Convegno Cento anni dal terremoto Il percorso della cultura
15-16 gennaio 2015
Castello Orsini Colonna
Piazza Castello
Avezzano (AQ)
L’evento è organizzato dal Dipartimento e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Alle 7.53 del 13 gennaio 1915 una scossa di magnitudo 7 colpisce il centro Italia. Il terremoto, con epicentro nella Piana del Fucino, devasta l’Abruzzo provocando oltre 30mila vittime. La Marsica è praticamente rasa al suolo. Ma si contano danni anche in numerosi centri abitati dell’Italia centrale. A cento anni dal quel disastroso terremoto Dipartimento della Protezione Civile e Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno organizzato un momento di riflessione e confronto per delineare il percorso, anche culturale, che il mondo scientifico e le istituzioni hanno fatto sul fronte della mitigazione del rischio in questi cento anni.
Il convegno "Cento anni dal terremoto. Il percorso della cultura sismica", si tiene giovedì 15 e venerdì 16 gennaio al Castello Orsini-Colonna di Avezzano, uno dei luoghi simbolo della tragedia, dove ancora oggi sono visibili gli effetti del sisma. Palcoscenico ideale per discutere dei progressi della scienza, dei nuovi strumenti e delle applicazioni utili a ridurre effetti e danni di un terremoto. Obiettivo del convegno è accelerare il percorso di sensibilizzazione sul rischio sismico con la consapevolezza che il rispetto della normativa sismica rappresenti la prima e più importante difesa dai terremoti.
L’incontro sarà anche occasione di riflessione per la collettività locale, chiamata ad un ruolo attivo nella prevenzione. Nella convinzione che un cittadino consapevole e preparato, che conosce i rischi del proprio territorio e le norme di autoprotezione, possa prevenire e ridurre le conseguenze di un terremoto.
Ad aprire la manifestazione, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, il Presidente dell’Ingv, Stefano Gresta, il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, il Presidente dell’Istituzione centenario del terremoto della Marsica, Giovanbattista Pitoni e l’Assessore alla Protezione civile regionale, Mario Mazzocca.
Nel suo intervento il Capo Dipartimento ha richiamato l’attenzione sul tema della prevenzione strutturale e della messa in sicurezza del territorio, e sulla necessità di lavorare sulla vulnerabilità, rendendo gli edifici in cui viviamo più sicuri. Tutto questo ovviamente deve andare di pari passo con un processo di pianificazione di protezione civile che consenta alle comunità di reagire in maniera adeguata in caso di calamità. In questo senso, ha sottolineato Gabrielli, sono ancora troppi i comuni che non hanno un piano di emergenza o hanno piani inadeguati o non aggiornati. O addirittura sconosciuti alla popolazione.
E’ importante, in termini di pianificazione, ragionare sul larga scala. Nella consapevolezza che spesso i comuni non hanno risorse e strumenti sufficienti. Entro la fine del 2015, ha annunciato il Capo Dipartimento, i 37 comuni della Marsica potrebbero avere un unico piano di protezione civile. La proposta del Dipartimento nazionale è infatti stata accolta dai comuni e dalla Regione, che sta lavorando alle linee guida.
Castello Orsini Colonna
Piazza Castello
Avezzano (AQ)
L’evento è organizzato dal Dipartimento e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Alle 7.53 del 13 gennaio 1915 una scossa di magnitudo 7 colpisce il centro Italia. Il terremoto, con epicentro nella Piana del Fucino, devasta l’Abruzzo provocando oltre 30mila vittime. La Marsica è praticamente rasa al suolo. Ma si contano danni anche in numerosi centri abitati dell’Italia centrale. A cento anni dal quel disastroso terremoto Dipartimento della Protezione Civile e Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno organizzato un momento di riflessione e confronto per delineare il percorso, anche culturale, che il mondo scientifico e le istituzioni hanno fatto sul fronte della mitigazione del rischio in questi cento anni.
Il convegno "Cento anni dal terremoto. Il percorso della cultura sismica", si tiene giovedì 15 e venerdì 16 gennaio al Castello Orsini-Colonna di Avezzano, uno dei luoghi simbolo della tragedia, dove ancora oggi sono visibili gli effetti del sisma. Palcoscenico ideale per discutere dei progressi della scienza, dei nuovi strumenti e delle applicazioni utili a ridurre effetti e danni di un terremoto. Obiettivo del convegno è accelerare il percorso di sensibilizzazione sul rischio sismico con la consapevolezza che il rispetto della normativa sismica rappresenti la prima e più importante difesa dai terremoti.
L’incontro sarà anche occasione di riflessione per la collettività locale, chiamata ad un ruolo attivo nella prevenzione. Nella convinzione che un cittadino consapevole e preparato, che conosce i rischi del proprio territorio e le norme di autoprotezione, possa prevenire e ridurre le conseguenze di un terremoto.
Ad aprire la manifestazione, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, il Presidente dell’Ingv, Stefano Gresta, il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, il Presidente dell’Istituzione centenario del terremoto della Marsica, Giovanbattista Pitoni e l’Assessore alla Protezione civile regionale, Mario Mazzocca.
Nel suo intervento il Capo Dipartimento ha richiamato l’attenzione sul tema della prevenzione strutturale e della messa in sicurezza del territorio, e sulla necessità di lavorare sulla vulnerabilità, rendendo gli edifici in cui viviamo più sicuri. Tutto questo ovviamente deve andare di pari passo con un processo di pianificazione di protezione civile che consenta alle comunità di reagire in maniera adeguata in caso di calamità. In questo senso, ha sottolineato Gabrielli, sono ancora troppi i comuni che non hanno un piano di emergenza o hanno piani inadeguati o non aggiornati. O addirittura sconosciuti alla popolazione.
E’ importante, in termini di pianificazione, ragionare sul larga scala. Nella consapevolezza che spesso i comuni non hanno risorse e strumenti sufficienti. Entro la fine del 2015, ha annunciato il Capo Dipartimento, i 37 comuni della Marsica potrebbero avere un unico piano di protezione civile. La proposta del Dipartimento nazionale è infatti stata accolta dai comuni e dalla Regione, che sta lavorando alle linee guida.