatrale che si inserisce nell’ambito della rassegna dell’Università di Bologna “I Classici”. L’evento esplora l’eredità di Guglielmo Marconi dalla pionieristica fase della telecomunicazione fino alle attuali applicazioni in campo medico.
Lo spettacolo prenderà la forma di una intervista impossibile. Le interviste impossibili sono diventate una sorta di genere dopo un fortunato programma radiofonico del 1974 in cui gli uomini di cultura del tempo finsero di intervistare 82 fantasmi redivivi. L’operazione ebbe tanto successo che l’editore Bompiani ne trasse ben due libri e da allora il format è stato declinato nei modi più inconsueti: televisivi, teatrali, radiofonici, letterari.
Quindi, quale mezzo migliore per raccontare Guglielmo Marconi e la sua profezia sulla telemedicina? L’idea è quella di un’interazione scenica nella quale un attore interpreta Marconi e risponde alle domande di una intervistatrice dei nostri giorni, che lo sollecita su un ambito specifico della sua scoperta: la sperimentazione delle diagnosi via radio. Il confronto darà luogo ad un dialogo impossibile tra gli studi di allora e i risultati contemporanei, tracciando un affresco che ritrae un’epoca, 150 anni di scoperte rivoluzionarie che hanno modificato usi, costumi e il pensiero stesso.
A corredo sul fondale scorreranno video girati ad hoc mentre la musica, eseguita dal vivo, porrà i giusti accenti emotivi.