Messaggio 14 ottobre 2014, 18:42

Radioascolto: settembre 2014

Le ultime di settembre

Ho cambiato casa, ho cambiato città, ho cambiato antenne... Dal QRM di Torino alla pace di Pinerolo! Ma se smontare le antenne non ha comportato troppi problemi, ripensare ad una nuova collocazione e sistemazione, fare i conti con gli spazi ed i vari impedimenti, predisporre ed issare un nuovo parco antenne mi ha comportato una certa dose di stress. Per la nuova sistemazione ho pensato ad una end-fed...

L'idea parte dall'analisi dell'antenna Zeppelin End Fed, di cui si trovano diverse trattazioni sia sui manuali che sulla Rete. La realizzazione classica prevede un radiatore filare alimentato ad una estremità da una discesa a scaletta, essendo il punto di alimentazione a circa 500 Ohm. Il radiatore dovrebbe essere - almeno in teoria - lungo mezz'onda sulla banda più bassa di utilizzo e funziona in armonica sulle gamme superiori.

Come spesso succede, però, passare dalla teoria alla pratica non è sempre facile e non produce i risultati sperati. A parte la difficoltà di reperire un cavo in piattina da 450 Ohm (a scaletta), nelle moderne abitazioni - dove corrono tubi metallici, fili elettrici, tondini di ferro ed altri elementi di disturbo - è più conveniente utilizzare il caro e buon vecchio cavo coassiale. Il punto di alimentazione, essendo a circa 450 Ohm, deve essere quindi riportato ai canonici 50 Ohm per tramite di un adattatore/trasformatore in tensione con rapporto 1:9 (o 9:1, dipende da dove lo si guarda), coniugando un sistema sbilanciato (il cavo coassiale) ad un'antenna sbilanciata (la end-fed).

Ma quali sono i vantaggi di una costituzione siffatta? Intanto l'antenna può essere stesa, avendo lo spazio necessario, in lunghezza molto più di quanto si potrebbe realizzare in altezza; certo, manca un reale contrappeso, ma l'alta resistenza di radiazione permette di minimizzare le perdite dovute al carente sistema di terra. In più l'antenna è sostanzialmente broadband, avendo numerose risonanze e non presentando valori di impedenza troppo difficili da gestire da un normale accordatore.

Il sistema di coniugazione dell'antenna al cavo coassiale, come detto sopra, può essere realizzato con un adattatore/trasformatore con rapporto 1:9 del tipo da sbilanciato a sbilanciato (un-un), piuttosto facile da ottenere con un toroide T 106-2, T 130-2, fino a T 200-2 e via dicendo, a seconda della potenza che deve dissipare (si tratta di un'antenna comunemente usata anche in trasmissione) ed avvolgimento trifilare (circa caratteristiche e dimensioni dei toroidi utilizzabili si veda Antenne in pillole: la Long-Wire).

Realizzare un Un-Un con rapporto di trasformazione 9:1 è piuttosto semplice e non occorrono accorgimenti o trucchi particolari; sulla rete si trovano tutte le spiegazioni possibili. Preso un toroide, occorre effettuare 9 avvolgimenti trifilari, magari con tre spezzoni di cavo elettrico di colore differente, cosa che aiuta parecchio. Le figure che seguono valgono più di tante fumose spiegazioni...

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(La congiunzione 3-5 va tenuta molto più corta di quanto non appaia in figura; la foto è stata scattata così solo per mostrare meglio la connessione).

Abbiamo visto l'adattatore; ora non ci resta che capire quale sia la lunghezza più congrua del filo di antenna... Ovviamente si fa di necessità virtù, lo spazio è sempre tiranno, ma pare proprio che le misure che seguono siano un buon punto di partenza: la tabella è presa dal sito Balun Design.

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Le misure sono indicative, visto che l'altezza del radiatore dal suolo o dal tetto, la vicinanza di ostacoli, la presenza di masse metalliche ed altro possono alterare le misure ed i risultati. In particolare nella mia realizzazione ho usato una cordina di acciaio inox da 1 mm di diametro, materiale leggero, resistente alle intemperie, insensibile agli allungamenti, economico (25 centesimi al metro), praticamente invisibile; lungo circa 38 metri (124.5 piedi). I valori di risonanza e di SWR non si discostano molto da quelli qui sopra indicati. Il risultato è garantito!

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Angelo Brunero IK1QLD
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente C.I.S.A.R. sezione di Roma IQ0HB
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