Messaggio 7 giugno 2012, 17:19

Terremoto in Emilia: i satelliti misurano i movimenti suolo

Terremoto in Emilia: i satelliti misurano i movimenti del suolo causati dalla scossa
7 giugno 2012

Grazie ai dati dai satelliti radar dell’Asi i ricercatori di Cnr-Irea e Ingv forniscono le prime valutazioni sulla zona

Il Dipartimento della Protezione Civile continua il monitoraggio dallo spazio delle aree dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto, avviato subito dopo l’inizio della sequenza sismica. Le nuove acquisizioni radar dei satelliti della costellazione COSMO-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana, programmate su tutta l’area in cui sono in corso i fenomeni sismici, hanno permesso di definire gli effetti permanenti dei movimenti del suolo causati dalla scossa del 29 maggio 2012 di magnitudo 5.8.

Il monitoraggio. La zona maggiormente interessata si estende per circa 50 km quadrati, tra Mirandola e San Felice sul Panaro nella provincia di Modena: in essa il sollevamento del suolo è arrivato fino a 12 centimetri. Questo sollevamento è stato causato dallo scorrimento in profondità della faglia sulla quale si è originato il terremoto del 29 maggio. Lo studio è stato condotto dai centri di competenza del Dipartimento della Protezione Civile, da un team congiunto di ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA di Napoli) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), mediante la tecnica “Interferometria Differenziale” che permette di misurare spostamenti del terreno anche di pochi centimetri su grandi aree.

Le acquisizioni. L’ultima acquisizione del sistema COSMO-SkyMed sulla zona interessata dal sisma era avvenuta la sera del 27 maggio, pochi giorni prima del secondo evento. Il calcolo della deformazione del suolo, dovuta alla forte scossa del 29 Maggio, è stato possibile solo dopo il primo passaggio utile di uno dei quattro satelliti che fanno parte del sistema Cosmo-SkyMed, la serata del 4 giugno. L’uso dei satelliti, caratterizzati da tempi di rivisita molto brevi ha permesso di avere a disposizione un gran numero di dati, così da poter studiare e separare gli effetti delle prime scosse sismiche del 20 maggio da quelle avvenute il giorno 29. Questo risultato consente un’analisi completa della zona interessata dalle deformazioni del suolo. L’area presenta un allungamento prevalentemente est-ovest.

Le immagini. Nell’interferogramma si vedono una serie di frange colorate concentriche che rappresentano la deformazione del terreno come effetto del terremoto. In particolare nella figura degli spostamenti sono ben visibili - con colori diversi - le aree in sollevamento colorate dall’arancione al rosso, fino ad un massimo di 12 cm. Le caratteristiche della deformazione, e il confronto con i dati della sismicità, indicano che la faglia del 29 maggio si colloca nella continuazione verso Ovest di quella del terremoto del 20 maggio. Le osservazioni satellitari, oltre a fornire importanti informazioni nell’immediatezza di eventi sismici come in questo caso, rappresentano un patrimonio informativo fondamentale che, insieme ai dati raccolti sul campo e alla messa a punti di sofisticati modelli matematici, permette di approfondire la comprensione dei meccanismi fisici alla base dei fenomeni sismici.
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente C.I.S.A.R. sezione di Roma IQ0HB
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