Difendiamo il nostro essere "Radioamatori"
Inviato: 16 maggio 2017, 11:37
Eh si cari amici ci risiamo, di nuovo abbiamo dovuto prendere atto di quanto sia sconosciuto oggi il termine "radioamatore", non tanto per quello che la gente in maniera semplicistica pensi che sia, ma per il suo vero significato e valore, quello che lo stesso Stato Italiano indica nel Servizio di Radioamatore...
Potremmo dibattere per ore nella presunta o reale degenerazione dell'utilizzo delle bande degli OM, quale causa o concausa di questa ignoranza, tanto da farci sembrare tutti dei radiogiocattolatori ( si passatemelo questo termine bruttino..)
Potremmo anche dibattere su come la Stampa utilizzi modalità di impaginazione delle notizie ad effetto nei titoli per attirare attenzione, o di come certi giornalisti, ignoranti della materia veri o ad hoc, utilizzino abusandone il termine"Radioamatore" tanto per fare capire anche ai più duri che sono i "dilettanti con il baracchino"come visto in RAI, (fig. a lato)
una sorta di chiave di volta per indicare tutti coloro che in qualche modo, lecito o meno non importa, hanno una radio e trasmettono.
In definitiva tutta una insalata, analogica fonia, in telegrafia o in dmr, 80, 40 27 o pure in 45m che differenza c'e?
Il caso odierno (http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/radioamatore-aerei-1.3102949) ci riporta indietro di qualche anno, stessa situazione di persone che utilizzavano radio senza nessuna autorizzazione e su gamme destinate a vari servizi e che venivano definiti impropriamente radioamatori.
Ma allora amici miei che fare? Ormai sempre meno giovani conoscono cosa siano le onde radio, tanto basta avere il wi-fi e whatsapp funziona, mentre i "meno giovani" che qualcosina sanno, si ritrovano in una società che non sa più chi siano loro..
Potremmo anche dare ragione a chi dice che tutto questo è innocente e avvicina i radioamatori alla gente comune, un pò come le barzellette su altre persone in divisa.
Io penso invece che questa ignoranza dobbiamo fermamente combatterla e difendere sempre la nostra identità. Qui non esistono bandiere , è in gioco la nostra stessa credibilità nel fare radiantismo, quando vediamo queste cose dobbiamo reagire compatti rivendicando il nostro status di Radioamatori, che siano involontari o meno questi episodi poco importa, ledono lo stesso tutti. Il sottoscritto come CISAR anche in questo caso ha preso posizione chiedendo una rettifica che la Nazione Grosseto ha prontamente pubblicato.
Se vogliamo continuare a contestare anche in questo articolo proveniente dal Lazio (http://www.linchiestaquotidiano.it/news/2017/05/15/cassino,-daibaracchini-alle-frequenze-dei-voli-di-linea.-i/16965) che pare si tratti dei "compagni di merende" di cui sopra ci sarebbe di che parlare, sarei curioso infatti di sapere chi siano i " diversi appassionati radioamatori sparsi in tutta Italia"...
Ringraziamo la Redazione della Nazione Grosseto per la doverosa quanto celere rettifica, ma adesso dovremmo pensare anche alla RAi non credete?
73 de IW5CGM Giuseppe
Potremmo dibattere per ore nella presunta o reale degenerazione dell'utilizzo delle bande degli OM, quale causa o concausa di questa ignoranza, tanto da farci sembrare tutti dei radiogiocattolatori ( si passatemelo questo termine bruttino..)
Potremmo anche dibattere su come la Stampa utilizzi modalità di impaginazione delle notizie ad effetto nei titoli per attirare attenzione, o di come certi giornalisti, ignoranti della materia veri o ad hoc, utilizzino abusandone il termine"Radioamatore" tanto per fare capire anche ai più duri che sono i "dilettanti con il baracchino"come visto in RAI, (fig. a lato)
una sorta di chiave di volta per indicare tutti coloro che in qualche modo, lecito o meno non importa, hanno una radio e trasmettono.
In definitiva tutta una insalata, analogica fonia, in telegrafia o in dmr, 80, 40 27 o pure in 45m che differenza c'e?
Il caso odierno (http://www.lanazione.it/grosseto/cronaca/radioamatore-aerei-1.3102949) ci riporta indietro di qualche anno, stessa situazione di persone che utilizzavano radio senza nessuna autorizzazione e su gamme destinate a vari servizi e che venivano definiti impropriamente radioamatori.
Ma allora amici miei che fare? Ormai sempre meno giovani conoscono cosa siano le onde radio, tanto basta avere il wi-fi e whatsapp funziona, mentre i "meno giovani" che qualcosina sanno, si ritrovano in una società che non sa più chi siano loro..
Potremmo anche dare ragione a chi dice che tutto questo è innocente e avvicina i radioamatori alla gente comune, un pò come le barzellette su altre persone in divisa.
Io penso invece che questa ignoranza dobbiamo fermamente combatterla e difendere sempre la nostra identità. Qui non esistono bandiere , è in gioco la nostra stessa credibilità nel fare radiantismo, quando vediamo queste cose dobbiamo reagire compatti rivendicando il nostro status di Radioamatori, che siano involontari o meno questi episodi poco importa, ledono lo stesso tutti. Il sottoscritto come CISAR anche in questo caso ha preso posizione chiedendo una rettifica che la Nazione Grosseto ha prontamente pubblicato.
Se vogliamo continuare a contestare anche in questo articolo proveniente dal Lazio (http://www.linchiestaquotidiano.it/news/2017/05/15/cassino,-daibaracchini-alle-frequenze-dei-voli-di-linea.-i/16965) che pare si tratti dei "compagni di merende" di cui sopra ci sarebbe di che parlare, sarei curioso infatti di sapere chi siano i " diversi appassionati radioamatori sparsi in tutta Italia"...
Ringraziamo la Redazione della Nazione Grosseto per la doverosa quanto celere rettifica, ma adesso dovremmo pensare anche alla RAi non credete?
73 de IW5CGM Giuseppe