20 settembre 2014 IQ3VI/P WH-IT134 VI-111 I-12828
Inviato: 18 settembre 2014, 18:09
Villa Trissino in località Cricoli a Vicenza è una villa veneta appartenuta all'umanista Giangiorgio Trissino e tradizionalmente legata alla figura dall'architetto Andrea Palladio. Con decreto ministeriale del 18/7/1960 venne sottoposta a vincolo storico artistico architettonico e dal 1994 è nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, assieme a Vicenza città di Palladio e alle altre ville palladiane del Veneto.
Questa villa non è sicuramente opera di Palladio, ma è uno dei luoghi del suo mito, anzi ne è l’origine. La tradizione vuole infatti che proprio qui, nella seconda metà degli anni 1530, il nobile vicentino Giangiorgio Trissino dal Vello d'Oro (1478-1550) incontri il giovane scalpellino Andrea di Pietro impegnato nel cantiere della villa. Intuendone in qualche modo le potenzialità e il talento, Trissino ne cura la formazione portandolo con sé in alcuni suoi viaggi a Roma per lo studio e l'osservazione delle architetture classiche, lo introduce presso l’aristocrazia vicentina e, nel giro di pochi anni, lo trasforma in un architetto cui impone l’aulico nome di Palladio.
Con l’avvento della Prima Guerra Mondiale, la villa venne confiscata dalle Autorità Militari. In questi 5 anni, la villa venne sottoposta ad un vero e proprio scempio. Infatti, vennero staccati i balconi, i rivestimenti dei pavimenti…, le piante del parco vennero utilizzate come bersaglio di tiro. Insomma, del suo antico splendore, possiamo ammirarne solo la struttura.
Questa villa non è sicuramente opera di Palladio, ma è uno dei luoghi del suo mito, anzi ne è l’origine. La tradizione vuole infatti che proprio qui, nella seconda metà degli anni 1530, il nobile vicentino Giangiorgio Trissino dal Vello d'Oro (1478-1550) incontri il giovane scalpellino Andrea di Pietro impegnato nel cantiere della villa. Intuendone in qualche modo le potenzialità e il talento, Trissino ne cura la formazione portandolo con sé in alcuni suoi viaggi a Roma per lo studio e l'osservazione delle architetture classiche, lo introduce presso l’aristocrazia vicentina e, nel giro di pochi anni, lo trasforma in un architetto cui impone l’aulico nome di Palladio.
Con l’avvento della Prima Guerra Mondiale, la villa venne confiscata dalle Autorità Militari. In questi 5 anni, la villa venne sottoposta ad un vero e proprio scempio. Infatti, vennero staccati i balconi, i rivestimenti dei pavimenti…, le piante del parco vennero utilizzate come bersaglio di tiro. Insomma, del suo antico splendore, possiamo ammirarne solo la struttura.