D.A.I. - Via Francigena On Air
Commemorazione del 1020° anniversario dell'Itinerario dell'Arcivescovo Sigerico di Canterbury sulla Via Francigena
La Via Francigena, anticamente chiamata Via Francesca o Romea e detta talvolta anche Franchigena, è il percorso di un pellegrinaggio che da Canterbury portava a Roma e costituiva una delle più importanti vie di comunicazione europee in epoca medioevale. Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell'apostolo Pietro era nel medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela. Per questo l'Italia era percorsa continuamente da pellegrini di ogni parte d'Europa. Molti si fermavano a Roma, gli altri scendevano lungo la penisola fino al porto di Brindisi e da lì si imbarcavano per la Terra Santa. Nella maggior parte dei casi i pellegrini seguivano le Strade consolari romane. I pellegrini provenienti soprattutto dalla terra dei Franchi in età  post carolingia, cominciarono a valicare le Alpi ed entrare in Italia. Con l'itinerario più conosciuto si entrava attraverso il passo del Monginevro, dando così alla strada che da lì arrivava a Roma il nome di Francigena, cioè proveniente dalla Terra dei Franchi. La via prese quindi a far parte di quella vasta rete di strade e percorsi che segnava l'Europa di pellegrinaggio e che univa tutti i maggiori luoghi di spiritualità  del tempo. La presenza di questi percorsi, con la grande quantità  di persone provenienti da culture anche molto diverse tra loro, ha permesso un eccezionale passaggio di segni, emblemi, culture e linguaggi dell'Occidente Cristiano. Ancora oggi sono rintracciabili sul territorio le memorie di questo passaggio che ha strutturato profondamente le forme insediative e le tradizioni dei luoghi attraversati. Un passaggio continuo che ha permesso alle diverse culture europee di comunicare e di venire in contatto, forgiando la base culturale, artistica, economica e politica dell'Europa moderna; è nota la frase del poeta Goethe secondo cui la coscienza d'Europa è nata sulle vie di pellegrinaggio. La relazione di viaggio più antica risale al 990 ed è compiuta da Sigerico, arcivescovo di Canterbury di ritorno da Roma dove ricevette il Pallio dalle mani del Papa. L'arcivescovo inglese descrive le 79 tappe (48 in Italia) del suo itinerario verso Canterbury, annotandole in un diario.
La descrizione del percorso è assai precisa anche per ciò che riguarda i punti di sosta (Mansio). Le informazioni contenute nella cronaca di Sigerico, così come quelle del diario di Nikolas da Munkathvera, partito dalla lontana Thule sono molto utili per stabilire quale fosse il tracciato originario della Francigena.
La Francigena non era propriamente una via ma piuttosto un sistema viario con molte alternative. Tali varianti trovano unitarietà  e ufficialità  nel diario di viaggio di Sigerico.
A partire dal 1994 la Via Francigena è stata dichiarata "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa" assumendo, alla pari del Cammino di Santiago di Compostela, una dignità  sovranazionale.
Si sviluppa su di un percorso di 1.600 chilometri che parte da Canterbury, e arriva a Dover per attraversare la Manica; da Calais, passando per Reims, Besanà §on e Losanna si arriva alle Alpi che vengono passate al colle del Gran San Bernardo. Dalla Valle d'Aosta si scende a Vercelli, Pavia e si attraversano gli Appennini tra le province di Piacenza e Parma. Da Pontremoli si prosegue per Lucca, Porcari, Altopascio, Ponte a Cappiano, Fucecchio, San Gimignano, Colle di Val d'Elsa, Poggibonsi, Siena, Viterbo per terminare a Roma.
Sigerico impiegò 79 giorni a percorrere, perlopiù a piedi, tutti i 1.600 chilometri del tragitto. La percorrenza media di viaggio fu quindi di 20 km circa al giorno.
(da Wikipedia)
Per ricordare il 1020° anniversario del viaggio di Sigerico la Sezione ARI di Busto Arsizio, nell'ambito del programma DAI, Diploma delle Abbazie Italiane, promuove ed incoraggia una serie di attivazioni in portatile nei pressi delle varie stazioni di sosta (Mansio) descritte ed enumerate da Sigerico durante il suo ritorno da Roma a Canterbury, in territorio italiano.
Sono pertanto invitati tutti i Radioamatori che si vogliono cimentare in questa impresa ad attivare una o più referenze D.A.I. poste sulla Via Francigena ed elencate unitamente alle 48 località  italiane citate da Sigerico nella tabella seguente. Nel caso in cui una località  citata sia priva di referenze D.A.I. si sono utilizzate referenze di località  adiacenti, poste sempre sulla Via Francigena.
Per effettuare un'attivazione è sufficiente seguire le regole del D.A.I. citando inoltre nel corso dell'attività  il riferimento STAZIONE (numero) per il Diploma D.A.I. - Via Francigena On Air
La Via Francigena, anticamente chiamata Via Francesca o Romea e detta talvolta anche Franchigena, è il percorso di un pellegrinaggio che da Canterbury portava a Roma e costituiva una delle più importanti vie di comunicazione europee in epoca medioevale. Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell'apostolo Pietro era nel medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela. Per questo l'Italia era percorsa continuamente da pellegrini di ogni parte d'Europa. Molti si fermavano a Roma, gli altri scendevano lungo la penisola fino al porto di Brindisi e da lì si imbarcavano per la Terra Santa. Nella maggior parte dei casi i pellegrini seguivano le Strade consolari romane. I pellegrini provenienti soprattutto dalla terra dei Franchi in età  post carolingia, cominciarono a valicare le Alpi ed entrare in Italia. Con l'itinerario più conosciuto si entrava attraverso il passo del Monginevro, dando così alla strada che da lì arrivava a Roma il nome di Francigena, cioè proveniente dalla Terra dei Franchi. La via prese quindi a far parte di quella vasta rete di strade e percorsi che segnava l'Europa di pellegrinaggio e che univa tutti i maggiori luoghi di spiritualità  del tempo. La presenza di questi percorsi, con la grande quantità  di persone provenienti da culture anche molto diverse tra loro, ha permesso un eccezionale passaggio di segni, emblemi, culture e linguaggi dell'Occidente Cristiano. Ancora oggi sono rintracciabili sul territorio le memorie di questo passaggio che ha strutturato profondamente le forme insediative e le tradizioni dei luoghi attraversati. Un passaggio continuo che ha permesso alle diverse culture europee di comunicare e di venire in contatto, forgiando la base culturale, artistica, economica e politica dell'Europa moderna; è nota la frase del poeta Goethe secondo cui la coscienza d'Europa è nata sulle vie di pellegrinaggio. La relazione di viaggio più antica risale al 990 ed è compiuta da Sigerico, arcivescovo di Canterbury di ritorno da Roma dove ricevette il Pallio dalle mani del Papa. L'arcivescovo inglese descrive le 79 tappe (48 in Italia) del suo itinerario verso Canterbury, annotandole in un diario.
La descrizione del percorso è assai precisa anche per ciò che riguarda i punti di sosta (Mansio). Le informazioni contenute nella cronaca di Sigerico, così come quelle del diario di Nikolas da Munkathvera, partito dalla lontana Thule sono molto utili per stabilire quale fosse il tracciato originario della Francigena.
La Francigena non era propriamente una via ma piuttosto un sistema viario con molte alternative. Tali varianti trovano unitarietà  e ufficialità  nel diario di viaggio di Sigerico.
A partire dal 1994 la Via Francigena è stata dichiarata "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa" assumendo, alla pari del Cammino di Santiago di Compostela, una dignità  sovranazionale.
Si sviluppa su di un percorso di 1.600 chilometri che parte da Canterbury, e arriva a Dover per attraversare la Manica; da Calais, passando per Reims, Besanà §on e Losanna si arriva alle Alpi che vengono passate al colle del Gran San Bernardo. Dalla Valle d'Aosta si scende a Vercelli, Pavia e si attraversano gli Appennini tra le province di Piacenza e Parma. Da Pontremoli si prosegue per Lucca, Porcari, Altopascio, Ponte a Cappiano, Fucecchio, San Gimignano, Colle di Val d'Elsa, Poggibonsi, Siena, Viterbo per terminare a Roma.
Sigerico impiegò 79 giorni a percorrere, perlopiù a piedi, tutti i 1.600 chilometri del tragitto. La percorrenza media di viaggio fu quindi di 20 km circa al giorno.
(da Wikipedia)
Per ricordare il 1020° anniversario del viaggio di Sigerico la Sezione ARI di Busto Arsizio, nell'ambito del programma DAI, Diploma delle Abbazie Italiane, promuove ed incoraggia una serie di attivazioni in portatile nei pressi delle varie stazioni di sosta (Mansio) descritte ed enumerate da Sigerico durante il suo ritorno da Roma a Canterbury, in territorio italiano.
Sono pertanto invitati tutti i Radioamatori che si vogliono cimentare in questa impresa ad attivare una o più referenze D.A.I. poste sulla Via Francigena ed elencate unitamente alle 48 località  italiane citate da Sigerico nella tabella seguente. Nel caso in cui una località  citata sia priva di referenze D.A.I. si sono utilizzate referenze di località  adiacenti, poste sempre sulla Via Francigena.
Per effettuare un'attivazione è sufficiente seguire le regole del D.A.I. citando inoltre nel corso dell'attività  il riferimento STAZIONE (numero) per il Diploma D.A.I. - Via Francigena On Air