Messaggio 7 dicembre 2010, 17:16

Editoriale del Presidente IW5CGM

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EDITORIALE DEL PRESIDENTE IW5CGM

Autorizzazioni S.A : associazioni e privati


lunedì 06 dicembre 2010

Il tema dei ripetitori radioamatoriali nel nostro paese è da tempo al centro di dibattiti e discussioni date le vicissitudini degli ultimi anni, e le odierne vicende scaturite da comunicazioni non proprio "lineari" della DGSCER, hanno di fatto creato ancora più fermento poichè frutto di un'interpretazione soggettiva della normativa vigente e dalla volontà  di pianificare gli impianti secondo alcune regole. Cercheremo qui di capire, attraverso la storia, di cosa si parla...

Premetto che queste mie riflessioni non vogliono offrire spazio a polemiche di sorta, anche se di spunti ne potrei trovare veramente tanti, partendo da chi parla e scrive senza mettere piede al Ministero, a coloro che contestano agli altri quello che poi fanno loro stessi, oppure a chi, ormai ben conosciuto, cambia idea e concetti a seconda della propria convenienza e dei tempi, con il risultato che chi non segue bene le cose ha informazioni veramente confuse e anche fuorvianti.

Se ci domandiamo del perchè questo argomento interessi molti radioamatori, le risposte potrebbero essere infinite, da sempre il tema dei ripetitori è stato ricco di accesi dibattiti tra OM interessati a questa attività  e quelli disinteressati se non addirittura contrari, a volte disconoscendosi a vicenda il ruolo stesso di radioamatore. La maggioranza poi delle discussioni tra soci e sezioni, fortunatamente mai nostre in questo ultimo caso, guarda caso avevano sempre lo stesso tema, interferenze, accenzioni prima tu, prima io, e così via, sostenendo una sorta di principio di prelazione radioelettrica scippato.

Ma è anche vero che intorno a questi sistemi molte volte ruotano una miriade di attività  di sezioni, o quella di gruppi di comune interesse, il ripetitore è comunemente visto come il punto di riferimento, una sorta di "casa dell'etere" su cui ritrovarsi e condividere idee con chi accomuna i nostri pensieri. A volte anche solo per parlare di frivolezze, e anche su questo nei giusti limiti non ci trovo nulla di male. Una delle cose più importanti nata con i ripetitori , proprio grazie all'ottima organizzazione del CISAR, è la possibilità  data a tutti i radioamatori italiani di disporre di reti interconnesse Nazionali, che permettono a chiunque di collegarsi con tutto il territorio anche con un semplice portatile. Non meno importante è stata l'enorme attività  sviluppatasi intorno ad esse che unita alle moderne tecniche digitali ha ridato slancio, inutile negarlo, al classico modo di essere radioamatore specie nei giovani.

Cosa è successo nel corso degli anni? Rinfreschiamo la nostra memoria storica.

Con l'entrata in vigore del DLGS 259/2003 ed i suoi allegati, in Italia si è passati in stato di autorizzazione generale dando la possibilità  a tutti i titolari di essa di richiedere, tramite il sub-allegato H, la medesima necessaria per l'attivazione di un sistema automatico. Nell'art.143 si parla specificatamente del rilascio per le associazioni, mentre l'allegato 26 art.10 citando che l'autorizzazione generale costituisce requisito per la richiesta...etc etc, ne rimanda la possibilità  di richiesta anche per il singolo radioamatore, questo poichè la licenza è appunto tale titolo.

Fin qui tutto bene, grande spazio democratico dato a tutti, ma che presto senza una linea tecnica comune e sopratutto per il poco senso civico e morale di alcuni, si è trasformato in pura anarchia, che ha di fatto creato molte problematiche inteferenziali ostacolando anche attività  gia esistenti ed innescando discussioni in tutto il paese.

Ovvio che le più colpite sono state le associazioni, in particolare quelle promototrici della proposta di liberalizzazione anche se ben organizzate come la nostra. Gli stessi promotori di allora addossarono la responsabilità  del nascente caos al Ministero, dicendo che doveva far rispettare le allocazioni internazionali: si ma quali? La iaru non poteva essere considerata, primo perchè non riconosce tutti i radioamatori ed è una istituzione privata, secondo perchè le indicazioni della stessa si scontrano con il PNRF( Piano Nazionale Ripartizione Frequenze) che, ricordo, è legge dello stato. Con la 259/2003, inutile girarci intorno, qualunque sub.allegato H arrivi al Ministero, con qualunque modalità  e su frequenze radioamatoriali, deve essere autorizzato, che sia associazione o privato.

Nel 2005 su pressione dei manutentori del link nazionale, il CISAR presentò una protesta al Ministero con un primo piano di ripartizione delle frequenze, fu creato allora dal Dott.Cascio un tavolo associativo di discussione per addivenire ad un documento comune da rispettare tutti. Sapete la frase più ricorrente di quel periodo: ma che protestate se l'avete voluto voi questo decreto... volete o no la IARU allora? ...e ricordo bene l'imbarazzo dei nostri proponenti di allora, a cui a questo punto iniziarono a mancare le parole e le risposte.

Venne deciso, di concerto con le altre realtà , di chiedere il blocco delle autorizzazioni per il tempo della preparazione di questi documenti. Vorrei che poneste attenzione a questo punto: è stata la prima ed unica volta che è stato chiesto da noi e dagli altri, tutto il resto è venuto grazie a singole imposizioni politiche frutto di "consulenze disinteressate". Sfido chiunque a smentirmi.

Ci vollero due anni di discussioni, complice anche l'altalenanza di rappresentanti della più grande associazione, e la loro risicata prima proposta di tutti i ripetitori a 800 m, no comment. In ogni caso alla fine corsero ai ripari, e bene o male ci mettemmo d'accordo su qualcosa che il Ministero perse a più riprese, fino a quando candidamente l'ing Troisi disse: io con la 259/2003 in vigore non posso applicarlo, rispettatelo tra di voi.

Il resto è ancora peggio, ripartono le autorizzazioni, poi ritorna il Direttore Generale della 259/2003, e mentre si fà  finta di chiedere nuovamente il parere alle associazioni, si riblocca tutto senza che queste l'abbiano chiesto, tramite consulenze di consulenti che nel frattempo pare si facciano autorizzare per sè ponti privati: non male vero?

Il nuovo cambio ai vertici del Ministero, avvenuto dopo soli due giorni dalla determina di blocco, fece di nuovo fermare tutto per quasi un anno, durante il quale cercammo varie strade di dialogo con tutti, forse se avessimo ricevuto supporto anche dagli altri sodalizi, vedi per difendere lo scippo dei 430, i 70 MHz etc, avremmo fatto anche meglio. Ma evidentemente i loro problemi ed i loro interessi interni erano più importanti.

Ritorna così un periodo completamente immerso in un limbo dirigenziale, in attesa dell'arrivo del nuovo Direttore Generale e di quello della DGSCER, e ne accadono di tutti i colori: ispettorati che con sguardo imparziale (già ... gli stessi funzionari sono soci del più grande sodalizio) contestano impianti regolari che che da mesi sono autorizzati ma nessuno spedisce perchè non c''e personale per farlo. In sostanza vengono a contestare cose delle quali sono responsabili i loro stessi organi superiori a Roma., ma a loro che interessa? sembra quasi che la cosa importante sia andare a fare scoop nei giornali ed in televisione. Non solo, pressioni a più riprese da parte di chi, a torto o ragione, continua a sostenere che solo l'amicizia con un politico serve a qualcosa, non memore forse che di esempi già  ve ne erano stati in passato e se siamo qui oggi con questo marasma guarda caso...

Vi sembrerà  strano, ma quello che ha dato stabilità  in questo buio periodo, è stato proprio quell'esile accordo trovato nel 2007, e non mi riferisco solo alle associazioni, ma anche da parte di quei Radioamatori (notare la R grande...), che pur non riconoscendosi in nessuna associazione, ne hanno civilmente seguito le linee generali.

Ma in italia, come nel resto d'Europa, l'eccezione conferma la regola e se da una parte vi sono centinaia di OM seri e civili, dall'altra possono mancare coloro che vivendo nella più completa anarchia mentale rispettino gli altri?

Sicuramente no, tant'e' che proprio per i cattivi esempi di questi signori vi sono state moltissime discussioni e relative lamentele al Dipartimento, decine e decine di richieste su tutte le stesse frequenze, sopra e sotto tutto e tutti, molte volte senza il seppur minimo raziocinio tecnico.

Di esempi ve ne sono molti anche nel nostro caso, basta dare uno sguardo a chi sono intestate, ad esempio, frequenze che per accordi sono ad uso del link nazionale, RU12-Ru15 ed da Ru16 a RU22, oppure pensare a coloro che si vantavano in radio di aver richiesto stessi siti e frequenze già  in uso da sodalizi da cui erano stati esclusi, e così via. Basta ripercorrere il tempo e la storia, per accorgersi poi che gli attori sono sempre i medesimi; chi ieri ha proposto, oggi contesta quella proposta adducendola ad altri, e domani..? Domani contesterà  chi oggi contesta ( se stesso?no... sono stati gli altri ovvio ), e così via fintanto che trovano persone senza memoria storica, o vittime del loro fare sibillino.

Altresì fortemente biasimabili sono stati i manutentori che non volendo rispettare le regole associative , dettate da tutti, hanno richiesto propri impianti per non essere soggetti a nessuno, usando la possibilità  di averli da privato come un "atto di forza" nei confronti del proprio sodalizio.

Da quanto ne so, anche dal lato delle associazioni vi sono stati episodi certamente poco edificanti: come non ricordare le richieste private fatte fare a propri soci, per giustificare impianti, ad esempio trasponder e frequenze non previsti dalla IAru? magari pure facendo firmare liberatorie, ma queste forse sono solo leggende metropolitane. Oppure veti non giustificati, o scarsa efficenza nell'iter di richiesta, con cui far pressione su quei radioamatori che non seguono direttamente le vicende Ministeriali, con il risultato di creare situazioni di contrasto con gli altri ( esempio quelli del CISAR), facendo passare la nostra efficienza per presunte "vie preferenziali" al Dipartimento. Ricordate la bufala di IR0AAA abusivo vero?

Tutti questi atteggiamenti, hanno di fatto snaturato lo spirito liberale di una legge che presupponeva noi essere cittadini civili e corretti, e costretto Associazioni e privati seri, a proteste e proposte per arginarle questo brutto modo di fare reciproco. Così il Dipartimento ha cercato in qualche modo di far rispettare una linea comune a tutti, riconosco in maniera "originale, ma dopo anni di completo disinteresse era sicuramente qualcosa. Vi era la forte intenzione di chiedere il parere nel gestire lo spettro radio, direttamente alle associazioni di radioamatori per il principio della sussidiarietà , il CISAR pronto a fornire il programma di gestione sistemi automatici operante su di un database comune,associazioni e privati. Mi preme ribadire che noi abbiamo sempre richiesto l'applicazione dei famosi documenti a tutti, senza esclusioni, e nemmeno limitazioni ai singoli, i documenti presentati ne sono la prova.

Ma ancora una volta tutto si ferma, le riunioni preliminari che dovevano sfociare in quella generale, di nuovo tempo perso, poichè le alte sfere del Dipartimento hanno detto che non se ne fa nulla, la legge è quella punto e basta. L'ufficio legale ha sentenziato che le nostre idee e proposte non sono al momento applicabili.

Oggi mi viene da pensare che tutto sommato è ciò che ci meritiamo: partendo dall'inizio i rappresentanti che hanno fatto i danni erano radioamatori a cui abbiamo creduto, la coesione dei sodalizi in questo settore oggi è forse solo un ricordo, dovuto al cambio dei referenti da più parti che ha determinato dietrofront e disattese di quanto fatto prima, se non indifferenza. Paradosso, organizziamo una riunione il mercoledì e i rappresentanti del più grande sodalizio ci vanno da soli il martedì...no comment.

Se aggiungo le grandi rimostranze di singoli Don Chischotte, e l'insofferenza dei più, mi viene da sorridere se penso a quel rappresentante di uno sparuto gruppo di persone, che con fare sibillino ha minacciosamente fatto intendere al funzionario del Dipartimento: non se ne fà  nulla conosco i politici io, e mi chiedo: avrà  qualche autorizzazione privata?

Non che io pensi ciò abbia avuto effetto, ma almeno saprete con chi prendervela.

Concludo invitando tutti coloro a cui vengono propinate responsabilità  del CISAR, in questo periodo di silenzio, a chiedere ai latori delle stesse se rientrano tra i casi sopra citati, appuratevi personalmente della risposta ricevuta e traetene le conclusioni: vedrete come è facile valutarne l'affidabilità .

Io rassicuro i nostri soci che siamo stati i più coerenti in tutta questa storia, dimostrando quella serietà  che ci contraddistingue ed ricevendo quella stima e quel rispetto dovuti, anche dal Dipartimento, tanto da generare proteste per chissà  quali ipotetiche collusioni.

Adesso godiamoci le prossime festività  natalizie, poi ad anno nuovo ne riparliamo, chi pensa che ci fermeremo ripassi più tardi oppure...vada a sciare.

Buon Natale a tutti.

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Giuseppe IW5CGM
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente C.I.S.A.R. sezione di Roma IQ0HB
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