Telecomunicazioni e intelligence nella grande guerra - Roma
Ministero dello Sviluppo Economico - Polo Culturale | Museo storico della comunicazione
in collaborazione con Quadrato della Radio, AICT e AFI
TELECOMUNICAZIONI E INTELLIGENCE NELLA GRANDE GUERRA
Palazzo Piacentini, via Molise 2, Roma
19 giugno 2015, ore 9.30-13.30
Introduce Gilda Gallerati - Polo Culturale del MISE
Andrea Penza - Indirizzo di saluto del Presidente dell'AICT
Stefano Ciccotti - Indirizzo di saluto del Presidente del Quadrato della Radio
Mariano Gabriele - Introduzione ai temi del Convegno
Cosmo Colavito - Intercettazioni e codici al fronte terrestre
Basilio Di Martino - L'Aviazione italiana e le comunicazioni terra-bordo-terra
Giuliano Manzari - Il colpo di Zurigo
Angelo Piermattei, Emilio Simonazzi - La comunicazione postale nella Prima guerra mondiale (AFI)
Gabriele Falciasecca, Barbara Valotti - Il contributo di Guglielmo Marconi
Esposizione beni museali e bibliotecari nell’Atrio monumentale di Palazzo Piacentini.
Per ricostruire tutta l’ampia dimensione storica e sociale della Prima Guerra Mondiale l’approccio multidisciplinare è sicuramente quello più efficace e coinvolgente. Secondo un orientamento alla comprensione, e non solo alla commemorazione, è certo fondamentale l’analisi delle varie componenti del fenomeno storico, a partire dagli equilibri economico-politici fino ai processi ideologici e formativi della grande macchina bellica; ma altrettanto importante è l’indagine antropologica, culturale, artistica, letteraria e scientifica di questo periodo storico, che attraverso la visione delle relazioni sociali fra gli individui e lo studio delle opere tecnologiche ed artistiche, frutto della riflessione e dell’ingegno umano, ci restituiscono uno spaccato sociale ed individuale di particolare interesse per studiosi e non solo. In questo contesto, il Polo culturale con il Museo storico della comunicazione può fornire il proprio contributo attraverso una serie di temi rappresentati dal proprio Fondo museale: filatelia, telecomunicazioni, sistema postale e illustrati mediante alcuni Convegni.
La Grande Guerra vede un travolgente e, in parte imprevisto, sviluppo di mezzi di comunicazione, relativamente nuovi per i militari, quali telefoni e radio telegrafi.
Parallelamente a questa diffusione, si afferma una nuova forma di "intelligence" che affianca quella classica basata sull'impiego delle risorse umane (spie, confidenti, fiduciari, disertori, ecc.) e impiega, come arma principale, l'intercettazione e la decrittazione dei dispacci nemici trasmessi per mezzo del telefono e del telegrafo.
Si scatena così una guerra tra codebreakers (violatori di codici) parallela a quella combattuta sui campi di battaglia e, a differenza di quest'ultima, non violenta ma capace, se vinta, di salvare numerose vite umane, ma anche di imporre al nemico un doloroso tributo di perdite.
Da parte italiana, oltre alla preziosa opera di Guglielmo Marconi che, prima come ufficiale del Genio e poi della Marina, contribuisce a migliorare le prestazioni delle comunicazioni radio militari, non si può non ricordare l'ufficiale del Genio Luigi Sacco a lui vicino e divenuto uno dei più abili decrittatori a livello mondiale.
Pertanto, attraverso la relazione tra tecnologia, scienza e relazioni interpersonali sarà possibile approfondire la storia delle telecomunicazioni, della crittografia e dell'intelligence italiane nella Grande Guerra e l’importanza non trascurabile che queste ebbero nel fronteggiare e vincere un nemico determinatissimo e ben preparato.
in collaborazione con Quadrato della Radio, AICT e AFI
TELECOMUNICAZIONI E INTELLIGENCE NELLA GRANDE GUERRA
Palazzo Piacentini, via Molise 2, Roma
19 giugno 2015, ore 9.30-13.30
Introduce Gilda Gallerati - Polo Culturale del MISE
Andrea Penza - Indirizzo di saluto del Presidente dell'AICT
Stefano Ciccotti - Indirizzo di saluto del Presidente del Quadrato della Radio
Mariano Gabriele - Introduzione ai temi del Convegno
Cosmo Colavito - Intercettazioni e codici al fronte terrestre
Basilio Di Martino - L'Aviazione italiana e le comunicazioni terra-bordo-terra
Giuliano Manzari - Il colpo di Zurigo
Angelo Piermattei, Emilio Simonazzi - La comunicazione postale nella Prima guerra mondiale (AFI)
Gabriele Falciasecca, Barbara Valotti - Il contributo di Guglielmo Marconi
Esposizione beni museali e bibliotecari nell’Atrio monumentale di Palazzo Piacentini.
Per ricostruire tutta l’ampia dimensione storica e sociale della Prima Guerra Mondiale l’approccio multidisciplinare è sicuramente quello più efficace e coinvolgente. Secondo un orientamento alla comprensione, e non solo alla commemorazione, è certo fondamentale l’analisi delle varie componenti del fenomeno storico, a partire dagli equilibri economico-politici fino ai processi ideologici e formativi della grande macchina bellica; ma altrettanto importante è l’indagine antropologica, culturale, artistica, letteraria e scientifica di questo periodo storico, che attraverso la visione delle relazioni sociali fra gli individui e lo studio delle opere tecnologiche ed artistiche, frutto della riflessione e dell’ingegno umano, ci restituiscono uno spaccato sociale ed individuale di particolare interesse per studiosi e non solo. In questo contesto, il Polo culturale con il Museo storico della comunicazione può fornire il proprio contributo attraverso una serie di temi rappresentati dal proprio Fondo museale: filatelia, telecomunicazioni, sistema postale e illustrati mediante alcuni Convegni.
La Grande Guerra vede un travolgente e, in parte imprevisto, sviluppo di mezzi di comunicazione, relativamente nuovi per i militari, quali telefoni e radio telegrafi.
Parallelamente a questa diffusione, si afferma una nuova forma di "intelligence" che affianca quella classica basata sull'impiego delle risorse umane (spie, confidenti, fiduciari, disertori, ecc.) e impiega, come arma principale, l'intercettazione e la decrittazione dei dispacci nemici trasmessi per mezzo del telefono e del telegrafo.
Si scatena così una guerra tra codebreakers (violatori di codici) parallela a quella combattuta sui campi di battaglia e, a differenza di quest'ultima, non violenta ma capace, se vinta, di salvare numerose vite umane, ma anche di imporre al nemico un doloroso tributo di perdite.
Da parte italiana, oltre alla preziosa opera di Guglielmo Marconi che, prima come ufficiale del Genio e poi della Marina, contribuisce a migliorare le prestazioni delle comunicazioni radio militari, non si può non ricordare l'ufficiale del Genio Luigi Sacco a lui vicino e divenuto uno dei più abili decrittatori a livello mondiale.
Pertanto, attraverso la relazione tra tecnologia, scienza e relazioni interpersonali sarà possibile approfondire la storia delle telecomunicazioni, della crittografia e dell'intelligence italiane nella Grande Guerra e l’importanza non trascurabile che queste ebbero nel fronteggiare e vincere un nemico determinatissimo e ben preparato.