Borrelli: «Il dialogo con il mondo giudiziario sul tema dell
Borrelli: «Il dialogo con il mondo giudiziario sul tema della responsabilità penale degli operatori di Protezione civile continuerà con grande impegno»
04 dicembre 2019
Il Capo del Dipartimento ha presentato insieme a consiglieri, procuratori della Repubblica e Fondazione CIMA il volume che racconta il percorso di discussione portato avanti in questi anni
«Oggi presentiamo il volume che è parte conclusiva di un percorso avviato nel 2011. Dopo il terremoto de L’Aquila e le conseguenti ripercussioni giudiziarie si è capito quanto fosse importante il concetto della responsabilità civile e penale oltre che della comunicazione del rischio e in emergenza. Il tema della responsabilità penale nell’ambito della protezione civile è stato da sempre importante fin per esempio dall’emergenza di Sarno nel 1998. I mutamenti del quadro normativo con l’adozione del codice hanno chiarito che le funzioni di protezione civile sono funzioni proprie dei vari soggetti che sono autorità di protezione civile, per esempio i commissari delegati, i sindaci, i presidenti di Regione ecc. Con il volume che presentiamo oggi si conclude un ciclo di confronto ma dobbiamo tutti insieme continuare a lavorare come fatto finora. Lo faremo insieme alla Fondazione CIMA che si è tanto spesa per chiarire ancora meglio lo spinoso tema delle responsabilità civile e penali nell’ambito della protezione civile».
Con queste parole il Capo del Dipartimento Angelo Borrelli, ha introdotto la presentazione del libro, a cura del DPC e della Fondazione CIMA, edito dalle Edizioni ETS dal titolo “Il sistema di protezione civile: profili organizzativi, poteri e ipotesi di responsabilità penale degli operatori”.
A presentare il libro accanto al Capo del Dipartimento, alla presenza del vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Eugenio Made, il Consigliere di Cassazione Salvatore Dovere, il Procuratore della Repubblica Giuseppe De Falco, il Prof. Davide Amato dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Marco Altamura della Fondazione CIMA. A moderare il dibattito il Presidente della Fondazione CIMA Luca Ferraris. L’incontro che si è tenuto nell’Auditorium della sede operativa del Dipartimento ha visto una grande partecipazione, con anche rappresentanti del sistema di protezione civile di diverse Regioni presenti in collegamento audio video.
Il volume consiste in una raccolta di interventi di diversi protagonisti del mondo della Protezione civile e della giustizia sul tema della responsabilità penale nell’ambito delle emergenze. Si tratta di un percorso di discussione e condivisione di idee che prese inizio nel 2011 quando a Roma, presso la Biblioteca Nazionale Centrale venne organizzata una giornata di confronto e dibattito tra operatori di protezione civile, scienziati, magistrati e studiosi di diritto sul tema “Protezione civile e responsabilità nella società del rischio: chi valuta, chi decide, chi giudica”.
A questo si sono succeduti altri appuntamenti per continuare il dialogo così attivamente avviato come i Convegni nazionali di Milano nel 2013 e di Siracusa del 2015. Il percorso è infine sfociato nell’organizzazione del corso, tenutosi a Roma nel maggio del 2018, sul tema “Il sistema di protezione civile: profili organizzativi, poteri ed ipotesi di responsabilità penale degli operatori” organizzato in collaborazione tra la Scuola Superiore della Magistratura ed il Dipartimento della protezione civile.
Gli interventi della presentazione del libro di oggi, i diversi interventi scritti nel volume e tutto il lavoro svolto finora rappresentano la prosecuzione e l’ulteriore arricchimento di un percorso di contaminazione, tra giurisdizione e protezione civile pensato per comprendere, reciprocamente, la complessità di ogni parte di ciascuno dei due mondi, nell’ambito di una battaglia di maturità culturale a prescindere dall’intervento normativo che si è comunque concretizzato con la legge delega e il conseguente decreto legislativo numero 1 del 2018, il “Codice della protezione civile” che ha contribuito a chiarire il delicato tema delle responsabilità penali in questo ambito decisivo per la vita del paese.
04 dicembre 2019
Il Capo del Dipartimento ha presentato insieme a consiglieri, procuratori della Repubblica e Fondazione CIMA il volume che racconta il percorso di discussione portato avanti in questi anni
«Oggi presentiamo il volume che è parte conclusiva di un percorso avviato nel 2011. Dopo il terremoto de L’Aquila e le conseguenti ripercussioni giudiziarie si è capito quanto fosse importante il concetto della responsabilità civile e penale oltre che della comunicazione del rischio e in emergenza. Il tema della responsabilità penale nell’ambito della protezione civile è stato da sempre importante fin per esempio dall’emergenza di Sarno nel 1998. I mutamenti del quadro normativo con l’adozione del codice hanno chiarito che le funzioni di protezione civile sono funzioni proprie dei vari soggetti che sono autorità di protezione civile, per esempio i commissari delegati, i sindaci, i presidenti di Regione ecc. Con il volume che presentiamo oggi si conclude un ciclo di confronto ma dobbiamo tutti insieme continuare a lavorare come fatto finora. Lo faremo insieme alla Fondazione CIMA che si è tanto spesa per chiarire ancora meglio lo spinoso tema delle responsabilità civile e penali nell’ambito della protezione civile».
Con queste parole il Capo del Dipartimento Angelo Borrelli, ha introdotto la presentazione del libro, a cura del DPC e della Fondazione CIMA, edito dalle Edizioni ETS dal titolo “Il sistema di protezione civile: profili organizzativi, poteri e ipotesi di responsabilità penale degli operatori”.
A presentare il libro accanto al Capo del Dipartimento, alla presenza del vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Eugenio Made, il Consigliere di Cassazione Salvatore Dovere, il Procuratore della Repubblica Giuseppe De Falco, il Prof. Davide Amato dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Marco Altamura della Fondazione CIMA. A moderare il dibattito il Presidente della Fondazione CIMA Luca Ferraris. L’incontro che si è tenuto nell’Auditorium della sede operativa del Dipartimento ha visto una grande partecipazione, con anche rappresentanti del sistema di protezione civile di diverse Regioni presenti in collegamento audio video.
Il volume consiste in una raccolta di interventi di diversi protagonisti del mondo della Protezione civile e della giustizia sul tema della responsabilità penale nell’ambito delle emergenze. Si tratta di un percorso di discussione e condivisione di idee che prese inizio nel 2011 quando a Roma, presso la Biblioteca Nazionale Centrale venne organizzata una giornata di confronto e dibattito tra operatori di protezione civile, scienziati, magistrati e studiosi di diritto sul tema “Protezione civile e responsabilità nella società del rischio: chi valuta, chi decide, chi giudica”.
A questo si sono succeduti altri appuntamenti per continuare il dialogo così attivamente avviato come i Convegni nazionali di Milano nel 2013 e di Siracusa del 2015. Il percorso è infine sfociato nell’organizzazione del corso, tenutosi a Roma nel maggio del 2018, sul tema “Il sistema di protezione civile: profili organizzativi, poteri ed ipotesi di responsabilità penale degli operatori” organizzato in collaborazione tra la Scuola Superiore della Magistratura ed il Dipartimento della protezione civile.
Gli interventi della presentazione del libro di oggi, i diversi interventi scritti nel volume e tutto il lavoro svolto finora rappresentano la prosecuzione e l’ulteriore arricchimento di un percorso di contaminazione, tra giurisdizione e protezione civile pensato per comprendere, reciprocamente, la complessità di ogni parte di ciascuno dei due mondi, nell’ambito di una battaglia di maturità culturale a prescindere dall’intervento normativo che si è comunque concretizzato con la legge delega e il conseguente decreto legislativo numero 1 del 2018, il “Codice della protezione civile” che ha contribuito a chiarire il delicato tema delle responsabilità penali in questo ambito decisivo per la vita del paese.